Autismo, quali risposte di prevenzione incendi?

Un articolo pubblicato sulla rivista Antincendio, dal titolo “Autismo e interpretazione dell’allarme: metodologia per la scelta del sistema di comunicazione” (T. Villani, Antincendio 4/2013) fa il punto sulle problematiche di prevenzione incendi per tutti coloro che soffrono di questa particolare disabilità mentale.

Autismo e criticità progettuali

Lo studio analizza la patologia dell’autismo e delinea un percorso metodologico che, dall’identificazione dei profili di esigenze, intese come caratteristiche cognitive, comportamentali, ma anche come aspettative, attitudini e desideri, indirizzi i progettisti nella scelta dei sistemi di comunicazione dell’allarme.
I complessi problemi sensoriali, tipici dei disturbi dello spettro autistico, impongono già in fase progettuale, diverse strategie di prevenzione incendi, che sviluppino forme di comunicazione il più possibile appropriate, che possono diventare un’ulteriore risorsa per tutti.

L’articolo procede con un’analisi dell’organizzazione degli spazi in cui un soggetto autistico può trovarsi e fornisce indicazioni circa la progettazione dei sistemi d’allarme. L’autrice consiglia ai progettisti di conoscere bene le specifiche necessità connesse con l’autismo e le relative ricadute sulla configurazione degli ambienti e delle attrezzature tecnologiche. Il metodo di “indagine dall’interno” prevede un lavoro di interlocuzione e confronto con le competenze specialistiche, per definire le caratteristiche prestazionali di tali sistemi che, in continua interazione con le persone, siano in grado di garantire le prestazioni di sicurezza.
Il risultato finale dovrà mettere in atto un segnale capace non solo di attirare l’attenzione di tutti, ma che sia anche chiaro e credibile in relazione alle capacità delle persone che lo stanno percependo.

Infine l’autrice propone un metodo per la scelta dei sistemi di comunicazione dell’allarme, che prevede Tre Fasi, ampiamente descritte nel contributo, che spaziano dalla rilevazione ambientale alla identificazione delle criticità del processo di comunicazione, fino alla definizione dei livelli prestazionali di questi sistemi.
Nelle conclusioni, l’autrice ribadisce come “progettare per l’autismo” e rendere efficace e sicuro un edificio comprensivo dei dispositivi di comunicazione dell’allarme sia possibile, purchè vi sia una collaborazione multidisciplinare che includa anche l’esperienza degli operatori della sicurezza, i quali possono offrire un contributo già dalla fase di ideazione, per fare in modo che l’ambiente costruito venga considerato un fattore “facilitatore”, nonché promotore della sicurezza.

L’esperienza di Pordenone

Proprio nel mese di Maggio il sito dei Vigili del fuoco ha dato notizia della sottoscrizione di un protocollo di collaborazione tra la Fondazione Bambini e Autismo onlus e il Comando provinciale di Pordenone, sul tema della sicurezza e il soccorso alle persone autistiche.
L’iniziativa, battezzata “Ti aiuto a soccorrermi”, si pone l’obiettivo di pianificare azioni congiunte di formazione reciproca e training pratici durante le quali le persone affette da autismo potranno conoscere l’attività dei Vigili del fuoco e collaborare con loro durante eventuali emergenze, e viceversa, ossia gli operatori dei Vigili del fuoco potranno apprendere le più corrette modalità di relazione con le persone autistiche nelle fasi di soccorso.
Il 6 maggio, nel corso della giornata di sottoscrizione del protocollo, è stata anche effettuata una simulazione di evacuazione con i ragazzi autistici che lavorano all’interno dell’Officina dell’arte, una struttura della Fondazione, portata a termine senza difficoltà, grazie alla formazione ricevuta e agli accorgimenti studiati con il Comando provinciale.

L’approfondimento
In allegato alla notizia l’articolo completo estratto dalla Rivista Antincendio 4/2013