Scuole_adeguamento

Le proposte ANCE alla Camera dei Deputati

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Il Presidente dell’ANCE, Ing. Paolo Buzzetti, che ha guidato la delegazione associativa, ha ricordato, in premessa, i dati evidenziati da un recente Rapporto Ance-Cresme sulla situazione degli edifici strategici nazionali, da cui emerge una situazione di grave emergenza. Secondo lo studio, oltre 24 mila scuole si trovano in aree a elevato rischio sismico e circa 6.250 sorgono in aree a rischio idrogeologico.

I dati del Rapporto Ance-Cresme

Al riguardo, ha rilevato come tale situazione sia il risultato della mancanza di una politica di manutenzione del Paese e del progressivo disimpegno dello Stato nella realizzazione di interventi, come quelli di messa in sicurezza delle scuole e di mitigazione del rischio idrogeologico, in grado di garantire la qualità della vita dei cittadini. Alla pesante riduzione delle risorse da destinare alla sicurezza degli edifici scolastici si è affiancata, inoltre, la scarsa capacità di attuazione dei programmi finanziati, che, peraltro, risultano frammentati e incoerenti tra loro.
Ad oggi, infatti, lo Stato ha previsto diversi programmi di investimento per la riqualificazione degli edifici scolastici, che prevedono 8 diverse fonti di finanziamento e 12 procedure attuative.
Inoltre, secondo le stime Ance, molte risorse rimangono ancora da attivare: circa 1,2 dei 2,3 miliardi di euro – il 53% – stanziati tra il 2004 ed il 2012, ai quali si aggiungono 1,3 miliardi stanziati nel corso del 2013 (450 milioni di euro nel DL Fare e 850 milioni di euro nel DL Istruzione), non sono stati, infatti, ancora impegnati.

Le proposte del Presidente dell’ANCE

Alla luce di tale quadro, il Presidente ha, quindi, evidenziato la necessità di intervenire in una logica complessiva, considerando allo stesso tempo:
– la sicurezza, innanzitutto antisismica e idrogeologica, degli edifici;
– la sostenibilità ambientale, con particolare attenzione ai consumi energetici;
– la razionalizzazione dell’infrastruttura scolastica;
– la piena rispondenza delle strutture alle nuove esigenze didattiche e ad una nuova concezione degli spazi per l’apprendimento.
Riguardo alla prosecuzione dei programmi ed interventi già definiti, ha, altresì, rilevato la necessità di avviare un piano con tre grandi filoni di intervento:
– la costruzione di nuove scuole, in sostituzione di quelle obsolete, stimate in circa 15.000 unità (un terzo del patrimonio esistente);
– la messa in sicurezza degli edifici esistenti;
– la riqualificazione energetica e gli adeguamenti funzionali degli edifici esistenti.
A tale proposito ha, inoltre, evidenziato l’importanza della costituzione del Fondo Unico per l’Edilizia scolastica, che andrà adeguatamente finanziato e all’interno del quale andrebbero create tre sezioni relative ai ciascuno dei tre filoni di intervento. Cosi come un ulteriore contributo all’attuazione del piano dovrebbe provenire, inoltre, dal Partenariato Pubblico Privato, nella misura in cui i nuovi poli scolastici possano diventare catalizzatori di processi diffusi di riqualificazione urbana.
Dal punto di vista procedurale, ha, quindi, sottolineato che un piano di riqualificazione del patrimonio scolastico dovrebbe essere attuato prioritariamente con le regole ordinarie previste dal Codice dei Contratti Pubblici, salvo valutare l’opportunità di un intervento mirato, con il ricorso a procedure speciali o emergenziali, in alcuni casi eccezionali. Ha, altresì, individuato quali fattori imprescindibili per la realizzazione del piano: il rafforzamento della governance tecnico-istituzionale rispetto alla situazione attuale, per garantire un uso efficace ed efficiente delle risorse disponibili e l’esclusione del Patto di stabilità interno delle spese per la riqualificazione degli edifici.
In conclusione, ad avviso dell’Ance, l’avvio di un consistente programma di riqualificazione degli edifici scolastici dovrebbe rappresentare un elemento centrale di un più ampio programma prioritario di investimenti infrastrutturali, da definire già nell’ambito della prossima legge di stabilità, per sostenere in modo consistente la ripresa e la crescita dell’economia e di determinare un rilevante aumento di occupazione.

È disponibile in allegato il documento con le proposte ANCE consegnato agli atti della Commissione.

Allegati

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Redazione InSic

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