Unione Europea

Infrazioni UE per la sicurezza sul lavoro, ancora due cause aperte

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Al 23 gennaio 2014 restano aperte due procedure in materia di salute e sicurezza sul lavoro: una sulla valutazione dei rischi in caso di avvio dell’attività dell’impresa o al verificarsi delle condizioni che rendono necessario l’aggiornamento della VdR, e una infrazione sulla disciplina specifica di sicurezza dei lavoratori per il settore delle navi da pesca, entrambe da risolvere con Legge europea bis, ferma in Parlamento

Il Dipartimento per le Politiche comunitarie ha recentemente riportato i dati circa le procedure di infrazioni comunitarie aperte contro il nostro Paese in diversi settori di attività, che salgono a 119, di cui 81 riguardano casi di violazione del diritto dell’Unione e 38 attengono a mancato recepimento di direttive. Abbiamo visto come nel settore ambientale siano ancora 22 le procedure aperte, mentre nel settore dell’edilizia energetica restano in piedi ancora tre procedure.
Archiviate invece le procedure 2006/2378 Violazione del diritto UE – Non corretta trasposizione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell’edilizia e 2007/4679 Violazione del diritto UE – Non corretta trasposizione della direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale.

In materia di sicurezza sul lavoro, a titolo di completezza, sono ancora due le cause aperte:
– proc 2011_2098: Prescrizioni minime di sicurezza e salute a bordo delle navi da pesca (Direttiva 93/103/CE) con riferimento alla Direttiva 93/103/CE, per la quale si lamenta Violazione del diritto dell’Unione (attualmente allo stadio di messa in mora ex Art. 258 TFUE)
– proc 2010_4227: Non corretto recepimento della direttiva 89/391/CE relativa all’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro, con riferimento alla Direttiva 89/391/CE, per la quale si lamenta violazione diritto dell’Unione(attualmente allo stadio di parere motivato Art. 258 TFUE).
Sulle due infrazioni si attende ancora il completamento dell’iter parlamentare della Legge europea bis, in esame congiunto alla Camera: nel testo del disegno di legge (Disegno di legge: “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2013 bis, pag.139) attualmente fermo in Commissione si legge che al capo III, all’articolo 10 del DDL si recano disposizioni volte appunto a risolvere la procedura di infrazione n. 2010/4227, prevedendo che dai giorni immediatamente successivi all’avvio dell’attività dell’impresa o al verificarsi delle condizioni che rendono necessario l’aggiornamento della valutazione dei rischi, il datore di lavoro debba disporre di idonea documentazione volta a dimostrare che i singoli obblighi di riferimento in materia di salute e sicurezza sul lavoro siano stati adempiuti e che, dunque, il medesimo datore di lavoro abbia provveduto immediatamente ad effettuare la valutazione dei rischi.

Invece, l’articolo 11 del DDL ancora in fase di passaggio parlamentare, delega il Governo ad adottare un decreto legislativo in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori per il settore delle navi da pesca, al fine di coordinare le disposizioni speciali del settore con quelle generali in materia di sicurezza sul lavoro. La norma riprende, per la sola parte relativa al settore delle navi da pesca, la delega al Governo contenuta nel disegno di legge in materia (C. 5368) predisposto nel corso della XVI legislatura e il cui iter non si è completato, così da risolvere celermente la procedura di infrazione n. 2011/2098, attualmente allo stadio di messa in mora ex articolo 258 del TFUE.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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