Rischio sismico nelle costruzioni: dal 1 marzo il Sismabonus

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Il Ministero dei Trasporti ha presentato in una conferenza stampa, i contenuti del decreto ministeriale del 27 febbraio 2017 e delle Linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni – approvate all’unanimità dal Consiglio superiore dei lavori Pubblici il 20 febbraio scorso – che, permetteranno di attivare il cosiddetto “Sismabonus” cioè gli incentivi fiscali, previsti dall’articolo 1, comma 2, lettera c), della Legge di Bilancio 2017. Sul sito del Ministero sono state riportate le prime indiscrezioni circa il testo, riconosciuto dal ministro Del Rio come “Una novità assoluta che rientra in Casa Italia, per la prevenzione sismica e la cura del territorio”.

Il sismabonus è dunque uno strumento per ottenere la diminuzione del rischio sismico degli edifici. Il decreto, con le Linee Guida allegate è pubblicato sul sito del Mit, e ha efficacia dal 1° marzo 2017, consentendo di avviare progettazioni e pratiche edilizie.

Il Sismabonus come occasione per un piano nazionale di prevenzione e di valutazione sismica degli edifici
La Legge di Stabilità 2017, approvata il 21 dicembre 2016, ha inteso fare del Sismabonus l’occasione per un piano volontario dei cittadini, con forti incentivi statali, di valutazione e prevenzione nazionale del rischio sismico degli edifici.

Un passaggio fondamentale per la conoscenza del patrimonio edilizio e la cultura della prevenzione
I numerosi eventi sismici che si sono verificati negli ultimi decenni hanno comportato per la collettività enormi costi sociali in termini di vittime e di incidenza sulla vita delle comunità e costi economici sostenuti per l’emergenza e la ricostruzione.
Negli ultimi 50 anni si valutano: circa 5.000 vittime, spesa annua media di circa tre miliardi di euro per emergenza e ricostruzione.
Ciò è dovuto fondamentalmente, oltre alla sismicità tipica del Paese, alla elevata vulnerabilità del nostro patrimonio edilizio.
Le Linee Guida nascono dalla necessità di affrontare la mitigazione del rischio sismico in tutte le zone sismiche del Paese, promuovendo una cultura della conoscenza e della prevenzione.

Le Linee Guida e l’unità di misura per prevenire: il Rischio Sismico
Le Linee Guida sono state approvate all’unanimità dal Consiglio superiore dei lavori Pubblici il 20 febbraio scorso. Dal punto di vista dei contenuti tecnici, le Linee guida sono uno strumento di semplificazione che permettono di dare attuazione alla Legge di Bilancio 2017, senza richiedere strumenti e concetti diversi da quelli già utilizzati dai professionisti nell’applicazione delle vigenti Norme Tecniche per le Costruzioni.
Affrontano, con un nuovo approccio, il tema della classificazione del Rischio Sismico delle costruzioni esistenti coniugando: il rispetto del valore della salvaguardia della vita umana (mediante i livelli di sicurezza previsti dalla Vigenti Norme Tecniche per le Costruzioni) e la considerazione delle possibili perdite economiche e delle perdite sociali (in base a robuste stime convenzionali basate anche sui dati della Ricostruzione post Sisma Abruzzo 2009).

Otto classi di Rischio Sismico per valutare le costruzioni
Le Linee Guida consentono di attribuire ad un edificio una specifica Classe di Rischio Sismico, mediante un unico parametro che tenga conto sia della sicurezza sia degli aspetti economici.
Per attivare i benefici fiscali occorre quindi fare riferimento alla classificazione prevista dalle nuove Linee guida, con le quali si attribuisce ad un edificio una specifica Classe di rischio sismico. Sono state individuate otto classi di rischio sismico: da A+ (meno rischio), ad A, B, C, D, E, F e G (più rischio).
Le linee guida forniscono due metodologie per la valutazione, di cui una semplificata per lavori minori e il miglioramento di una sola classe di rischio, e l’altra per l’indirizzo di massima su come progettare interventi di riduzione del rischio per portare la costruzione ad una o più classi superiori.

Il Sismabonus rafforzato previsto in Stabilità
La Stabilità 2017 ha quindi previsto misure rafforzate per il Sismabonus, in particolare:
• Estensione alle zone sismiche 1, 2 e 3, buona parte del territorio nazionale a rischio (in precedenza, solo 1 e 2).
• Stabilizzazione per 5 anni, tra il 1 gennaio 2017 e il 31 dicembre 2021
• Riguarda gli immobili adibiti a abitazioni, seconde case e ad attività produttive.
• Detrazioni in 5 anni (anziché 10)
• Detrazioni premianti, maggiore è l’efficacia dell’intervento
• Nei condomini, cessione del credito ai fornitori per chi non può sostenere la spesa (con successivo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate).

Detrazioni premianti con il Sismabonus della Stabilità 2017
Rispetto alle ristrutturazioni antisismiche senza variazione di classe (50%) le detrazioni per la prevenzione sismica aumentano notevolmente qualora si migliori l’edificio di una o due classi di Rischio Sismico.
Per abitazioni, prime e seconde case, e edifici produttivi
•detrazione al 70% se migliora di 1 classe di rischio
•detrazione all’80% se migliora di 2 o più classi di rischi

Per condomini parti comuni
•detrazione al 75% se migliora di 1 classe di rischio
•detrazione all’85% se migliora di 2 o più classi di rischio
L’ammontare delle spese è non superiore a euro 96.000 per ciascuna delle unità immobiliari.

Una Commissione permanente di monitoraggio
Il Decreto Ministeriale di approvazione prevede, fra l’altro, l’istituzione, presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, di una Commissione permanente di monitoraggio, incaricata di valutare l’efficacia dell’azione di prevenzione sismica sul patrimonio edilizio.

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Redazione InSic

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