Sacchetti in plastica: una direttiva UE ne ridurrà la diffusione

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Martedì 11 marzo la Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha votato una proposta di direttiva secondo la quale gli Stati dell’Unione europea dovranno ridurre il consumo della maggior parte dei sacchetti di plastica più comuni e inquinanti dell’80% entro il 2019 e del 50% entro il 2017. La direttiva dovrà essere votata nella sessione plenaria di Strasburgo del 14-17 aprile.

Secondo la proposta di direttiva, gli Stati membri dovrebbero adottare delle misure specifiche come tasse, imposte, restrizioni o divieti di commercializzazione, affinché gli esercizi commerciali non diano più ai loro clienti sacchetti di plastica gratuiti ad eccezione di quelli molto leggeri, utilizzati per avvolgere alimenti sfusi come carne cruda, pesce e prodotti lattiero-caseari. Per quanto riguarda invece i sacchetti di plastica utilizzati per avvolgere alimenti come frutta, verdura e dolciumi dal 2019 dovranno essere sostituiti con dei sacchetti in carta riciclata o sacchetti biodegradabili e compostabili.

La decisione è stata accolta positivamente dalle sigle ambientaliste che hanno sottolineato come questa proposta possa contribuire a prevenire la formazione di rifiuti limitandone le conseguenze negative sull’ambiente. Inoltre, alcune delle sigle ambientaliste (Legambiente, Kyoto Club) hanno anche sottolineato l’impegno in questi anni dell’Italia che ha già ridotto il consumo di shopper usa e getta da circa 180000 ton nel 2010 e circa 90000 nel 2013, con una riduzione del 50% e un miglioramento della qualità e quantità del rifiuto organico.

Parere favorevole anche da parte del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che sul portale del ministero ha commentato la direttiva votata dalla Commissione Ambiente del Parlamento UE: “L’approvazione della normativa europea sugli shopper è una vittoria italiana. Il nostro paese infatti, non senza ostacoli e riserve a suo tempo dalla stessa Unione, ha anticipato nel 2011 quella che oggi è diventata norma per tutta l’Unione. Il fatto che l’Italia sia stata battistrada di un percorso virtuoso oggi intrapreso dall’Europa – sottolinea il Ministro – conferma la validità di una impostazione che in questo, come in altri campi, pone il nostro Paese all’avanguardia. Il futuro degli shopper passa infatti per la chimica verde a matrice organica. E le scelte effettuate dal nostro paese vanno nella direzione di incentivare anche questa frontiera della green economy”.

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Redazione InSic

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