Covid 19: comunicazioni Speranza in Parlamento

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Il ministro della Salute, Roberto Speranza, è intervenuto il 2 settembre in Parlamento, prima al Senato e poi alla Camera dei Deputati, per riferire sulla situazione della pandemia da virus Sars-CoV-2.

Il ministro in apertura della sua informativa ha sottolineato: “Ogni passaggio parlamentare è occasione utile per raccogliere spunti e suggerimenti dentro una dialettica che mi auguro possa essere sempre la più proficua possibile, nella consapevolezza che la discussione, anche se aspra, rende sempre più forte la nostra democrazia”.
Speranza ha poi illustrato i dati nazionali ed europei sull’andamento della pandemia forniti dall’ECDC (Centro europeo prevenzione e controllo delle malattie), sottolineando che la situazione italiana, seppur abbia registrato un incremento dei casi, è tra le migliori in Europa: il tasso di incidenza su 100mila abitanti in Italia è pari a 23, contro 205 della Spagna, 88 della Francia, 87 della Croazia, 84 della Romania. il ministro ha evidenziato che i dati “in primis ci dicono che il lockdown nel nostro Paese ha funzionato e che il comportamento degli italiani e le misure del Governo nazionale, come quelle dei governi regionali, sono riuscite a piegare la curva e ci consegnano ancora un significativo vantaggio rispetto alla stragrande maggioranza dei Paesi europei”.

Il ministro ha poi riferito un notevole abbassamento dell’età media delle persone contagiate che secondo i dati degli ultimi sette giorni è scesa a 29 anni.

“Si è molto discusso anche durante le settimane estive – ha detto il ministro – della questione dei giovani del nostro Paese e dell’innovazione che comporta rispetto ai mesi precedenti. Più volte, anche pubblicamente, ho chiesto una mano ai nostri ragazzi: lungi da noi ogni forma di demonizzazione, che non avrebbe alcun senso, ma è vero che dobbiamo chiedere, soprattutto ai nostri giovani, di darci una mano”.

“È senz’altro vero – ha sottolineato Speranza – che il virus tra le generazioni più giovani fa meno male rispetto all’impatto che esso ha naturalmente sulle generazioni più avanti negli anni, ma è altrettanto vero che i giovani continuano a essere comunque uno strumento di diffusione del virus e questo può essere pericoloso, qualora il virus dovesse estendersi in modo particolare ai genitori e ai nonni, che pagherebbero un prezzo molto più alto.”

Speranza è intervenuto anche sul tema dei vaccini: in merito al vaccino Astrazeneca il ministro ha annunciato che “le prime dosi, se il vaccino dovesse essere confermato come un vaccino sicuro e in grado di raggiungere l’obiettivo per cui è stato ricostruito, saranno già disponibili entro la fine del 2020”. Sul vaccino ReiThera ha riferito l’avvio della sperimentazione sull’uomo.

Sulla riapertura delle scuole Speranza ha sottolineato che è la più grande priorità oggi per il nostro Paese ed ha annunciato: “Siamo l’unico Paese in Europa, e credo anche nel mondo, che metterà a disposizione come istituzioni pubbliche 11 milioni di mascherine chirurgiche per ciascuno dei nostri studenti e per tutto il personale scolastico. Saranno mascherine chirurgiche distribuite gratuitamente”. “La chiave fondamentale rispetto alla riapertura delle scuole – ha evidenziato il ministro – consiste nel ricostruire una relazione organica tra scuola e servizio sanitario nazionale.”

Il ministro ha poi ribadito l’importanza del rispetto delle tre regole fondamentali di prevenzione ricordando che “si sostanziano nell’uso corretto delle mascherine, nel distanziamento di almeno un metro e nel rispetto delle norme igieniche fondamentali, a partire dal lavaggio delle mani. Sono tre pilastri veri e propri su cui tutta la comunità scientifica internazionale è profondamente d’accordo: non c’è nessun Paese del mondo in cui la comunità scientifica dissenta rispetto alla necessità di tenere queste tre regole fondamentali.”

In chiusura del suo intervento il ministro ha detto che a breve saranno pubblicati tutti i verbali del Comitato tecnico-scientifico: “La linea del Governo è stata sin dall’inizio una linea di massima trasparenza, stiamo lavorando perché questi verbali, nei quali non c’è assolutamente nulla che non possa essere reso noto all’opinione pubblica, possano essere pubblicati.”

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Redazione InSic

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