Traffico sostanze pericolose: i dati ECHA sul regolamento PIC

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ECHA ha diffuso i dati di una Relazione sui primi tre anni di attuazione del regolamento PIC (Prior Informed Consent) n. 649/2012 sull’importazione/esportazione di sostanze in Europa, che mostra come siano sensibilmente aumentate (del 74%) le notifiche di esportazione di determinate sostanze chimiche pericolose fuori dall’UE.

i dati della Relazione ECHA sul PIC

La Relazione, spiega ECHA mostra come la consapevolezza e il rispetto del regolamento è aumentato in modo significativo, con notifiche annuali di esportazione cresciute del 74%: da 4.500 notifiche nel 2014 a quasi 8.000 nel 2016. Un incremento ben maggiore di quello stimato al 10% annuo. Ciò può essere dovuto, secondo l’Agenzia europea per le sostanze chimiche al sempre maggiore numero di informazioni utili che l’Ue fornisce alle autorità dei paesi importatori, per identificare le aziende che utilizzano queste sostanze chimiche nel proprio paese.
Crescono poi le imprese coinvolte nelle attività del Regolamento PIC: da 390 a 1717, in parte a causa delle nuove sostanze chimiche aggiunte all’elenco di sostanze chimiche soggette ad una notifica di esportazione, e in parte a causa dell’attività dell’ECHA nel sensibilizzare la normativa.
Inoltre, anche le richieste all’ECHA per un sostegno tecnico o regolamentare da parte delle autorità nazionali dell’UE e nei paesi terzi sono aumentate contestualmente: da 1.000 nel 2014 a 1.800 nel 2016.

Secondo il direttore esecutivo dell’ECHA, Geert Dancet si è sulla strada giusta per raggiungere gli obiettivi chiave del PIC, ovvero rendere trasparente il commercio internazionale di sostanze chimiche molto pericolose per la protezione della salute umana e l’ambiente in tutto il mondo. Ma il carico di lavoro è più alto del rpevisto e occorrerà dunque incrementare le risorse per tenere il passo del livello di qualità finora mantenuto.
La relazione suggerisce ulteriori modi per migliorare la cooperazione con la Commissione su argomenti quali la distribuzione o la riallocazione di determinati compiti, la pianificazione dei carichi di lavoro e la gestione degli emendamenti al regolamento. Inoltre propone potenziali modifiche al testo del regolamento per migliorare o risolvere alcuni dei problemi esecutivi che l’Agenzia ha affrontato in questi anni.

Cos’è il Regolamento PIC

Il regolamento sull’assenso preliminare in conoscenza di causa (Prior Informed Consent, “PIC”, regolamento (UE) n. 649/2012) disciplina l’importazione e l’esportazione di talune sostanze chimiche pericolose e impone obblighi alle imprese che desiderano esportare tali sostanze nei paesi extra UE. Il suo scopo consiste nel promuovere la condivisione delle responsabilità e la cooperazione nel commercio internazionale delle sostanze chimiche pericolose, nonché nel tutelare la salute umana e l’ambiente fornendo ai paesi in via di sviluppo le informazioni su come immagazzinare, trasportare, utilizzare e smaltire sostanze chimiche pericolose in tutta sicurezza.
Si applica alle sostanze chimiche vietate o soggette a restrizioni rigorose di cui all’allegato I, contenenti sostanze chimiche industriali, pesticidi e biocidi, per esempio benzene, cloroformio, atrazina e permetrina. L’esportazione di queste sostanze chimiche è soggetta a due tipi di requisiti: notifica dell’esportazione e consenso esplicito. Il regolamento PIC vale anche per le sostanze chimiche di cui è vietata l’esportazione ai sensi dell’allegato V e per l’imballaggio e l’etichettatura di tutte le sostanze chimiche esportate, dovendo l’imballaggio e l’etichettatura conformarsi alla pertinente legislazione dell’UE.

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Redazione InSic

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