Come prevenire i rischi incendio ed esplosione nei cantieri

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Ogni anno si verificano molteplici incendi nei cantieri di ogni genere, con gravi conseguenze alle persone e alle cose. Inutile dire che i rischi di incendio ed esplosione si mitigano con l’applicazione delle norme vigenti, ma molto spesso si possono evitare con semplici comportamenti di prudenza da parte dei lavoratori.

Prevenzione del rischio incendio ed esplosione

Nell’ambito dei documenti di sicurezza del cantiere non troviamo grandi riferimenti al problema. All’allegato XV del D.Lgs. 81/08, al punto 2.2.3., lett. g) si chiede al coordinatore per la sicurezza, nella redazione del PSC, di effettuare l’analisi dei rischi di incendio o esplosione connessi con le lavorazioni e i materiali pericolosi utilizzati in cantiere, ciò al fine di effettuare le corrette scelte progettuali ed organizzative e di prevedere le idonee procedure e misure preventive e protettive per eliminare o ridurre al minimo il rischio in questione.

Nell’ambito del POS, poi, sempre all’allegato XV del D.Lgs. 81/08, punto 3.2.1 lett. e) si chiede di riportare l’elenco delle sostanze e dei preparati pericolosi da utilizzare in cantiere, tra cui quelle con pericolo di incendio ed esplosione, e le relative schede di sicurezza, dove sono indicati il punto di infiammabilità e, nel caso, i limiti di esplosività del prodotto, oltre alle misure antincendio previste dal produttore.

Va poi rammentato che alcune attività in cantiere potrebbero essere sottoposte all’obbligo di controllo da parte dei VVF. L’obbligo in genere riguarda le attività elencate nell’allegato I del DPR 151/2011. Tra queste, alcune potrebbero riguardare i cantieri (Cfr. la tabella sulle attività soggette al controllo dei VVF, di cui all’allegato I – D.P.R. 151/2011, applicabili al cantiere, in: Rischio incendio ed esplosione in edilizia, INAIL 2020).

Fonti di rischio incendio ed esplosione nei cantieri

Le principali fonti di incendio o esplosione che possono interessare i cantieri sono costituite da:

  • Depositi di liquidi e gas infiammabili in genere;
  • Depositi combustibili liquidi;
  • Deposito ed uso di bombole di gas;
  • Deposito materiale combustibile;
  • Lavori a caldo;
  • Impianti e apparecchiature elettriche;
  • Macchine e attrezzature a combustione interna;
  • Deposito di materiali di scarto.

Misure di prevenzione e protezione

In generale la riduzione del pericolo d’incendio può essere attuata applicando una o più delle seguenti misure:

  • eliminazione oppure riduzione dei quantitativi dei materiali facilmente combustibili/infiammabili;
  • sostituzione dei materiali pericolosi con altri materiali meno pericolosi;
  • deposito dei materiali infiammabili o facilmente combustibili in luoghi idonei;
  • eliminazione dei rifiuti o scarti, attraverso un costante controllo e pulizia dei luoghi di lavoro per evitare accumuli di materiali combustibili;
  • rimozione delle possibili fonti d’ignizione non necessarie;
  • sostituzione delle sorgenti di calore quali quelle rappresentate da apparecchiature di lavoro con altre più sicure;
  • schermaggio delle sorgenti d’ignizione rappresentate da particolari lavorazioni, tramite distanze di separazione o elementi resistenti al fuoco;
  • controllo e manutenzione delle apparecchiature/attrezzature di lavoro elettriche o meccaniche;
  • realizzazione di impianti elettrici di cantiere a regola d’arte;
  • divieti d’uso di fiamme libere o di particolari lavorazioni in aree a rischio d’incendio specifico.
  • messa a terra di impianti, strutture e masse metalliche per evitare la formazione di cariche elettrostatiche;
  • ventilazione degli ambienti in presenza di vapori, gas o polveri infiammabili;
  • controllo della fruibilità delle vie di esodo;
  • informazione e formazione dei lavoratori;
  • controlli sulle misure di sicurezza disposte.

Di seguito si riportano alcune raccomandazioni di base per ogni fonte di rischio indicata nel paragrafo precedente, da tener presente nei casi in cui non è prescritto il controllo da parte dei VVF, nel qual caso è necessario applicare la normativa di prevenzione incedi specificatamente emanata.

Depositi di liquidi infiammabili e gas in genere

Liquidi infiammabili e gas compressi non devono essere conservati insieme. I contenitori di liquidi infiammabili (normalmente serbatoi e bombole di gas) devono essere preferibilmente conservati in depositi aperti, recintati in modo sicuro, ombreggiati dal sole e lontani da fosse, scarichi e zone basse. I depositi di gpl in bombole devono essere all’aperto o in locale, purché sia a piano terra e non sia sottostante o sovrastante ad altri locali. Le bombole vuote devono essere depositate in locale differente da quelle piene. Tutti i locali in cui siano presenti le bombole devono essere provvisti di aperture permanenti per l’areazione del locale. A seconda della natura del gas l’areazione può essere in alto o in basso o in entrambe le parti.

All’ingresso delle aree o dei locali di deposito devono essere apposti in maniera visibile segnali di avvertimento e divieto con le diciture “LIQUIDI ALTAMENTE INFIAMMABILI”, “VIETATO FUMARE” e “VIETATO USARE FIAMME LIBERE”.

L’impianto elettrico all’interno di questi depositi deve essere del tipo idonea per ambienti ad atmosfera esplosiva.

Un numero adeguato di estintori appropriato al pericolo (almeno un estintore a CO2 o a polvere, di potere estinguente 21A 89 BC) deve essere posizionato all’ingresso delle aree e dei depositi di stoccaggio.

Depositi combustibili liquidi

I depositi di combustibili liquidi devono essere situati su una base impermeabile e circondati da un bacino sufficiente a contenere il contenuto massimo del serbatoio più grande immagazzinato, aumentato del dieci per cento. Il bacino non deve consentire l’accumulo di acqua o materiale di scarto.

Prodotti che potrebbero aumentare l’intensità di un incendio, come l’acetilene o l’ossigeno, o tossici in caso di incendio, come il cloro, non devono essere conservati nello stesso deposito di liquidi infiammabili e gpl.

Il deposito di piccole quantità può essere anche all’interno di un fabbricato. Le aree di stoccaggio di grandi quantità devono essere sufficientemente distanti da edifici permanenti e temporanei.

All’ingresso delle aree o dei locali di deposito devono essere apposti in maniera visibile segnali di avvertimento e divieto con le diciture “LIQUIDI ALTAMENTE INFIAMMABILI”, “VIETATO FUMARE” e “VIETATO USARE FIAMME LIBERE”.

Uso di bombole di gas

L’apparecchiatura deve essere dotata di valvola di sicurezza contro i ritorni di fiamma.

L’alimentazione del gas gpl degli apparecchi deve avvenire tramite tubazioni fisse o flessibili corazzate. Le bombole di gas devono essere posizionate all’esterno degli edifici ed essere messe in sicurezza e protette da persone non autorizzate. Gli apparecchi a gas devono essere dotati di rubinetti di comando.

L’uso di acetilene nei cantieri dovrebbe essere limitato il più possibile, privilegiando metodi alternativi di taglio e saldatura. Quando l’uso di acetilene sia inevitabile, le bombole di ricambio non devono essere conservate in loco.

Le bombole di acetilene devono essere rimosse dal luogo di lavoro e restituite all’area di deposito non appena terminato il periodo di lavoro. Le bombole devono essere rimosse dal sito (cantiere) non appena il loro utilizzo è completo. Le bombole di gas devono essere sempre adeguatamente supportate, preferibilmente da appositi carrelli.

I tubi flessibili di adduzione del gas devono essere dotati di valvole di non ritorno di fiamma. L’attrezzatura nel suo complesso deve essere sempre in buone condizioni, allestita secondo le istruzioni del produttore e controllata ad ogni utilizzo. Le operazioni di saldatura e taglio a gas devono essere eseguite solo da personale addestrato. L’uso di attrezzature per il taglio e la saldatura dell’acetilene deve essere soggetto ad uno specifico permesso di “lavoro a caldo”.

Deposito materiale combustibile

I principali depositi di materiali a rischio incendio in cantiere sono:

  • deposito di bitume;
  • deposito vernici, solventi, collanti;
  • deposito legname e in generale di combustibili solidi.

Un discorso a parte va fatto per i materiali di scarto.

I depositi di vernici, solventi, collanti può essere anche all’interno di un fabbricato. La porta di accesso deve essere dotata di una soglia rialzata per evitare spandimenti verso l’esterno; il pavimento deve essere impermeabile. Nei piccoli depositi non è prescritta una particolare resistenza al fuoco delle superfici. Il locale deve avere una sufficiente superficie di areazione.

I depositi di bitume devono essere costituiti a distanze di sicurezza dai fabbricati permanenti e temporanei.

Nei cantieri i depositi di legname sono normalmente all’aperto. Possono essere anche costituiti in locali posti in fabbricati non isolati le cui superfici siano in materiale incombustibile. Gli estintori da porre agli accessi alle aree e locali possono essere a polvere, di potere estinguente non inferiore a 21A 89 BC.

Particolarmente delicate solo le operazioni di rifornimento del combustibile (di solito il gasolio) per le macchine operatrici. In questa attività il motore del mezzo deve essere sempre spento.

All’ingresso delle aree o dei locali di deposito devono essere apposti in maniera visibile segnali di avvertimento e divieto con le diciture “LIQUIDI ALTAMENTE INFIAMMABILI”, “VIETATO FUMARE” e “VIETATO USARE FIAMME LIBERE”.

Lavori a caldo

Ove possibile, dovrebbero essere adottati metodi alternativi al lavoro a caldo. Per esempio nell’applicazione di guaine impermeabili preferire quelle con posa a freddo rispetto a quelle con posa a caldo.

I lavori a caldo devono essere eseguiti solo da personale adeguatamente formato, seguendo le specifiche istruzioni adottate o ricevute dall’azienda e solo a seguito di specifico permesso di lavoro a caldo.

Quando non c’è alternativa al lavoro a caldo, il lavoro a caldo dovrebbe essere effettuato, ove possibile, in un’area dedicata lontana dai lavori principali o di stoccaggio dei materiali combustibili o delle sostanze infiammabili.

Ove si usino caldaie a catrame e apparecchiature simili, queste dovrebbero essere collocate a livello del suolo ove possibile. Solo se una valutazione del rischio mostra che nel complesso è un rischio maggiore avere la caldaia a terra, può essere collocata in altra posizione comoda per i lavori.

Impianti e apparecchiature elettriche

Gli impianti di alimentazione elettrica, sia temporanei che permanenti, devono essere realizzati a regola d’arte da parte di impiantisti abilitati (DM 37/2008) che rilasceranno a fine lavori la dichiarazione di conformità dell’impianto. Periodicamente tutte le installazioni, specialmente quelle di natura temporanea, ad intervalli periodici o dopo ogni alterazione devono essere ispezionate per verificare il loro stato di conservazione e integrità. I risultati delle prove e delle ispezioni dovrebbero essere annotati su apposito registro.

I cavi elettrici devono essere protetti, se del caso, dai danni causati da attività di cantiere svolte nelle loro vicinanze.

Macchine e attrezzature a combustione interna

Le macchine ed attrezzature a combustione interna, quali compressori e generatori, dovrebbero, ove possibile, essere posizionate all’aria aperta o in un luogo ben ventilato. I tubi di scarico dei gas devono essere tenuti distanti da materiali combustibili. I serbatoi del carburante non devono essere riempiti mentre i motori sono in funzione. I compressori a combustione interna devono essere alloggiati singolarmente lontano da altri impianti.

Deposito di materiali di scarto

Laddove sia ragionevolmente possibile farlo, i materiali di scarto combustibili devono essere stoccati al di fuori dell’opera in costruzione o in fase di ristrutturazione, e non devono essere vicini a potenziai sorgenti d’innesco. I materiali di scarto non devono essere stoccati all’interno di un edificio in costruzione o ristrutturazione. Gli imballaggi dei materiali, se lasciati accumulare, forniscono un’eccellente punto d’innesco per il fuoco.

Pertanto, una buona pulizia delle aree di cantiere è essenziale per prevenire i rischi d’incendio. Di conseguenza, rifiuti combustibili, materiali di imballaggio, legno, trucioli e stracci oleosi devono essere rimossi regolarmente dalle aree di lavoro, specie se interne agli edifici, e smaltiti alla prima occasione.

I rifiuti combustibili, in attesa di essere allontanati dal cantiere, devono essere stoccati in apposite aree e/o contenitori a maggiore distanza possibile dalle aree di lavoro.

Per i materiali infiammabili devono essere previsti contenitori metallici separati, con coperchi metallici. Tutta la vegetazione secca deve essere rimossa regolarmente dal cantiere. I rifiuti non devono essere bruciati in loco.

Conclusioni

Considerate le conseguenze connesse con il rischio di incendio o esplosione, prevenirlo è il primo obiettivo da prefissarsi. In tale senso è necessario effettuare oculate scelte progettuali ed organizzative. Quando questo obiettivo non è raggiungibile in toto, allora è necessario prevedere misure di mitigazione del rischio e soprattutto richiedere l’adozione di comportamenti diligenti da parte degli operatori in cantiere. In tal senso la formazione dei lavoratori gioca un ruolo fondamentale.

Bibliografia

–          Rischio incendio ed esplosione in edilizia, INAIL 2020

–          Fire prevention on construction sites, CFPA-E Guideline N. 21:2012 F

–          La prevenzione incendi nei cantieri, L. Galli e S. Marsella, Buffetti Editori 1998

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Giuseppe Semeraro

Laureato in ingegneria civile-edile. Attualmente è Coordinatore della Consulenza tecnica per l’edilizia dell’INAIL, Direzione Regionale delle Marche. È autore di svariate pubblicazioni nel settore della sicurezza sul lavoro in edilizia.

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Giuseppe Semeraro

Laureato in ingegneria civile-edile. Attualmente è Coordinatore della Consulenza tecnica per l'edilizia dell'INAIL, Direzione Regionale delle Marche. È autore di svariate pubblicazioni nel settore della sicurezza sul lavoro in edilizia. Scopri tutte le sue pubblicazioni per EPC Editore!