Operatore chimico lavora in sicurezza su sostanze REACH

Nuove restrizioni REACH: l’Ue modifica l’allegato XVII

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Con il Regolamento (UE) 2025/1090 pubblicato in GUUE il 2 giugno 2025, la Commissione europea ha aggiornato l’allegato XVII del regolamento REACH, introducendo nuove restrizioni sull’uso della N,N-dimetilacetammide (DMAC) e dell’1-etilpirrolidin-2-one (NEP). Tale misura è orientata a tutelare la salute dei lavoratori esposti a queste sostanze chimiche, ampiamente utilizzate in diversi comparti industriali. In vista dell’attuazione, prevista tra 18 mesi, le aziende dovranno rivedere processi e protocolli per garantire la conformità.

Protezione dei lavoratori al centro del Regolamento (UE) 2025/1090

La N,N-dimetilacetammide (DMAC) e il 1-etilpirrolidin-2-one (NEP) sono solventi industriali impiegati in un’ampia gamma di settori:

  • DMAC: fondamentale nella produzione di fibre sintetiche o artificiali, di pellicole, e durante la produzione di smalti (vernici) in poliammide-immide per l’isolamento dei cavi elettrici; è una sostanza tossica per la riproduzione di categoria 1B in base alla tossicità per lo sviluppo e una sostanza con tossicità acuta di categoria 4.
  • NEP: utilizzato nei detergenti, come eccipiente nei prodotti agrochimici, è utilizzato anche nei processi di estrazione e produzione di petrolio, nei fluidi funzionali, nella lavorazione dei polimeri, nel trattamento delle acque, nelle applicazioni stradali e edilizie, nonché come reagente di laboratorio; è una sostanza tossica per la riproduzione di categoria 1B in base alla tossicità per lo sviluppo.

L’esposizione professionale a queste sostanze può comportare gravi rischi per la salute, sia per via inalatoria che cutanea, motivando l’adozione di misure restrittive da parte dell’UE.

Limiti per immissione sul mercato, fabbricazione e uso

Il nuovo Regolamento (UE) 2025/1090, in vigore dal ventesimo giorno successivo alla pubblicazione in GUUE (23 giugno 2025), modifica l’allegato XVII del REACH, fissando limiti stringenti per DMAC e NEP:

  • Introduzione di limiti di esposizione per inalazione e assorbimento cutaneo;
  • Applicazione delle restrizioni a partire da 18 mesi dalla pubblicazione (23 dicembre 2026);
  • Periodo di transizione esteso a 4 anni per la DMAC nella produzione di fibre sintetiche o artificiali (23 giugno 2029).

Questa nuova misura vieta dunque l’immissione sul mercato, la fabbricazione e l’uso di questi solventi in concentrazioni pari o superiori allo 0,3% dopo il 23 dicembre 2026, a meno che le aziende non rispettino i limiti di protezione dei lavoratori (DNEL) concordati. Gli obblighi si applicheranno a partire dal 23 giugno 2029 per quanto riguarda l’immissione sul mercato o l’uso della DMAC come solvente nella produzione di fibre sintetiche.

Attuazione supportata da ECHA

Per supportare l’implementazione delle restrizioni, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) aggiornerà le proprie linee guida tecniche, offrendo strumenti interpretativi e operativi alle imprese coinvolte.

L’obiettivo è duplice: facilitare la conformità normativa e promuovere un ambiente di lavoro più sicuro per gli operatori del settore chimico e manifatturiero.

Quali sono le implicazioni per le imprese: obblighi e tempi di adeguamento

Le aziende che utilizzano DMAC o NEP dovranno:

  • Rivalutare i processi produttivi e le misure di protezione collettiva e individuale;
  • Implementare sistemi di monitoraggio dell’esposizione;
  • Adottare alternative più sicure, ove disponibili.

Il periodo di transizione di 18 mesi (fino a fine 2026) è pensato per consentire un adeguamento tecnico e organizzativo graduale, mentre per la DMAC – nel settore della produzione di fibre sintetiche o artificiali – è previsto un periodo transitorio più lungo (48 mesi).

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Redazione InSic

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