Seveso III: si applica alle attività di gestione idrocarburi?

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Sul sito del Ministero dell’Ambiente è stata data risposta a sette quesiti in materia di Seveso III da parte del Coordinamento per l’uniforme applicazione sul territorio nazionale del D.Lgs. 105/2015 (Seveso III).

Il Quesito
Il nuovo quesito riguarda la possibilità di assoggettare o meno le attività di esplorazione, estrazione e coltivazione di idrocarburi in terraferma al DLgs. 105/2015.
Le attività di esplorazione, estrazione e coltivazione di idrocarburi in terraferma (on-shore) sono infatti escluse dal campo di applicazione del DLgs. 105/2015, così come indicato all’articolo 2, comma 2, lettera e), fatte salve le deroghe specificate al comma 3 del medesimo articolo”e) allo sfruttamento, ovvero l’esplorazione, l’estrazione e il trattamento di minerali in minieree cave, anche mediante trivellazione;…..3. In deroga a quanto previsto dalle lettere e) …. del comma 2, lo stoccaggio sotterraneo sulla terraferma di gas in giacimenti naturali, acquiferi, cavità saline o miniere esaurite e le operazioni di trattamento chimico o fisico e il deposito a esse relativo, che comportano l’impiego di sostanze pericolose nonche’ gli impianti operativi di smaltimento degli sterili, compresi i bacini e le dighe di raccolta degli sterili, contenenti sostanze pericolose, sono inclusi nell’ambito di applicazione del presente decreto. ….”.

Secondo il ministero dell’Ambiente
Le attività di esplorazione, estrazione e coltivazione di idrocarburi in terraferma sono escluse dal campo di applicazione del DLgs. 105/2015, salvo il caso delle operazioni in terraferma, anche fuori terra, di trattamento chimico o fisico, che comportano l’utilizzo o il deposito di sostanze pericolose in quantitativi superiori ai limiti di soglia dell’allegato 1 del DLgs. 105/2015.

A titolo di esempio si ricorda che nell’ambito delle attività di esplorazione, estrazione e coltivazione di idrocarburi si intendono come operazioni di trattamento chimico o fisico e il deposito a esse relativo, che comportano l’impiego di sostanze pericolose, ad esempio, le attività degli impianti per il trattamento degli idrati, quali unità di stoccaggio e di travaso del metanolo, l’utilizzo del gasolio per alimentare i gruppi elettrogeni di emergenza nel deposito, ecc.

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Redazione InSic

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