Edilizia scolastica: arrivano i fondi per la Programmazione unica triennale nazionale 2018-2020

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Sul sito delle Regioni si annuncia il via libera dato dalla Conferenza Unificata del 23 novembre al Decreto per la predisposizione della programmazione unica triennale nazionale 2018-2020.

Le Amministrazioni statali hanno illustrato il provvedimento nella riunione del 14 novembre: si prevede di conferire ulteriori risorse al fine di favorire interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza di immobili di proprietà pubblica adibita all’istruzione scolastica. Ne è seguita l’elaborazione di un nuovo testo del decreto, condiviso dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (non condiviso dalla Regione Veneto) e alcune proposte emendative. Il 23 novembre il Ministero dell’economia e delle finanze ha trasmesso un ulteriore testo trattato come “fuori sacco” sul quale si è dibatutto a lungo in Conferenza Unificata, in particolare circa la proposta emendativa che prevede l’eventuale quota di cofinanziamento da parte degli Enti locali, lasciata a verbale come possibile laddove si verifichino le condizioni per poter chiedere tale cofinanziamento.

Fra gli altri punti riportati, spicca la ripartizione dei fondi, un miliardo e 58 milioni di euro, a favore della Basilicata, cui andranno 29 milioni di euro nell’ambito della nuova programmazione triennale (2017/2019) per l’edilizia scolastica. Le risorse saranno destinate ad uno specifico piano di intervento contenente progetti di adeguamento/miglioramento sismico degli edifici scolastici, nonché di interventi di messa in sicurezza resisi necessari a seguito di indagini diagnostiche.
Per le Marche, INAIL, che hia già speso ,2 milioni di euro per realizzare tre nuovi Poli per l’infanzia (strutture scolastiche da 0 a 6 anni), investirà altri 14,6 milioni per costruire nuovi edifici scolastici innovativi sotto il profilo architettonico, del risparmio energetico e dei sistemi educativi.
L’Istituto investirà 100 milioni nelle dieci regioni che hanno aderito al relativo programma. Nel selezionare gli interventi proposti, la Regione dovrà verificare la piena disponibilità dell’area, la sua conformità urbanistica e l’assenza di vincoli o contenziosi che impediscano l’edificazione. Il progetto di investimento non dovrà risultare inferiore a 3 milioni di euro, comprensivi del costo totale dei lavori effettuati, dell’acquisizione dell’area, della progettazione, di ogni altra spesa sostenuta per la realizzazione dell’opera, compresa l’Iva. Rimangono escluse le spese per indagini preliminari, arredi, allestimenti e attrezzature per la didattica, collocazione temporanea degli alunni, eventuale demolizione di fabbricati esistenti e bonifica dell’area.

Quanto ai rapporti con INAIL saranno realizzati appositi accordi tra l’Istituto, le Regione ed Enti destinatari degli interventi. Sarà possibile stipulare con l’Inail un contratto di “Rent to buy” che prevede il riscatto dell’immobile decorso un periodo minimo di venti anni. I requisiti di accesso all’iniziativa devono essere posseduti al momento della verifica della compatibilità tecnica, economica e finanziaria dell’investimento da parte dell’Inail. In caso di esito negativo, il progetto non sarà ammesso a finanziamento.

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Redazione InSic

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