Certificazioni e acquisti verdi: l’Emilia Romagna pubblica i dati regionali

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La regione Emilia Romagna ha pubblicato i dati sul trend registrato nel 2013-2014, elaborati da ERVET per la Regione, evidenziano ancora una volta la grande attenzione delle imprese locali ai temi della sostenibilità. Vediamo quindi, grazie al lavoro di analisi svolto da ERVET per la Regione Emilia-Romagna, qual è lo stato dell’arte aggiornato agli ultimi mesi.

Nell’ultimo anno in Emilia Romagna, in linea con la tendenza riscontrata a livello nazionale, si è riscontrata una continua crescita delle certificazioni, anche se in punti percentuali inferiori rispetto all’anno scorso. Continuano ad incrementare con tassi più elevati le certificazioni ambientali di prodotto (+52% per le etichette EPD; +12,5% per il marchio Ecolabel; +8% per le catene di custodia PEFC e +2% per le catene di custodia FSC) e le certificazioni per la responsabilità sociale e la salute e sicurezza sul lavoro (+13% per lo standard SA8000 e + 18% per lo standard OHSAS18001). Positivi anche i trend per le certificazioni ambientali delle organizzazioni +4% per ISO 14001; mentre restano stabili quelli per la qualità (ISO 9001). Di per contro rallenta il marchio ambientale europeo EMAS che ha fatto registrare una leggera flessione (-3%); da attribuirsi alla mancata richiesta di rinnovo da parte delle organizzazioni e in maggioranza di piccole dimensioni. Le cause sono da ricercare sia nell’assenza di ritorni in termini di visibilità e di riconoscibilità del logo EMAS, sia di semplificazioni di procedimenti e di incentivi economici destinati alle piccole imprese.

La classifica dei settori e dei prodotti più certificati
La ripartizione dei principali standard per la Qualità, l’Ambiente e la Sicurezza evidenziano che i primi dieci settori produttivi con la maggiore concentrazione di sistemi di gestione sono: Metalmeccanico (4.323 certificazioni); Costruzioni (2.695); Altri Servizi (2.095); Commercio all’ingrosso (2.089); Trasporti (1.176); Energia, gas ed acqua (916); Industrie alimentari (834); Altri servizi sociali (828); Sanità (607); Gomma (534). I trend di crescita 2013-2014 pongono in rilievo i prodotti in gomma (+13) seguiti da Altri servizi sociali e Produzione e distribuzione di energia, acqua e gas (rispettivamente +6%) e Altri servizi (+3%). Perdono quota il settore della Sanità (-45%); i Trasporti (-19%); il comparto delle Costruzioni (-15%); le Industrie alimentari e il Commercio all’ingrosso (-4%).
In questa situazione, si fa più evidente che iniziano a “soffrire” degli effetti della crisi, non solo quei settori che risentono maggiormente del calo dei consumi finali e delle produzioni industriali come il comparto alimentare e il commercio all’ingrosso; ma anche i comparti industriali pesanti come le costruzioni e i trasporti. Anche la Sanità perde certificati e in particolare per la qualità; questo risultato potrebbe essere un indicatore degli effetti delle politiche per la riduzione della spesa pubblica. Continuano, invece, ad aumentare le certificazioni nel settore della Gomma e nei comparti di Distribuzione e Produzione di energia elettrica, acqua e gas. In particolare, questi ultimi riguardano comparti innovativi del mondo dei servizi che hanno colto le certificazioni come strumenti per il miglioramento, per aumentare la propria capacità di soddisfare le esigenze e aspettative dei clienti e di gestire i rischi d’impresa, come volano per la competitività. In settori di questo tipo la certificazione risponde spesso anche alle esigenze della controparte business, rappresentata da industrie o gruppi industriali che richiedono ai propri fornitori l’adozione di un sistema qualità, che garantisce i risultati della fornitura consentendo una semplificazione dei controlli alla fonte. In tendenza positiva anche i Servizi sociali al cittadino e i Servizi professionali alle imprese che devono rispondere ad esigenze di tutele (salute e sicurezza di ambienti) e di qualità del servizio.

Le politiche per gli acquisti verdi in Emilia-Romagna
Al fine di dotarsi di uno strumento di attuazione della L.R 28/2009, approvata con Delibera di Assemblea legislativa n. 91 del 2 ottobre 2012, la Regione Emilia-Romagna ha approvato anche il primo Piano di azione sostenibilità ambientale dei consumi pubblici (d’ora in poi Piano Triennale GPP).
Il Piano Triennale GPP definisce due “macro obiettivi” ai quali corrispondono differenti tipologie di interventi:
– da un lato, al fine di raggiungere l’obiettivo del 30 % di acquisti ‘verdi’ per l’amministrazione entro il 2015, definisce le azioni idonee per realizzare la Politica degli Acquisti Pubblici Verdi nell’ambito delle ordinarie attività di programmazione, approvvigionamento e consumo delle singole Direzioni Generali, Enti e Agenzie dipendenti dall’Amministrazione regionale;
– dall’altro, mira a promuovere iniziative per sviluppare la domanda e l’offerta di beni e servizi a ridotto impatto ambientale: agevolando l’adozione dello strumento del GPP presso gli Enti Locali del territorio regionale quali i Comuni (con popolazione residente non inferiore ai 5.000 abitanti), le Unioni dei Comuni, le Province e degli altri enti pubblici che sono tenuti, ai sensi della L.R. 28/2009, a predisporre un Piano d’azione di durata triennale finalizzato all’elaborazione di un programma operativo che introduca criteri ambientali nelle procedure d’acquisto di forniture di beni e servizi; sensibilizzando il sistema delle imprese verso la conoscenza dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) quali strumento per lo sviluppo di prodotti innovativi e sostenibili.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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