Senza successo a Katowice non c’è successo a Parigi: si apre la COP 24 sul Clima

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È in corso di svolgimento dal 2 al 14 dicembre a Katowice, in Polonia, la 24esima Conferenza delle parti della Convenzione ONU sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Per due settimane i rappresentati di oltre 190 Paesi si incontreranno per proseguire i negoziati con l’obiettivo di adottare un regolamento per l’attuazione dell’Accordo di Parigi, indispensabile per raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi.

Obiettivi dell’UE
La conferenza comprende anche la 49a sessione dell’Organo sussidiario per la consulenza scientifica e tecnologica (SBSTA) e l’Organo sussidiario per l’attuazione (SBI) e la settima parte della prima sessione dell’APA (Ad hoc Working Group on the Paris Agreement), il gruppo di lavoro, istituito al termine della Conferenza di Parigi del 2015, con il compito di definire le regole per il funzionamento dell’Accordo.
L’Unione Europea, forte delle misure concrete già adottate per la riduzione delle emissioni (nel 2016 le emissioni di gas serra in Europa erano già del 22% inferiori rispetto a quelle del 1990) conferma a Katowice il suo impegno a raggiungere i target prefissati. Il 28 novembre 2018 la Commissione Europea ha adottato una “Visione strategica di lungo termine” per un’economia prospera, moderna, competitiva e a impatto climatico zero entro il 2050 e per questo incoraggia gli sforzi di tutti gli stakeholder e ribadisce la necessità di regole concrete per l’attuazione dell’Accordo di Parigi a livello globale e locale.

Senza successo a Katowice non c’è successo a Parigi
Spiccano al momento le Osservazioni del presidente della Conferenza e del segretario di Stato H.E. Michal Kurtyka alla cerimonia di apertura, un saluto ai partecipanti che richiama il precedente incontro internazionale sul Clima del 2015 a Parigi, cui seguì la firma dello storico accordo di riduzione delle emissioni inquinanti.
“Siamo nel 2018. Solo tre anni dopo e i nostri contesti politici globali sono così diversi. Oggi vediamo che l’ondata di ottimismo e di cooperazione globale che ci ha portati a Parigi e attraverso di essa, crolla, si rompe; le società del mondo non sembrano avere una mentalità globale come sembravano avere allora. La cooperazione globale è tesa” ha sottolineato amaramente, per poi affermare con maggior forza che: “La prospettiva internazionale è cruciale per l’azione per il clima e sono incoraggiato dalla dichiarazione del G20 a sostegno dell’esito positivo di questa conferenza. Ma questo approccio deve essere bilanciato con una prospettiva nazionale”. E ancora: “Senza successo a Katowice non c’è successo a Parigi. Perché, in poche parole, il quadro operativo non sarà operativo. L’esito di Katowice è cruciale per il mondo che richiede una risposta globale ai cambiamenti climatici. È fondamentale per aumentare la fiducia. Il momento di finalizzare il regolamento di Katowice tocca a tutti noi, presenti e impegnati. Senza un risultato solido qui mettiamo il pianeta in pericolo, la credibilità del nostro lavoro a grave rischio, e pone l’accordo di Parigi nella sfera della mera ambizione”.
Quanto alle aspettative “Katowice prevede di concordare una serie di nuove linee guida per il mondo – per realizzare un’azione veramente globale, giusta e trasparente. Lo spirito di Parigi è qui con noi. Lasciatecelo vivere”.

Finalizzare il programma di lavoro di Parigi
Il Segretario Generale delle nazioni Unite António Guterres ha poi rimarcato il compito della 24°Conferenza del Clima: “Il nostro compito qui a Katowice è finalizzare il programma di lavoro per gli accordi di Parigi, il regolamento per l’attuazione. Abbiamo bisogno di una visione di implementazione unificante che stabilisca regole chiare, ispiri l’azione e promuova l’ambizione suscitata, basata sul principio di equità e responsabilità comuni ma differenziate e le rispettive capacità, alla luce delle diverse circostanze nazionali.
Non abbiamo tempo per negoziati senza limiti. Un programma di lavoro completato innescherà il potenziale contenuto nell’accordo di Parigi. Costruirà fiducia e chiarirà che i paesi sono seriamente intenzionati ad affrontare i cambiamenti climatici”
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Quanto agli obiettivi concreti, il Segretario sottolinea che “Le emissioni devono diminuire del 45% rispetto ai livelli del 2010 entro il 2030 e diventare zero netto entro il 2050. L’energia rinnovabile dovrà fornire da metà a due terzi dell’energia primaria mondiale entro il 2050 con una corrispondente riduzione dei combustibili fossili. Abbiamo bisogno di una trasformazione completa della nostra economia energetica globale, nonché del modo in cui gestiamo le risorse terrestri e forestali. Dobbiamo abbracciare uno sviluppo sostenibile a basse emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici”.

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Redazione InSic

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