Sovraccarico biomeccanico arti superiori

“Sovraccarico biomeccanico arti superiori”: come si usa l’applicativo Inail aggiornato

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Per la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, INAIL ha aggiornato l’applicativo SBAS, un importante strumento al servizio delle figure della Prevenzione.

L’applicativo Inail “Sovraccarico biomeccanico arti superiori” è nato nel 2021, con la finalità di fornire a datori di lavoro, RSPP, RLS e lavoratori uno strumento semplice ed efficace, utile sia per l’analisi dei fattori di rischio del sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, sia per individuare le opportune misure di prevenzione per i vari compiti analizzati.

Il presente articolo è a cura di E. Guerrera, Inail Ctss Direzione Regionale Umbria – C. Breschi, Inail Ctss Direzione Regionale Toscana – L. Caradonna, Inail Ctss Direzione Regionale Puglia – U. Caselli, Inail Ctss Direzione Regionale Marche – R. Compagnoni, Inail Ctss Direzione Regionale Marche – L. De Filippo, Inail Ctss Direzione Regionale Friuli-Venezia Giulia G. Giaquinta, Inail Ctss Direzione Regionale Sicilia – M.A. Gogliettino, Inail Ctss Direzione Regionale Friuli-Venezia Giulia – M. Mameli, Inail Ctss Direzione Regionale Toscana – G. Marena, Inail Ctss Direzione Regionale Lombardia – T. Mastromartino, Inail Ctss Direzione Regionale Basilicata – E. Mastrominico, Inail Ctss Direzione Regionale Lazio – F. Nappi, Inail Ctss Centrale – D. Rughi, Inail Ctss Centrale – D. Sarto, Inail Ctss Direzione Regionale Liguria.

Le malattie professionali da sovraccarico biomeccanico

Le malattie professionali da sovraccarico biomeccanico negli ultimi anni sono la maggioranza delle patologie riconosciute dall’Inail. Nel 2020 le malattie da sovraccarico biomeccanico rappresentano oltre il 76% del totale delle denunce pervenute all’Istituto.

Quali sono i settori lavorativi con più patologie da sovraccarico degli arti superiori?

Il settore lavorativo con il maggior numero di malattie professionali riconosciute è quello delle Costruzioni. Le mansioni più coinvolte sono:

  • addetto alla costruzione e al mantenimento di strutture edili;
  • addetto alle rifiniture nelle costruzioni;
  • addetto alla pitturazione e alla pulizia degli esterni degli edifici;
  • mansioni caratterizzate da cicli di lavoro significativamente eterogenei nelle modalità e tempistiche di attuazione.

Altri settori interessati da tali patologie degli arti superiori sono:

  • agricolo/zootecnico;
  • cura estetica;
  • metalmeccanico;
  • ristorazione e vendite.

Esistono pertanto molte attività a carattere non industriale, quali quelle agricole o artigianali, in cui la problematica del sovraccarico biomeccanico è rilevante e al contempo sottovalutata, a causa della scarsa conoscenza dei fattori di rischio reali e delle metodologie necessarie alla sua valutazione.

Infatti, si continua a confondere il rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori come un rischio collegato unicamente ad altissime frequenze tipiche delle lavorazioni industriali a catena e – in parallelo – non si conoscono a fondo i metodi di valutazione applicandoli in modo erroneo.

Come va effettuata la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori?

La valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, in base all’allegato XXXIII del D.Lgs. 81/2008, deve essere condotta con le metodiche indicate nelle norme tecniche UNI ISO 11228-3:2009 e ISO/TR 12295:2014, che individuano nell’OCRA Index e nella check list OCRA i metodi d’elezione.

Le metodologie OCRA, puntualmente dettagliate nelle norme e nella letteratura scientifica, devono essere utilizzate da personale competente e adeguatamente addestrato, in particolare quando si tratta di analizzare e valutare attività caratterizzate da elevata numerosità di compiti e di cicli lavorativi e da eterogeneità delle modalità e delle tempistiche di lavoro.

Come funziona l’applicativo sovraccarico biomeccanico degli arti superiori?

L’applicativo, pubblicato online all’indirizzo https://www.inail.it/app/sbas/#/, è attualmente strutturato in quattro sezioni. A breve verrà aggiornato con l’aggiunta di una quinta sezione.

L’utente può accedere all’applicativo, attraverso il sito Inail utilizzando il proprio SPID.

Una volta individuati singoli compiti lavorativi, è possibile compilare uno specifico questionario che permette di rilevare eventuali problematiche.

Nella prima pagina è possibile selezionare il link “nuovo questionario”.

Prima sezione “Conoscere il rischio”

Nella prima sezione “Conoscere il rischio” si apre una check list, il cuore dell’applicativo, nella quale va individuato il settore ATECO dell’azienda tramite parole chiave o attraverso 3 livelli di menù a tendina. Successivamente si procede a compilare i campi relativi al Reparto, alla Mansione e al Compito, che risulteranno poi nel report finale generato dal questionario, permettendo di identificare in modo puntuale la realtà lavorativa alla quale è stata applicata la check list.

La check list viene compilata rispondendo, tramite menù a tendina, a 12 domande relative ai possibili fattori di rischio da sovraccarico degli arti superiori.

Accanto ad alcune domande della check list sono presenti dei link che rimandano a brevi filmati, tratti da compiti reali, commentati e sottotitolati, in cui vengono spiegati le situazioni a rischio o i punti di attenzione.

Alla fine del questionario, in un box separato, sono riportati ulteriori punti di attenzione, ognuno dei quali è completato da un breve filmato commentato e sottotitolato.

I punti di attenzione sono riferiti ai fattori complementari presenti nella check list OCRA (ISO 11228-3, ISO/TR 12295).

Terminata la compilazione del questionario viene generato un report che evidenzia i fattori di rischio presenti e suggerisce opportune azioni prevenzionali. I report possono essere classificati in base al reparto, alla mansione e al compito e possono essere salvati dall’utente, consentendogli di prendere coscienza di eventuali situazioni problematiche relative al rischio specifico.

Seconda Sezione: “Esempi di rischio e soluzione”

La seconda sezione “Esempi di rischio e soluzione” è stata aggiornata aggiungendo alle schede di rischio già presenti, ulteriori 60 schede di rischio tratte dal terzo Volume “Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura” (2023). L’aggiornamento ha permesso l’ampliamento del già ricco database dell’applicativo arrivando a ben 220 schede complessive, nelle quali vengono trattate mansioni lavorative tipiche della piccola e media impresa e dell’artigianato, corredate da informazioni sulla valutazione del rischio e sulle misure preventive per diminuire il rischio specifico.

Tutte le schede sono consultabili tramite menù a tendina digitando i codici ATECO di interesse o tramite parole chiave e consentono agli utilizzatori di prendere coscienza di realtà lavorative simili alla loro, confrontando situazioni operative e attività per evidenziare, eventualmente, la sussistenza del rischio sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nella loro azienda.

Le schede di rischio inoltre contengono importanti indicazioni relative alla valutazione del rischio mediante Checklist OCRA e consigli prevenzionali.

Terza Sezione: “Approfondire il rischio”

Anche la sezione “Approfondire il rischio” è stata profondamente aggiornata, tramite l’aggiunta di nuove norme tecniche, buone prassi e documentazione prodotta dalla letteratura scientifica.

Quarta Sezione “Glossario”

Nella sezione Glossario, oltre ai filmati e alle figure esplicative delle varie voci già presenti, sono stati aggiunti riferimenti relativi ai metodi tecnici per la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico, con numerosi esempi di applicazione (Check list OCRA, Rula, Reba, Strain Index, Tacos etc.).

In questo modo l’utente viene condotto passo, passo nella tematica e gli vengono fornite le basi essenziali nella scelta dei metodi e le indicazioni basilari per la loro applicazione. Il Glossario è inoltre uno strumento vivo e potente corredato da brevi filmati, sottotitolati e da numerose figure che spiegano in modo preciso ed efficace le varie voci inserite.

Quinta Sezione “Esercizi fisici”

In questa nuova sezione vengono presentati con filmati e immagini, gli esercizi fisici per mantenere la schiena e gli arti superiori in buona salute, per rilassare, stirare, rinforzare determinati gruppi muscolari.

  • Il rilassamento va eseguito prima degli altri esercizi o quando si sentono il collo e la schiena particolarmente stanchi.
  • Lo stiramento ha funzione di allungare tendini e muscoli; ridurre la tensione muscolare e migliorare la mobilità delle articolazioni. Va eseguito con calma: non si deve provare dolore, ma solo una sensazione di tensione.
  • Il rinforzo che si esegue dopo gli esercizi di allungamento e mobilizzazione, serve ad aumentare la forza di muscoli che in genere non vengono usati (es.: addominali, glutei, alcuni muscoli della coscia, ecc.) e che invece, correttamente tonificati, vanno ad alleviare il carico di lavoro della schiena.

Si ricorda che qualsiasi esercizio fisico, se eseguito in modo scorretto, potrebbe risultare dannoso. In presenza di determinate patologie, problemi specifici, dolori persistenti, molti esercizi sono da evitare ed è opportuno consultare preventivamente una persona qualificata. Di conseguenza è necessario che tali esercizi vengano effettuati dopo la consultazione del medico competente.

Bibliografia Sovraccarico Biomeccanico

  • Caselli U, Breschi C, Compagnoni R, Mameli M, Mastrominico E, Sarto D. Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura. INAIL – Edizione 2012.
  • Caselli U, Breschi C, Compagnoni R, De Filippo L, Gogliettino MA, Guerrera E, Mameli M, Mastrominico E, Sarto D. Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura. INAIL – Edizione 2014.
  • Colombini D, Occhipinti E, Cairoli S, Baracco A. Proposta e validazione preliminare di una check-list per la stima dell’esposizione lavorativa a movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori. Med. Lav. 2000; 91, 5: 470-485.
  • Colombini D, Occhipinti E, Cairoli S, Battevi N, Menoni O, Ricci MG, Sferra C, Balletta A, Berlingò E, Draicchio F, Palmi S, Papale A, Di Loreto G, Barbieri PG, Martinelli M, Venturi E, Molteni G, De Vito G, Grieco A. Le affezioni muscolo-scheletriche degli arti superiori e inferiori come patologie professionali: quali e a quali condizioni. Documento di consenso di un gruppo di lavoro nazionale. Med. Lav. 2003; 94, 3: 312-329.
  • Occhipinti E, Colombini D, Occhipinti M. Metodo OCRA: messa a punto di una nuova procedura per l’analisi di compiti multipli con rotazioni infrequenti. Med. Lav. 2008; 99, 3: 234-241.
  • UNI ISO 11228-3:2009 Ergonomia – Movimentazione manuale — Parte 3: Movimentazione di bassi carichi ad alta frequenza.
  • ISO/TR 12295 (2014) – Ergonomics – Application document for International Standards on manual handling (ISO 11228-1, ISO 11228-2 and ISO 11228-3) and evaluation of static working postures (ISO 11226).

Sovraccarico biomeccanico: patologie e valutazione del rischio

  1. <strong>Cosa si intende per patologie da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori?</strong>

    Le patologie generate da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori sono malattie cronico-degenerative che possono interessare ossa, muscoli, nervi, tendini. Sono perlopiù dovute a movimentazione manuale di carichi pesanti o sforzi ripetuti degli arti superiori.

  2. <strong>Quali sono le principali malattie professionali da sovraccarico biomeccanico?</strong>

    Le malattie professionali da sovraccarico biomeccanico denunciate più frequentemente all’Inail sono riferibili agli arti superiori: tendiniti, degenerazioni artrosiche e sindromi del tunnel carpale.

  3. <strong>Come si effettua la valutazione rischio sovraccarico biomeccanico?</strong>

    Per la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori si può utilizzare il metodo OCRA, una metodologia di analisi quantitativa che si basa su identificazione e quantificazione di: frequenza, sforzo, postura e periodi di recupero.

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