Rischio criminoso

Come difendersi dal rischio criminoso: le misure di sicurezza

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Quali sono le misure di prevenzione e mitigazione del rischio criminoso? In questo esaminiamo il trifoglio delle difese: fisiche, elettroniche e di comportamento. Dall’adozione integrata di queste tre tipologie nasce un efficiente ed efficace sistema di prevenzione e mitigazione del rischio.

Rischio criminoso: quali le difese possibili?

Le misure che possono mettere sotto controllo il rischio criminoso sono ormai, per consenso generalizzato, suddivise in tre grandi categorie:

misure di tipo fisico, come ad esempio casseforti, vetri stratificati a prova di proiettile, porte blindate e simili;

difese di natura elettronica, come ad esempio impianti segnalatori di aggressione o di rapina, impianti di controllo accesso, impianti di videosorveglianza e simili;

difese di tipo antropico, che fanno riferimento:

  • al presidio di guardie particolari giurate,
  • ad un intervento rapido in caso di allarme,
  • alla formazione dei dipendenti,
  • all’adozione di modelli di comportamento, cui i lavoratori soggetti a rischio si devono attenere, sia per prevenire il rischio, sia per metterlo sotto controllo, ove si avesse a verificare.

Questa categoria di difese, talvolta sottostimata, rappresenta invece un aspetto fondamentale dell’intera strategia di messa sotto controllo del rischio.

Rischio criminoso: l’adozione integrata delle difese

Un errore che nessun professionista della security deve mai compiere è quello di esaminare separatamente queste tre categorie di misure. Solo dall’adozione correlata ed integrata delle tre tipologie di misure che può nascere un efficiente ed efficace sistema di prevenzione e mitigazione del rischio.

La presenza di una sola misura potrebbe non essere sufficiente. Ecco la ragione per la quale si ricorre spesso all’immagine del trifoglio, che vuole lanciare un messaggio ben preciso:

“solo se tutte e tre le parti del trifoglio sono presenti, ci troviamo davanti ad un trifoglio. In ogni altro caso, ci troviamo davanti ad un vegetale senza nome”

Difese fisiche

Il ruolo delle difese fisiche è quello di ritardare l’attacco. Se, ad esempio, un rapinatore cerca di rubare il contenuto della cassa, il fatto che la cassa sia temporizzata allunga il tempo di perpetrazione del reato e aumenta l’esposizione al rischio del rapinatore. Per questa ragione, ad esempio, molto spesso si appongono dei cartelli, perfino in vetrina, che informano il rapinatore che, ove egli volesse comunque perpetrare l’attacco, dovrà aspettare un certo periodo di tempo per raggiungere il contante.

Parimenti, l’utilizzo di una vetrata blindata a prova di proiettile rende indubbiamente assai più difficile per il malvivente portare a termine l’attacco. In questo caso la minaccia diretta sul lavoratore viene attenuata dal fatto che quest’ultimo è protetto da un involucro difficilmente superabile.

Difese elettroniche

Il ruolo delle difese elettroniche non è quello di ritardare l’attacco, ma è quello di segnalare il fatto che l’attacco è in corso. Ecco perché un dispositivo tascabile per il lancio di un allarme, oppure un pedale di facile attivazione, può permettere di inviare a distanza un allarme. Quest’ultimo provocherà l’arrivo sul posto delle forze dell’ordine o delle guardie particolari giurate.

Parimenti, un impianto di videosorveglianza che protegge la zona delle casse o il perimetro dell’edificio permette, a posteriori:

  • di ricostruire le modalità di perpetrazione dell’attività criminosa
  • di identificare il malvivente ed il suo abbigliamento
  • di identificare il veicolo con cui il malvivente si è allontanato.

Anche in questo caso, la presenza di appropriati cartelli informativi, imposti dal rispetto delle disposizioni del decreto legislativo 196/2003, ha la duplice funzione di:

  • rispettare una prescrizione di legge
  • scoraggiare il malvivente, che potrebbe essere portato a perpetrare l’attacco nei confronti di un sito privo di impianti di videosorveglianza.

La disponibilità di canali di trasmissione dell’allarme rende altresì più difficile l’attacco del malvivente, in quanto la neutralizzazione di un canale di lancio dell’allarme via filo non impedirebbe comunque di inviare l’allarme tramite un sistema GPRS o similare.

Procedure di comportamento

Infine, giocano un ruolo fondamentale le procedure di comportamento. Esse permettono certamente di mettere in allarme per tempo il lavoratore. Consentono comunque di minimizzare le possibili conseguenze negative, durante la perpetrazione del crimine.

L’adozione di adeguate procedure di intervento sul posto contribuisce in maniera determinante a ridurre o addirittura bloccare le vie di fuga, che il rapinatore potrebbe avere davanti.

L’adozione combinata di queste tre diverse tipologie di misure ottimizza, quindi, la strategia di prevenzione, deterrenza e mitigazione dell’eventualità che il rischio paventato abbia realmente a verificarsi.

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