Poi Energia: parte la summer school Minambiente

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Le opportunità di finanziamento dei fondi comunitari 2014-2020 per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili e i relativi programmi ambientali internazionali sono stati al centro della prima giornata della summer school del ministero dell’Ambiente, che si è svolta lo scorso 14 settembre a Expo, al teatro dellaTerra del Biodiversity Park.


Organizzata nell’ambito del Poi energia, ha visto la partecipazione di esperti del ministero e delle Autorità di gestione del programma delle Regioni. L’iniziativa Summer School è articolata in sette giornate: due a Milano – Expo (il 14 settembre e il 17 ottobre), con un approfondimento tecnico sui principali programmi di finanziamento UE offerti dalla nuova Programmazione 2014 – 2020 e sui migliori interventi realizzati nell’ambito del Programma POI; cinque a Palermo presso l’Università degli Studi (dal 28 settembre al 2 ottobre), per approfondire le opportunità dei fondi strutturali 2014-2020.

Ha aperto i lavori Alessandro Baldacci del ministero dell’Ambiente, che ha presentato gli obiettivi generali e la struttura di questo corso, al quale stanno partecipando funzionari della pubblica amministrazione, ricercatori universitari e liberi professionisti delle quattro Regioni dell’Obiettivo Convergenza (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia). “Obiettivo della summer school – ha detto Baldacci – è approfondire i meccanismi di finanziamento europei, le modalità di accesso e le tecniche di europrogettazione, contribuendo agli obiettivi del programma Poi energie. Qui a Expo approfondiremo i programmi internazionali, mentre a Palermo i programmi nazionali e regionali”.

Una panoramica delle opportunità di finanziamento europeo è stata fatta da Vanessa Leonardi, sempre del ministero dell’Ambiente, che ha illustrato gli obiettivi dei fondi Ue, i tipi di finanziamento e chi può accedervi, le tipologie di fondi, i programmi a gestione diretta, cioè gestiti dalla Commissione europea. È stato analizzato in dettaglio “Horizon 2020”, il programma quadro Ue per la ricerca e l’innovazione che ha un budget di oltre 70 miliardi di euro con un settore dedicato all’energia.

Negli altri interventi sono stati esaminati i programmi europei di riferimento, come il Life 2014-2020, del quale ha parlato Stefania Betti punto di contatto nazionale LIFE. Due i sottoprogrammi del Life: uno dedicato all’ambiente, l’altro alle azioni per il clima. Come ha ricordato la relatrice, sono 348 le proposte presentate dall’Italia all’Unione europea nell’ambito del primo, 48 le proposte nell’ambito del secondo. Il nostro Paese, dopo la Spagna, è quello che ha presentato il maggior numero di progetti.

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Redazione InSic

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