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Imballaggi: verso un Regolamento europeo del Packaging

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Il 24 ottobre il Parlamento Europeo ha votato la Proposta di Regolamento della Commissione che abroga la Direttiva Europea degli Imballaggi la Waste Packaging Directive, la Direttiva 94/62/EC.

Le nuove regole europee puntano su minori imballaggi in plastica, divieto “per sempre” di sostanze chimiche negli imballaggi alimentari e misure per rendere gli imballaggi più facili da riutilizzare e riciclare, per ridurre quelli non necessari e promuovere l’uso di contenitori riciclati.

Il testo tornerà all’Assemblea durante la seconda sessione plenaria di novembre 2023.

Regolamento europeo per gli imballaggi: le nuove regole europee per il packaging

Il testo del Regolamento, esposto in un lungo Report della Commissione è stato arricchito dalla posizione del Parlamento europeo che ha richiesto

  • Il divieto della dita di borse di plastica molto leggere (sotto i 15 micron), a meno che non siano necessarie per motivi igienici o fornite come imballaggio primario per alimenti sfusi;
  • Nuovi obiettivi specifici di riduzione dei rifiuti per gli imballaggi in plastica (10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040);
  • Obbligo per i distributori finali di bevande e cibi da asporto nel settore HORECA di offrire ai consumatori la possibilità di portare il proprio contenitore;
  • La parte in plastica dell’imballaggio dovrebbe contenere percentuali minime di contenuto riciclato a seconda del tipo di imballaggio, con obiettivi specifici fissati per il 2030 e il 2040.

Entro la fine del 2025, la Commissione dovrebbe valutare la possibilità di proporre obiettivi e criteri di sostenibilità per la plastica di origine biologica, una risorsa chiave per “defossilizzare” l’economia della plastica.

Via le sostanze chimiche pericolose nei contenitori per alimenti

Quanto al divieto di “sostanze chimiche per sempre” negli imballaggi alimentari, il Parlamento mira a vietare l’uso delle cosiddette “sostanze chimiche per sempre” aggiunte intenzionalmente (sostanze alchiliche per e polifluorurate o PFAS) e del bisfenolo A negli imballaggi a contatto con gli alimenti. Queste sostanze sono ampiamente utilizzate per rendere ignifughi o impermeabilizzare gli imballaggi, in particolare gli imballaggi alimentari in carta e cartone, e sono state associate a una serie di effetti nocivi sulla salute.

Riciclo dell’imballaggio, le nuove regole

Il Parlamento europeo ha chiesto che si specifichino i requisiti relativi agli imballaggi da riutilizzare o ricaricare, definendo anche il numero minimo di volte in cui possono essere effettivamente riutilizzati.

Il testo del Regolamento contiene un dettaglio dei requisiti affinché tutti gli imballaggi nell’UE siano considerati riciclabili: la Commissione sarà incaricata di adottare criteri per definire gli imballaggi “progettati per il riciclaggio” e “riciclabili su scala”;


I paesi dell’UE dovrebbero garantire che il 90% dei materiali contenuti negli imballaggi (plastica, legno, metalli ferrosi, alluminio, vetro, carta e cartone) venga raccolto separatamente entro il 2029;

I fornitori di servizi online sarebbero vincolati agli stessi obblighi di responsabilità estesa del produttore dei produttori.

Regolamento europeo imballaggi: contrarietà dal Governo Italiano

Le nuove regole non hanno trovato l’appoggio del nostro Paese. A seguito del voto in Parlamento UE della proposta della Commissione (sbilanciata sui temi del recupero piuttosto che del riciclo), il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto. ha sottolineato come le nuove regole rappresentino un sistema che non valorizza il modello vincente italiano, “ma che lo mette a rischio. Continueremo la nostra battaglia in tutte le sedi comunitarie per difendere le ragioni di una filiera innovativa, che supera i target Ue con diversi anni di anticipo, che dà lavoro tutelando l’ambiente e affermando i più avanzati principi dell’economi circolare”.

Imballaggi: produzione e consumo europeo

Nel 2018 il Packaging ha generato nell’UE un fatturato di 355 miliardi di euro. Si tratta inoltre di una fonte di rifiuti in costante aumento: il totale dell’UE è passato da 66 milioni di tonnellate nel 2009 a 84 milioni di tonnellate nel 2021.

Nel 2021, ogni europeo ha generato 188,7 kg di rifiuti di imballaggio all’anno, una cifra destinata ad aumentare a 209 kg nel 2030 senza misure aggiuntive.

In totale, l’UE ha generato 84 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio, di cui

  • il 40,3% erano carta e cartone.
  • il 19,0% è plastica
  • 18,5% in vetro
  • 17,1% in legno
  • 4,9% in metallo.

Nel 2021, ogni persona che vive nell’UE ha generato in media 35,9 kg di rifiuti di imballaggio in plastica. Di questi, sono stati riciclati 14,2 kg. Rispetto al 2020, sono aumentati sia la produzione di rifiuti di imballaggio in plastica che il riciclo: la produzione è aumentata di 1,4 kg pro capite (+4,0%) e il riciclo di +1,2 kg pro capite (+9,5%).

In base ai dati prodotti da Eurostat: tra il 2011 e il 2021, la quantità pro capite di rifiuti di imballaggio in plastica generata è aumentata del 26,7% (+7,6 kg/pro capite). La quantità riciclata di rifiuti di imballaggio in plastica è aumentata nello stesso periodo del 38,1% (+3,9 kg/pro capite).

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