Clima: la Commissione UE verso il vertice One Planet a New York

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La Commissione europea annuncia la partecipazione al vertice One Planet a New York dove presenterà le 10 iniziative per il Pianeta e per la lotta ai cambiamenti climatici presentate a Parigi, di cui si riportano i risultati raggiunti. Nel comunicato che segue, la Commissione indica anche che per raggiungere gli obiettivi di Parigi occorrono 180 miliardi di euro annui fino al 2030: nel marzo scorso è stato proposto un piano d’azione sulla finanza sostenibile per attrarre investimenti sul clima e che consentirebbe anche lo sviluppo di etichette UE per i prodotti finanziari, le obbligazioni e i fondi verdi.

L’Europa è determinata a condurre in prima linea la lotta contro i cambiamenti climatici. Per marcare la propria leadership la Commissione ha presentato una serie di 10 iniziative improntate alla trasformazione, il piano d’azione per il pianeta, al vertice inaugurale tenutosi lo scorso dicembre a Parigi. Oggi a New York i Vicepresidenti Maroš Šefcovic e Valdis Dombrovskis, insieme al Commissario Neven Mimica, aggiorneranno i capi di Stato e di governo, i dirigenti d’azienda e la società civile sui principali risultati ottenuti finora nell’ambito di queste iniziative a sostegno dell’azione per il clima.
Per raggiungere gli obiettivi di Parigi, l’UE ha bisogno di circa 180 miliardi di euro annui fino al 2030 per realizzare investimenti extra nell’efficienza energetica, nelle energie rinnovabili e nei trasporti puliti. In marzo la Commissione ha presentato un piano d’azione sulla finanza sostenibile, che consiste in dieci misure ambiziose, legislative e non, destinate a mobilitare finanziamenti a favore di investimenti e crescita sostenibili. Le prime proposte giuridiche sono state presentate in maggio, tra cui quella di concordare un sistema di classificazione su scala dell’UE (“tassonomia”) in base al quale si potrà definire univocamente ciò che è verde e ciò che non lo è. Questo sistema non solo aiuterebbe gli investitori a riconoscere facilmente e a finanziare le attività rispettose del clima, ma consentirebbe anche lo sviluppo di etichette UE per i prodotti finanziari, le obbligazioni e i fondi verdi. Sono sempre più numerose le persone che vorrebbero investire i loro risparmi in progetti ecosostenibili, ma si scontrano con un’offerta non del tutto semplice e affidabile. Il settore finanziario dell’UE, e i mercati dei capitali in particolare, hanno le potenzialità per diventare leader mondiali su questo ambizioso fronte, ispirando altri paesi a seguirne l’esempio. La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio non solo è inevitabile, ma può anche creare nuove opportunità: già nel 2014 gli investimenti privati nei settori dell’economia circolare dell’UE erano stimati a 120 miliardi di euro, cifra equivalente allo 0,8 % del PIL, con un incremento del 58 % rispetto al 2008.

Andamento delle 10 iniziative del piano d’azione per il pianeta
Sono già stati avviati i lavori per tutt’e dieci le iniziative annunciate l’anno scorso. Ad esempio:
Con l’iniziativa intitolata “Una mobilità pulita, interconnessa e competitiva“, la Commissione ha presentato in maggio l’ultima serie di azioni intese a modernizzare il settore europeo dei trasporti, tra le quali spiccano: una politica integrata per il futuro della sicurezza stradale, con misure di sicurezza per i veicoli e le infrastrutture; le prime norme in materia di emissioni di CO2 per i veicoli pesanti; un piano d’azione strategico per lo sviluppo e la produzione di batterie in Europa e una strategia lungimirante sulla mobilità connessa e automatizzata. Queste iniziative sono accompagnate da un bando a titolo del meccanismo per collegare l’Europa, con una disponibilità di 450 milioni di euro per finanziare progetti nazionali che contribuiscano alla sicurezza stradale, alla digitalizzazione e alla multimodalità.
Con l’azione di sostegno strutturale per le regioni ad alta intensità di carbone e di carbonio s’intende offrire un sostegno ritagliato su misura di queste regioni per modernizzarne il modello economico mitigando nel contempo gli effetti sociali della transizione a un’economia a basse emissioni. La Commissione, in collaborazione con sette Stati membri (Repubblica ceca, Germania, Grecia, Polonia, Romania, Slovacchia e Spagna), ha creato una piattaforma per le regioni carbonifere in transizione al fine di agevolare lo sviluppo e l’attuazione di progetti che possano avviare una trasformazione economicamente praticabile di queste regioni .
Nell’ambito dell’obiettivo “Investire nelle tecnologie industriali pulite”, l’UE intende sfruttare il vantaggio di pioniera dell’innovazione nel settore dell’energia pulita, aumentando la dotazione di Orizzonte 2020 da circa 1 miliardo di euro nel 2015 a 2 miliardi nel 2020. Nel quadro dell’iniziativa internazionale Mission Innovation a guida dell’UE, 23 grandi economie hanno compiuto progressi significativi verso l’obiettivo inteso a raddoppiare in cinque anni i loro progetti pubblici di ricerca e innovazione nel campo dell’energia pulita. Inoltre, almeno il 40 % dei progetti finanziati dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) nell’ambito del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) dovrebbe ora contribuire agli impegni dell’UE sul fronte di clima ed energia.

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Redazione InSic

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