Ipoacusia da rumore: prevenzione, protezione e consapevolezza secondo Honeywell

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Su Ambiente&Sicurezza sul Lavoro n.8/2019 Honeywell Safety Products Italia ci parla del fenomeno della ipoacusia da rumore (noise induced hearing loss, NIHL), una delle malattie professionali più diffuse ed un possibile programma per la conservazione dell’udito: l’articolo si concentra sull’utilizzo di DPI adeguati e sottolinea che la nuova generazione di DPI connessi ai cloud consentono agli RSPP di misurare con semplicità e rapidità il reale indice di attenuazione delle protezioni auricolari indossate offrendo così la possibilità di intervenire in caso di bisogno di formazione supplementare sul modo d’indossare i propri inserti auricolari o di un diverso modello.

Articolo completo disponibile anche in formato PDF allegato alla notizia e tratto dalla Rivista.

L’ipoacusia da rumore (noise induced hearing loss, NIHL) è una delle malattie professionali più diffuse. Per ironia della sorte, nella maggior parte dei casi, sarebbe perfettamente possibile prevenirla, per questo è determinante la messa in atto di un programma di conservazione dell’udito efficace nell’ambiente di lavoro.
Sono disponibili diversi metodi per valutare i livelli di rumore sul posto di lavoro. Possono includere l’installazione di fonometri e dosimetri di rumore e avvalersi di informazioni acquisite presso ambienti di lavoro simili oppure presso i fornitori dei macchinari in uso.
Se si rilevano livelli eccessivi di rumore in background o esistono buone probabilità che si verifichino rumori impulsivi, i dipendenti devono agire in modo tale da ridurre al minimo il rischio. Secondo la “gerarchia di intervento” rappresentata dal seguente grafico piramidale, la risposta più efficace consiste nell’eliminare direttamente la sorgente del rumore. Se ciò non fosse possibile, il passaggio successivo prevede l’adozione di interventi di carattere amministrativo, ad esempio ridurre i tempi di esposizione al rumore dei lavoratori.

Un programma efficace per la conservazione dell’udito
I professionisti della sicurezza devono affrontare una sfida complessa per proteggere l’udito dei dipendenti esposti al rumore: quanto sono protetti in realtà?
Per decine di anni, gli studi condotti nei luoghi di lavoro hanno evidenziato che i dispositivi di protezione dell’udito possono essere facilmente utilizzati in modo scorretto. Per alcuni utilizzatori l’attenuazione reale è spesso minore dell’attenuazione ufficiale (SNR), mentre in altri casi l’otoprotettore risulta garantire la protezione che ci si aspetta.
Determinare quali lavoratori abbiano un’attenuazione mediocre, prima che questo dia luogo ad una perdita dell’udito provocata dal rumore, è cruciale per il successo di un programma di conservazione dell’udito.

Fit- test e monitoraggio
Limitarsi a fornire agli operatori dei dispositivi di protezione acustica idonei per l’uso previsto chiaramente non è sufficiente, infatti è altrettanto importante verificare che siano indossati correttamente e costantemente. La scarsa aderenza del DPI o un involontario comportamento scorretto, può generare coefficienti di attenuazione insufficienti. Per questo la formazione è determinane e, se possibile, dovrebbe essere somministrata per singolo operatore.
Di seguito sono riportati alcuni semplici passaggi che dovrebbero aiutare a ottenere un’aderenza perfetta e che possono essere inclusi nel processo del test del corretto inserimento:

Inserimento auricolari
La taglia è determinante – l’uso di inserti auricolari troppo grandi o troppo piccoli non permette di ottenere una tenuta adeguata. Osservare il condotto uditivo per valutare se l’utilizzo di una taglia alternativa porterebbe a risultati migliori.
La forma è altrettanto determinante – oltre ad avere diametri diversi, i condotti uditivi possono avere forme diverse, quindi è importante trovare degli inserti auricolari che si adattino perfettamente. Ad esempio, per i condotti uditivi con apertura ovale oppure stretta e allungata sono adatti gli inserti auricolari in schiuma ad espansione.
Meglio limitare la scelta – i risultati di migliaia di test di inserimento indicano che, come già menzionato, esistono quattro stili di inserti auricolari più comuni. Proporre queste varianti come opzione iniziale è un buon punto di partenza per determinare i requisiti individuali.

Cuffie
Nota bene – i produttori forniscono informazioni essenziali sui rispettivi prodotti per una ragione ben precisa, quindi è necessario leggerle e seguire tutte le istruzioni indicate relative alle cuffie.
Aderenza – verificare che i cuscinetti poggino saldamente sulla testa. Le cuffie devono coprire completamente l’orecchio e devono essere indossate diritte, non angolate, a meno che non sia previsto dal modello stesso.
Suggerimento – i capelli possono compromettere la protezione offerta dalle cuffie e la capacità uditiva di chi le indossa. Accertarsi quindi che non ostruiscano l’orecchio o compromettano l’aderenza delle cuffie.

Un aiuto ai professionisti della sicurezza
La nuova generazione di DPI connessi ai cloud consentono agli RSPP di misurare con semplicità e rapidità il reale indice di attenuazione delle protezioni auricolari indossate offrendo così la possibilità di intervenire in caso di bisogno di formazione supplementare sul modo d’indossare i propri inserti auricolari o di un diverso modello.
Esistono infatti programmi che permettono sia di eseguire dei test individuali sia di monitorare la protezione nel corso della giornata, conservando i risultati dell’utilizzatore nel database di un software per l’elaborazione di report individuali che restano a disposizione del responsabile della sicurezza.
Il vantaggio per l’RSPP è di disporre di un valido strumento di formazione, in ottemperanza a quanto disposto dalla legislazione vigente e di poter documentare la formazione e i risultati ottenuti, per migliorare l’efficacia del programma di Conservazione dell’Udito aziendale.
Il vantaggio per il dipendente si traduce nel trovare la soluzione migliore per il proprio condotto uditivo e una migliore autoconsapevolezza sul corretto utilizzo evitando involontari comportamenti scorretti come, per esempio, allontanare per pochi secondi la protezione dall’orecchio per parlare, rispondere o ascoltare.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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