Campania: no dall’EU allo sblocco dei fondi Fesr

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La Corte di Giustizia Ue ha respinto il ricorso con cui l’Italia chiedeva lo sblocco dei fondi europei Fesr destinati al piano di smaltimento dei rifiuti in Campania.

Il blocco deciso da Bruxelles, secondo la Corte, è legittimo perché direttamente collegato al finanziamento con soldi Ue delle misure al centro della procedura d’infrazione aperta, ovvero la realizzazione del sistema di gestione e smaltimento dei rifiuti in Campania e, in particolare, per la raccolta differenziata.
“La decisione della Corte di Giustizia Ue rappresenta – afferma l’assessore all’Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano – dal punto di vista procedurale, un atto dovuto poiché la procedura di infrazione nei confronti dello Stato Italiano è ancora aperta e, quindi, la Corte non avrebbe potuto decidere diversamente”.
“Dal punto di vista operativo e per quanto ci riguarda – ha aggiunto Romano – la decisione non influisce sul nostro programma di attività. Infatti, seguendo quanto le Autorità Europee ci hanno indicato in precedenti occasioni, abbiamo già avviato la riprogrammazione delle risorse dell’ Obiettivo 1.1. del POR 2007-2013. Andremo quindi avanti per attuare i progetti relativi al potenziamento della raccolta differenziata e all’impiantistica”.

Inoltre si diffonde la notizia, quindi ancora non ufficiale, che la Commissione Ue deferirà a maggio o giugno l’Italia per la seconda volta alla Corte Ue, cosa che implica una multa per la non esecuzione della prima sentenza della stessa Corte sulla gestione dei rifiuti in Campania.
Il possibile secondo deferimento dovrebbe implicare anche il pagamento di sanzioni pecuniarie.
Le stesse fonti di Bruxelles affermano che “il cronoprogramma non sembra essere sufficientemente credibile” e che “i piani di gestione non sembrano ugualmente sufficienti”.
La decisione della Corte di Giustizia Ue sulla crisi rifiuti in Campania “riguarda vicende del 2006 e del periodo antecedente la proclamazione dello stato di emergenza”, spiega Giovanni Romano.
“La decisione dell’Ue non poteva essere diversa – ribadisce Romano – e rappresenta un monito per il futuro, un sollecito a chiudere, in fretta e bene, il sistema dell’indispensabile impiantistica”.
Lo scorso febbraio la Commissione per le Petizioni del Parlamento europeo, in un rapporto, ha evidenziato come “le autorità regionali campane hanno finalmente sviluppato una strategia per i rifiuti più coerente e pratica per la regione”.
La Commissione ha anche sottolineato “la necessità che i piani di gestione dei rifiuti siano efficacemente attuati ed ha giudicato positivamente anche le azioni intraprese dal Comune di Napoli.

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Redazione InSic

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