Riqualificazione edifici: una Risoluzione ANCE alla Camera dei Deputati

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La Risoluzione “bipartisan” (n. 7-00090) sulle misure a favore della riqualificazione degli edifici esistenti è stata presentata alle Commissioni riunite Finanze e Ambiente della Camera dei Deputati

Premesse

Nelle premesse dell’Atto viene, in particolare, evidenziato che:
-“gli investimenti in edilizia di qualità, in risparmio energetico, in fonti rinnovabili, in innovazione e ricerca e, più in generale, in interventi di green economy sono un importante volano per la ripresa dell’economia italiana dalla grave e prolungata crisi economica in atto”;
-” la stessa Unione europea prevede che entro la primavera del 2014 tutti i Paesi membri debbano presentare iniziative volte a ridurre i consumi energetici negli edifici esistenti, mentre è stato fissato entro il periodo 2019-2021 il termine ultimo per l’adozione di standard costruttivi per i nuovi edifici pubblici e privati che garantiscano quasi l’azzeramento di tali consumi”;
-“a partire dal 2007, nel nostro Paese, il perseguimento dell’obiettivo dell’efficientamento del patrimonio edilizio nazionale è stato attuato anche mediante un sistema di incentivi fiscali efficaci e semplici per il cittadino. Tra questi, particolare rilievo, hanno avuto le agevolazioni fiscali del 55 per cento, oggi del 65 per cento, per interventi di riqualificazione energetica degli edifici, le quali hanno riscosso un enorme successo”;
“gli investimenti per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio rispetto al rischio sismico costituiscono ormai una priorità ineludibile per colmare gli inaccettabili ritardi accumulatisi nel corso degli ultimi decenni e per prevenire i drammatici effetti, sia in termini di perdita di vite umane che di costi per gli interventi di emergenza e di ricostruzione delle zone colpite dai terremoti”;
-dal 1° gennaio 2014 l’agevolazione fiscale del 65 per cento (ecobonus) sarà ricondotta al 36 per cento, vale a dire alla misura originariamente prevista per le sole spese di ristrutturazioni edilizie che, dal 2012, è stata resa strutturale e definitiva con l’inserimento nel testo unico delle imposte dirette; finora, inoltre, l’ecobonus ha riguardato solo il patrimonio edilizio privato.

Conclusioni

Con l’Atto di indirizzo viene chiesto l’impegno del Governo a rafforzare le politiche ambientali e di sostegno dell’edilizia di qualità, anche nell’ottica del perseguimento di quello sviluppo sostenibile sostenuto a livello globale e su cui l’Italia ha assunto impegni precisi anche nella recente Conferenza dell’ONU « Rio+20 », assumendo iniziative urgenti dirette alla messa in sicurezza e alla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio nazionale, privato e pubblico, in particolare prevedendo nel disegno di legge di stabilità per il 2014 specifiche norme dirette a:
– dare stabilità all’ecobonus, vale a dire all’agevolazione fiscale del 65% prevista dall’art. 14 del DL 63/2013;
– inserire l’ecobonus all’interno del complessivo quadro normativo in materia di agevolazioni fiscali;
ampliare i soggetti fruitori dell’ecobonus, includendo nell’elenco degli interventi per i quali è possibile godere di tale agevolazione fiscale:
1) gli interventi relativi alla riqualificazione energetica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica;
2) gli interventi relativi alla riqualificazione energetica di edifici interi;
3) gli interventi di consolidamento antisismico degli edifici ricadenti in aree ad alta pericolosità sismica che, per ragioni di tipo amministrativo, non rientrano ancora nelle zone 1 e 2 di cui all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003;
4) gli interventi di consolidamento antisismico dei beni immobili strumentali.

In allegato il testo della Risoluzione.

Allegati

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Redazione InSic

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