Sicurezza sul lavoro, in arrivo nuovi fondi per prevenzione infortuni

Sicurezza sul lavoro: confronto Governo-Sindacati su nuovi fondi per la prevenzione

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L’incontro dell’8 maggio tra il Governo e i Sindacati ha segnato un passo significativo verso il rafforzamento delle misure per la sicurezza sul lavoro. La premier Giorgia Meloni ha confermato lo stanziamento di 1,2 miliardi di euro, già annunciato in occasione del primo maggio, per finanziare interventi concreti a tutela dei lavoratori.

Le linee d’azione: investire sulla formazione per lavoratori e datori di lavoro, prevedere premi per le aziende virtuose, garantire interventi nelle scuole e più controlli nella catena dei subappalti.

La premier Meloni: “Uniti per la sicurezza”

Mentre il pesante bilancio di vite spezzate sul lavoro non concede tregua, la premier Meloni ha voluto incontrare i Sindacati per ragionare insieme sulle misure da mettere in campo, convinta che “dal confronto e dal dialogo possano emergere le soluzioni migliori”. Le nuove risorse a disposizione sono “un segno della nostra determinazione sul tema” ha tenuto a sottolineare la premier, che ha aperto al confronto per definire una strategia condivisa.

Nel corso del vertice, la Ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha ribadito l’impegno dell’esecutivo a potenziare la patente a crediti, estendendone l’applicazione anche ad altri settori a rischio elevato, per rafforzare il sistema di prevenzione e controllo.

Cgil: rivedere la logica dei subappalti

Oltre quattro ore di confronto a Palazzo Chigi al termine delle quali il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha riconosciuto la disponibilità del Governo a dialogare su questi temi.

Il segretario Cgil ha quindi spiegato di aver chiesto al Governo di affrontare responsabilmente la questione dei subappalti: “di cancellare il subappalto a cascata, di cancellare il subappalto, e di riportare la responsabilità al committente, così come dice il referendum che stiamo sostenendo, perché pensiamo che sia sotto gli occhi di tutti che la maggioranza delle morti sul lavoro riguarda lavoratori precari, avviene in piccole imprese e avviene in imprese che sono in subappalto”, rilanciando al contempo la necessità di rivedere il sistema della patente a crediti.

Cisl: formazione nelle scuole e più potere ai RLS

Ottimismo anche nelle parole di Daniela Fumarola, segretaria generale della Cisl, che ha spiegato: “nel merito la premier ha fatto una serie di proposte che noi abbiamo condiviso, perché coincidono con le nostre richieste, ovvero più incentivi alla formazione a lavoratori e imprese, un intervento importante formativo nelle scuole”.

La segretaria Cisl ha poi spiegato che la premier ha anche concordato sulla necessità di dare più poteri ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e concesso un’apprezzabile apertura sulla rivisitazione delle regole che sovrintendono i subappalti.

Uil: più ispettori e istituzione di una Procura speciale per la Sicurezza

Incontro positivo anche secondo quanto dichiarato dal segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, che ha voluto specificare: “La sicurezza non è solo questione di risorse. Si parla della necessità di più ispettori e di coordinare le tante strutture che oggi si occupano di questa materia. E si tratta di richiamare le Regioni sulle attività di loro competenza”.

Ulteriore dato rilevante segnalato dal segretario Uil, il fatto che si stia valutando come modificare il codice degli appalti rispetto alle gare al massimo ribasso e agli appalti a cascata: “Mi pare che c’è la sensibilità da parte del Governo e una discussione anche in Europa che affronta questo tema. Noi, poi, continuiamo a chiedere l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e l’istituzione di una procura speciale”.

Un impegno condiviso per la sicurezza: dal Presidente Mattarella a Papa Francesco

«Non sono tollerabili né indifferenza, né rassegnazione» di fronte alle morti sul lavoro: con queste parole, Giorgia Meloni aveva voluto citare l’appello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha recentemente ribadito l’urgenza di intervenire sulla sicurezza sul lavoro e sul benessere dei lavoratori.

Un messaggio rilanciato anche nel corso del concerto del Primo Maggio, evento in cui è stato richiamato un altro appello, quello di Papa Francesco: «La sicurezza sul lavoro è come l’aria che respiriamo, ci accorgiamo della sua importanza quando viene tragicamente a mancare ed è sempre troppo tardi». Le parole del Pontefice hanno risuonato ancora una volta in Piazza San Giovanni, sottolineando il valore universale del tema.

Un filo comune lega queste dichiarazioni: la necessità di una presa di coscienza collettiva e di un’azione concreta per invertire la rotta degli infortuni sul lavoro.

Nuove risorse e strategie per la prevenzione

I nuovi fondi annunciati da Giorgia Meloni, pari a 650 milioni di euro, si andranno dunque ad aggiungere ai 600 milioni già previsti dall’ultima Legge di Bilancio per gli investimenti in sicurezza sul lavoro. Entrambe le quote provengono da risorse Inail: la prima attraverso i consueti bandi ISI, la seconda da un avanzo di bilancio accumulato dall’Istituto. L’obiettivo è potenziare il sistema di prevenzione, premiando le imprese che adottano buone pratiche in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Verso un sistema premiale per le imprese virtuose

Il Governo ha espresso quindi l’intenzione di modulare un sistema di incentivi e disincentivi legato alla condotta delle imprese in materia di sicurezza. Le aziende più virtuose potrebbero accedere a finanziamenti maggiori, mentre per quelle con storicità negativa potrebbero essere previste restrizioni o penalizzazioni.

Particolare attenzione sarà rivolta al settore agricolo, notoriamente tra quelli più esposti agli infortuni.

Calderone: “Serve responsabilità, non solo ispettori”

Il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, in occasione della cerimonia di intitolazione di una strada in memoria di Luana D’Orazio, ha voluto ribadire la necessità di un “lavoro di squadra” per la prevenzione. “Non basta aumentare il numero degli ispettori – ha affermato il Ministro – ma serve un’assunzione collettiva di responsabilità. Ognuno deve essere consapevole che la sicurezza sul lavoro dipende anche dalle proprie azioni”.

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Redazione InSic

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