diagnosi energetica

Diagnosi energetica: cos’è, benefici e requisiti

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La diagnosi energetica è l’attività finalizzata a determinare il profilo energetico di un edificio. In questo articolo analizziamo cos’è la diagnosi energetica, quali i vantaggi ed i requisiti definiti dalla Norma UNI 16247:2014.

Diagnosi energetica: che cos’è

Qualunque intervento di riqualificazione energetica deve necessariamente essere preceduto da una diagnosi, ovvero un’attività finalizzata a determinare il profilo energetico della realtà analizzata, in modo da evidenziare le aree più energivore e quindi proporre gli interventi migliorativi.

Ricordiamo la definizione di Diagnosi Energetica data dal D.Lgs. 115/2008:

“Procedura sistematica volta a fornire un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici, di una attività e/o impianto industriale o di servizi pubblici o privati, ad individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e riferire in merito ai risultati”.

Quindi, abbiamo tre passi importanti:

1) conoscenza e analisi dei consumi;
2) individuazione interventi per risparmio energetico;
3) comunicazione risultati.

Diagnosi energetica: benefici

Una Diagnosi Energetica permette:

  • la razionalizzazione dei flussi energetici;
  • il recupero delle energie disperse;
  • l’individuazione di tecnologie per il risparmio di energia;
  • l’ottimizzazione dei contratti di fornitura energetica;
  • la gestione dei rischi tecnici ed economici;
  • il miglioramento delle modalità di conduzione e manutenzione (O&M).

Diagnosi energetica: la UNI 16247:2014

La UNI 16247:2014, evoluzione della UNI-CEI TR 11428, definisce requisiti, metodologia e documentazione per le diagnosi energetiche e si applica a tutti i sistemi, vettori ed usi energetici nel settore terziario, industriale, residenziale e Pubblica Amministrazione.
Più in particolare, la norma è così strutturata:

  • UNI CEI EN 16247:2014 ‐ Parte 1: Requisiti generali;
  • UNI CEI EN 16247:2014 ‐ Parte 2: Edifici (revisionata nel 2019);
  • UNI CEI EN 16247:2014 ‐ Parte 3: Processi;
  • UNI CEI EN 16247:2014 ‐ Parte 4: Trasporti;
  • UNI CEI EN 16247:2014 ‐ Parte 5: Competenze dell’auditor energetico;
  • UNI CEI EN 16247:2014 – Diagnosi Energetiche.

Passi operativi della norma UNI 16247:2014

Di seguito sono descritti i passi operativi secondo la Norma UNI 16247:

  1. contatto preliminare;
  2. incontro di avvio;
  3. raccolta dei dati;
  4. attività ed ispezioni in campo;
  5. analisi dettagliata;
  6. interventi di miglioramento;
  7. redazione del rapporto;
  8. incontro finale con la committenza.

Diagnosi energetica: esempio

In quanto procedura sistematica, la diagnosi energetica deve possedere i seguenti requisiti:

Attendibilità: congruenza tra consumo calcolato e consumo rilevato attraverso fatture e/o strumenti di misura;
Completezza: il sistema energetico descritto deve comprendere tutti gli usi energetici ritenuti significativi;
Tracciabilità: il dato deve essere ricostruibile;
Utilità: la diagnosi non deve essere fine a sé stessa ma deve identificare gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica e valutarli sotto il profilo costi/benefici;
Verificabilità: devono essere identificati gli elementi che consentono al committente la verifica del conseguimento dei miglioramenti ottenuti dalla applicazione degli interventi proposti (sistemi di monitoraggio dei consumi).

Primo passo: conoscenza e analisi dei consumi

Pervenire ad una conoscenza dei consumi energetici attraverso una procedura:

  • definita;
  • completa;
  • qualificata;
  • adattata alle effettive esigenze;

Secondo passo:individuazione interventi per risparmio energetico

Proporre interventi che privilegiano, sulla base del tempo di ritorno, alcune opzioni rispetto ad altre.

Gli interventi possono essere tecnologici, ad esempio:

  • riduzione dell’apporto termico sulle vetrate tramite pellicole solari;
  • riqualificazione dell’impianto di climatizzazione;
  • riqualificazione della illuminazione interna ed esterna;
  • installazione di un impianto di controllo domotico;
  • installazione di un impianto fotovoltaico.

Oppure di carattere gestionale:

  • informazione e sensibilizzazione del personale;
  • modifica delle modalità di manutenzione;
  • modifica delle modalità di acquisizione beni e servizi;
  • certificazione del Sistema di Gestione Energia secondo la ISO 50001.

Terzo passo:comunicazione risultati

Un report di diagnosi energetica si conclude con una sintesi di quanto è emerso. Un esempio di sintesi finale potrebbe essere: “la diagnosi energetica ha messo in evidenza delle inefficienze di processo e sui sistemi tecnologici. Si è così valutato che un investimento complessivo di circa 376.000 euro è in grado di ridurre i consumi energetici del sito di circa il 35% con un risparmio annuale intorno ai 60.000 euro. In queste ipotesi il tempo di ritorno dell’investimento risulta inferiore ai 7 anni”.

Quando è obbligatoria la diagnosi energetica

Il D.Lgs. 102/2014 nell’art. 8, introduce un obbligo, per alcune categorie di imprese, di dotarsi di una diagnosi energetica. In particolare, stabilisce che: ogni grande impresa o impresa a forte consumo di energia (energivora) è soggetta all’obbligo di diagnosi entro il 5 dicembre 2015 da rinnovare, poi, ogni 4 anni.

Per tutti i dettagli sulla obbligatorietà della diagnosi energetica in base al tipo di impresa e sul processo di diagnosi energetica rimandiamo al volume di EPC Editore, L’esperto in gestione dell’energia, di Natale Ventura.

Consulta anche i seguenti articoli:
Diagnosi energetiche: i dati diffusi da ENEA
Certificazione energetica degli edifici: che cos’è e come si ottiene l’APE
Esperto in Gestione dell’Energia: requisiti, certificazione e differenze con l’Energy Manager

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