Ordine dei Chimici: gli argomenti del Convegno nazionale 2014

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Si è tenuto oggi 5 dicembre Roma nella prestigiosa sala monumentale di Palazzo Chigi, il Convegno annuale 2014 dell’Ordine interregionale dei Chimici del Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise dal titolo “Da Aprilia ad Adria: il rischio chimico nelle aziende rifiuti, professionalità di tutti gli attori”.

Ha aperto i lavori il prof. Armando Zingales, presidente del Consiglio nazionale dei Chimici che ha introdotto le tematiche all’ordine del giorno. Ha poi preso la parola il presidente dell’Ordine dott. Fabrizio Martinelli che ha voluto ribadire la necessità della centralità della professione del chimico nel processo di valutazione del rischio chimico nella classificazione dei rifiuti pericolosi, nella formazione degli operatori a rischio; azioni che richiedono un’alta professionalità, ma spesso affidate a soggetti con competenze insufficienti a garantire la tutela della salute dei lavoratori e dell’ambiente.
Tale concetto è stato poi ripreso dal Dott. Presilla che ha analizzato il processo di classificazione del rifiuto, riportando all’attenzione della platea le richieste della norma, che dovrebbero presupporre una specifica professionalità cui affidare tale gravoso compito.
A seguire, l’intervento del senatore Buemi e del dott. Scarcella, che hanno analizzato il ruolo e le competenze del perito e del consulente tecnico nel fornire una consulenza di alto livello.

Nel pomeriggio hanno trovato spazio gli interventi del dott Porpora e della Dr.ssa Frascheri, sulle autocertificazioni di rischio e procedure semplificate e sul ruolo dei sindacati nella formazione degli operatori a rischio, cui è seguito un momento di dibattito sui temi affrontati.

La rivista Ambiente&Sicurezza sul Lavoro provvederà alla pubblicazione di articoli specializzati sui temi del Convegno.

La Conferenza di presentazione

Fonte: Ordine dei Chimici di Roma
Data: 1 dicembre 2014

Roma: Si è svolta al Senato, nella sala ‘Caduti di Nassiriya’ la conferenza stampa di presentazione del Convegno Annuale 2014 dell’Ordine Interregionale dei Chimici di Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise. Titolo del Convegno, che si svolgerà il 5 dicembre a Palazzo Chigi, è “Da Aprilia ad Adria: Il rischio chimico nelle aziende rifiuti – Professionalità di tutti gli attori”.

La conferenza stampa ha visto gli interventi del Dott. Fabrizio Martinelli, Presidente dell’Ordine Interregionale dei Chimici di Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise, il Senatore Enrico Buemi (Partito Socialista Italiano), il consigliere dell’Ordine dei Chimici di Roma Dott. Renato Presilla, Il Presidente del Consiglio Nazionale dei Chimici, Prof. Armando Zingales e il Presidente della Società Chimica Italiana, Prof. Raffaele Riccio.
Presenti in sala anche i Presidenti dell’Ordine dei Chimici di diverse regioni e il Prof. Paul De Bièvre dell’EuCheMS. La conferenza stampa è stata incentrata sul Rischio Chimico, presente in ogni azienda, che non deve essere un alibi per scaricare sulla Chimica tutte le colpe dei disastri ambientali.

Fabrizio Martinelli ha più volte ricordato come il chimico sia visto come colui che deturpa l’ambiente, e la Chimica come una scienza che distrugge. Passa così il messaggio del “chimico cattivo”, mentre il chimico professionista -ha affermato Martinelli- è la figura più adatta a interfacciarsi con le imprese per la valutazione del rischio chimico.
E’ fondamentale che i tecnici preposti siano in condizione di fornire all’opinione pubblica le necessarie garanzie per arginare la prevalenza dell’approccio allarmista che troppo spesso per eccesso di zelo prevale in presenza di disastri ambientali, il Presidente Martinelli ha sottolineato l’imprescindibilità dell’etica nella chimica, proprio a livello ideologico.
Il senatore Buemi ha ricordato che il ruolo del legislatore è quello di “posizionare l’asticella”: il punto da raggiungere, il punto da non superare e soprattutto le responsabilità. Ha inoltre invitato la politica e la magistratura a non prendere decisioni dettate dall’emotività e dalla demagogia, ma basarsi esclusivamente sui dati raccolti dai tecnici qualificati: troppo spesso le leggi vengono scritte senza coinvolgere chi ha la specifica competenza, e la scienza e la tecnica vengono incatenate esclusivamente dall’allarme rischio ambientale, dimenticando che nella “qualità della vita” c’è anche il lavoro e il miglioramento delle condizioni sociali della popolazione.
Dell’eccessiva inflessibilità dei magistrati, quando si tratta di sostanze chimiche, si è lamentato anche Armando Zingales, che ha ricordato come in Italia alcuni rifiuti vengono erroneamente classificati quali pericolosi, e che i chimici, pur avendo chiesto diverse volte audizione ai politici nella formazione delle leggi, non sono stati ascoltati. “E’ importante la cultura, altrimenti diventa difficile avere opinioni obiettive senza certezze fondate” sono state le parole del Presidente CNC, che ha ricordato l’importanza dell’aggiornamento degli scienziati chimici, per i quali è stato introdotto l’obbligo di formazione professionale.

La conferenza stampa si è chiusa con un invito da parte di tutti i relatori ad un miglioramento della formazione universitaria della Chimica, che troppo spesso in Italia lascia a desiderare nel percorso formativo, e che trascura “il miglioramento dell’ambiente in cui si vive” come ha dichiarato il Dottor Martinelli.

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Redazione InSic

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