Morti per amianto: rinviati a giudizio sei ex manager di Fiat Auto e Alfa Romeo

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Il prossimo 5 novembre, a Milano, comincerà il dibattimento relativo alla morte di 15 lavoratori dello stabilimento di Arese per forme tumorali legate all’esposizione alla fibra killer. Secondo l’accusa gli operai avrebbero respirato fibre della sostanza, negli anni Ottanta e nei primi anni Novanta, senza adeguate misure di sicurezza


Paolo Cantarella e Giorgio Garuzzo, rispettivamente ex amministratore delegato ed ex presidente di Fiat Auto, sono stati rinviati a giudizio assieme ad altri quattro ex manager di Alfa Romeo: lo ha deciso ieri il gup del Tribunale di Milano, Simone Luerti, accogliendo la richiesta avanzata dal pm, Maurizio Ascione. I sei sono accusati di omicidio colposo per la morte di 15 lavoratori dello stabilimento di Arese. I decessi sarebbero stati provocati – secondo gli inquirenti – da forme tumorali dovute all’esposizione all’amianto. Un imputato è stato prosciolto e cinque decessi prescritti. Il dibattimento si aprirà il prossimo 5 novembre.

Oltre a Cantarella e Garuzzo, saranno processati anche Corrado Innocenti, ex ad di Alfa Romeo, Piero Fusaro, ex presidente di Lancia Industriale Spa, Vincenzo Moro, ex ad Alfa Romeo, e Giovanni Battista Razelli, ex ad di Alfa Lancia Industriale. Prosciolto, invece, Luigi Francione ex presidente di Alfa Lancia Spa, perché, per la breve durata della sua carica, la posizione di garanzia non è stata assunta in concreto.

La Procura inizialmente aveva chiesto il processo per i casi di 20 operai morti a partire dalla metà degli anni 2000 in quanto – secondo i magistrati – avrebbero respirato negli anni Ottanta e nei primi anni Novanta fibre di amianto nello stabilimento, senza adeguate misure di sicurezza. Il gup, tuttavia, ha dichiarato prescritti cinque decessi anteriori al 2003. Al processo – che si aprirà davanti alla nona sezione del Tribunale di Milano – saranno parti civili i familiari di una decina di vittime, la Regione Lombardia , l’Inail e l’Asl Milano 1, oltre che – ma solo per il danno all’immagine, i sindacati Fiom-Cgil, Slai-Cobas e Flmu-Cub e il Comune di Arese.

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Redazione InSic

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