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Stato delle Infrazioni: appalti, energia e fiscalità immobiliare fra le procedure aperte

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Proseguiamo con l’analisi delle decisioni prese dalla Commissione europea sui casi d’infrazione adottate questo mese che comportano anche azioni legali nei confronti di alcuni Stati membri per inadempimento degli obblighi previsti dal diritto dell’UE.
Vediamo di seguito quanto disposto in materia di energia, immobili e appalti, temi di interesse della nostra sezione, rimandando agli specifici approfondimenti già realizzati per le procedure aperte in cambio ambientale e per la sicurezza dei lavoratori (in tema di radioprotezione). In fondo, il punto sui numeri di tutte le procedure aperte.

Le decisioni sulle cause di infrazione del 24 gennaio

Efficienza energetica
Sono 15 in tutto gli Stati membri (Belgio, Bulgaria, Cechia, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Francia, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Polonia e Portogallo) a cui la Commissione ha scritto con Lettera di costituzione in mora per il corretto recepimento nel diritto nazionale della direttiva sull’efficienza energetica (direttiva 2012/27/UE). La direttiva del 2012 stabilisce un quadro comune di misure per la promozione dell’efficienza energetica nell’UE al fine di garantire il conseguimento dell’obiettivo dell’UE relativo all’efficienza energetica del 20% entro il 2020 e di gettare le basi per ulteriori miglioramenti dell’efficienza energetica al di là di tale data. In base alla Direttiva, tutti i paesi dell’UE sono tenuti a utilizzare l’energia in modo più efficiente in tutte le fasi della catena energetica, dalla produzione al consumo finale.
Gli Stati membri dispongono ora di due mesi per replicare alle argomentazioni addotte dalla Commissione. Scaduti i due mesi, la Commissione potrà inviare un parere motivato alle rispettive autorità.

Appalti pubblici
Una Lettera di costituzione in mora è stata inviata a 15 paesi membri fra i quali anche l’Italia (Bulgaria, Cechia, Cipro, Croazia, Danimarca, Finlandia, Germania, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Romania, Svezia e Ungheria) per esigere la conformità alle norme dell’UE su appalti pubblici e concessioni.Si tratta del recepimento della nuova normativa (direttiva 2014/24/UE, direttiva 2014/25/UE e direttiva 2014/23/UE) che avrebbe dovuto essere adottata entro il 18 aprile 2016. Tale controllo di conformità riguarderà anche altri Stati Membri nei quali il recepimento è stato completato con notevole ritardo. Gli Stati potranno rispondere entro due mesi; in caso contrario, la Commissione potrà decidere di dar seguito alle lettere inviando un parere motivato.

Fiscalità immobiliare.
L’Italia in particolare è stata richiamata dalla Commissione europea anche sul versante della Fiscalità immobiliare attraverso un deferimento alla Corte di giustizia dell’UE per aver applicato un trattamento preferenziale in materia di imposta di registro immobiliare: non avrebbe infatti modificato la propria legislazione, mantenendo così un’aliquota ridotta per i cittadini italiani residenti all’estero che acquistano la loro prima abitazione sul territorio italiano.
Tali emigrati italiani hanno diritto ad un’aliquota preferenziale dell’imposta di registro immobiliare senza obbligo di soddisfare il requisito di residenza. I cittadini di altri Stati membri non hanno diritto ad un simile trattamento preferenziale se non risiedono effettivamente nel comune in cui il bene è ubicato o se non vi fissano la residenza entro 18 mesi. Il trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) non ammette un tale trattamento discriminatorio, direttamente basato sulla cittadinanza. .

Analogamente, a determinate condizioni, i pensionati italiani residenti all’estero sono esentati dall’imposta comunale sugli immobili (“IMU”) o possono beneficiare di riduzioni delle tasse per i servizi forniti a livello locale in relazione agli immobili di loro proprietà ubicati in Italia.
La Commissione ha dunque inviato una Lettera di costituzione in mora per aver mantenuto condizioni più favorevoli in relazione ad alcune imposte comunali sulla prima casa in Italia dei pensionati italiani residenti nell’UE o nei paesi SEE.

Le Infrazioni dell’Italia contro l’UE: 72 procedure aperte

Con riferimento all’Italia sono al momento aperte:
• sei costituzioni in mora ex art. 258 TFUE
• una messa in mora complementare
• tre pareri motivati
• tre archiviazioni di procedure di infrazione
• tre archiviazioni di casi di pre-infrazione

Il numero delle procedure a carico del nostro Paese sale a 72, di cui 62 per violazione del diritto dell’Unione e 10 per mancato recepimento di direttive.
Vedi l’elenco completo.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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