Come gestire il rischio ambientale? La risposta normativa

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Nel nostro Paese le normative ambientali spesso sono velleitarie, inutilmente ridondanti, burocratiche e sclerotiche: non dicono solo cosa devi (o non devi) fare, ma anche il come (il quando, il perché, e via discorrendo).
E alla “conformità legislativa” se ne aggiungono quotidianamente altre, legate a singole prescrizioni delle “autorità competenti”.

Conformità legislativa e problematiche ricorrenti

Giusto per fare qualche esempio, e senza alcuna pretesa di completezza, basti pensare:
– alle prescrizioni che scaturiscono dai verbali di ispezione delle ARPA, che sovente impongono di uniformarsi a determinati standard, entro specifici limiti temporali, pena la sospensione dell’autorizzazione (fino ad arrivare alla revoca);
– alle diffide, che a quelle prescrizioni si sovrappongono, non sempre in modo coordinato;
– alle richieste di altri enti, relative ad aspetti contermini a quelli ambientali, ma che quali capita di non tenere in debita considerazione (ad esempio aspetti relativi alla tutela sanitaria, come accade nel caso di attività di rendering, ovvero la trasformazione dei rifiuti di origine animale in prodotti a loro volta variamente utilizzati da altre tipologie produttive);
– ai rimpalli di responsabilità, a volta pilateschi, fra tali amministrazioni, che anche a causa di questa struttura normativa si sentono “compresse” fra esigenze di salute pubblica e di salubrità ambientale, da un lato, e necessità politiche e parapolitiche di consenso (fra chi quegli impianti li osteggia, per gli impatti ambientali che generano, reali o presunti che siano), dall’altro.
Tutte queste problematiche, e le migliaia di rivoli nei quali si stratificano quotidianamente le conformità alle quali le aziende devono dare risposta, unite all’intrinseca difficoltà interpretativa del dato normativo (o delle normative, che spesso differiscono da regione a regione), complicano ulteriormente il quadro.

E allora, come gestire concretamente le problematiche ambientali?

Per raggiungere un equilibrio fra la sostenibilità ambientale, economica e sociale, occorre cambiare paradigma, e adottare un approccio sistematico alla gestione ambientale, per proteggere non solo l’ambiente, ma anche per rispondere al cambiamento delle condizioni ambientali in equilibrio con le esigenze del contesto socio-economico.
Un approccio sistematico che “può fornire all’alta direzione informazioni per costruire successo a lungo termine e creare opportunità per contribuire allo sviluppo sostenibile”, come evidenziato nell’introduzione alla ISO 14001:2015, e per aiutare l’organizzazione ad essere resiliente.
L’insieme di tutte le definizioni sintetizzate in questa tabella mostra (ed indica) la strada, customizzabile per singola tipologia di impresa, che occorre intraprendere per adottare quell’approccio sistematico indispensabile per gestire i rischi (e le opportunità), per renderli funzionali al proprio business.
Si tratta, è bene sottolinearlo, di un approccio su base volontaria, ovvero assenza di qualsivoglia costrizione legislativa al loro utilizzo: la decisione della direzione aziendale di applicare i requisiti ISO all’interno della propria azienda è di tipo strategico e prescinde dall’ottica di breve periodo.
Ma, si sa – o si dovrebbe sapere – che “non c’è miglior chiave che la volontà di aprire una porta “; in questo caso, la porta del business – e molto spesso della stessa business continuity – attraverso una pragmatica e bilanciata analisi rischi-opportunità, e delle sostenibilità, da utilizzare, a loro volta, come, come volano per nuove opportunità molteplicemente sostenibili.

Per approfondire sull’argomento, suggeriamo l’articolo: “Gestione ambientale. Conoscere le norme della famiglia ISO 14000 per gestire l’ambiente, creando opportunità”
Andrea Quaranta” (A.Quaranta), Ambiente&Sicurezza sul Lavoro n.11/2019.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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