Riutilizzo e sostituzione di componenti per ridurre i costi di manutenzione?

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Continuiamo con la rassegna di quesiti posti da un abbonato alla rivista Antincendio sull’applicazione della UNI 9994/1 e sulla la perdita di efficacia degli estinguenti, nonché sulla sostituzione di valvole e pezzi di ricambio per estintori.
Nelle precedenti due domande, un abbonato faceva riferimento alla possibilità di riutilizzo degli estinguenti qualora non perdano nel tempo la loro capacità di spegnimento e sulla possibilità di riutilizzo di valvole manometri e manichette estintori, non usurati.
Ora il quesito è più generale: il riutilizzo è un sistema valido per non inquinare e ridurre i costi di manutenzione?
Risponde al quesito Sandro Marinelli (Dirigente AR Corpo VV.F).

Il Quesito
Possiamo ritenere che alla luce della nostra interpretazione della norma sui rifiuti, il riutilizzo possa essere un sistema tecnicamente valido per non inquinare e per ridurre i costi della manutenzione?

Secondo l’Esperto
A mio parere il punto della questione è che, in Italia e in Europa, nessuno ha mai provato scientificamente la perdita di efficacia degli estinguenti.
Non c’è dubbio che le operazioni di “riutilizzo” e/o di non sostituzione, così come indicato nelle risposte ai precedenti quesiti, porterebbero notevoli vantaggi alla collettività sia in termini di riduzione dell’inquinamento, sia in termini di contenimento dei costi di manutenzione di un’apparecchiatura di estinzione e, di conseguenza, allungherebbero la vita delle apparecchiature stesse; su quest’ultimo punto è bene considerare che oggi, con l’attuale situazione di mercato ancor privo di adeguati controlli da parte delle istituzioni preposte, non risulta più economicamente conveniente effettuare una manutenzione a “regola d’arte” secondo la UNI 9994/1, ma si sta consolidando la tendenza di procedere direttamente alla sostituzione dell’apparecchiatura con altra nuova, anche se di scadente qualità.

Credo che su queste considerazioni esposte, l’intero mercato dell’antincendio debba riflettere e credo anche che siano ormai improcrastinabili provvedimenti di profonda revisione delle regole e delle normative vigenti in Italia, senza le quali il mercato delle manutenzioni a “regola d’arte”, oggi previsto dal legislatore italiano, è destinato a scomparire di fatto per l’insostenibiltà dei costi rispetto a quanto avviene negli altri paesi europei.nei quali gli estintori beneficiano di una vita più lunga perché i costi della manutenzione sono più contenuti rispetto al costo dell’apparecchiatura nuova.
Infine è molto interessante la proposta contenuta nella lettera dell’abbonato alla rivista, in merito alle prove di spegnimento da effettuare con estintori ” datati ” per testarne l’efficacia e verificare il mantenimento delle caratteristiche chimico-fisiche degli estinguenti, nel tempo, direttamente sulle fiamme.
Si ritiene che, se tale proposta dovesse essere raccolta e realizzata con il contributo delle maggiori aziende produttrici presenti sul mercato, gli esiti di tali prove saranno certamente pubblicati e pubblicizzati dalla Rivista Antincendio che, come sempre, svolgerà il suo delicatissimo ruolo di informare correttamente il mercato e dare il giusto risalto a tutto ciò che consente, nella massima trasparenza, di migliorare un settore così importante per la sicurezza di tutti i cittadini.

E allora visto che il dibattito sugli estinguenti sembra non essere sufficientemente stimolante ed è rimasto circoscritto agli addetti ai lavori, spero che la rivista Antincendio voglia predisporre un articolo con un report fotografico sui risultati ottenuti nelle prove pratiche di estintori con polveri datate che la mia azienda effettuerà.

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Redazione InSic

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