Il Ministero della Salute ha approvato la Strategia nazionale 2026-2030 per la salute e sicurezza sul lavoro, definendo priorità, obiettivi e strumenti per affrontare le sfide di un lavoro che cambia e per rafforzare prevenzione e vigilanza.
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Linee di indirizzo strategiche per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali
È stata approvata la Strategia Nazionale in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro 2026-2030, nel corso della riunione del Comitato per l’indirizzo e il coordinamento della vigilanza (art. 5, D.Lgs. 81/2008), presieduto dal Ministro della Salute Orazio Schillaci.
Il documento definisce le linee di indirizzo strategiche per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali nel prossimo quinquennio, in coerenza con il quadro europeo e con le politiche nazionali di prevenzione.
Con l’occasione, il Ministro Schillaci ha poi ripercorso le principali tappe dell’azione governativa, citando in particolare il D.L. 159/2025 per il rafforzamento della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro – anche in chiave di prevenzione e promozione della salute – e le misure introdotte a tutela dell’incolumità degli operatori sanitari contro le aggressioni.
Il ruolo del Comitato ex art. 5 del D.Lgs. 81/2008
La Strategia è stata approvata nell’ambito delle funzioni del Comitato previsto dall’articolo 5 del Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (D.lgs. 81/08), organismo deputato all’indirizzo e valutazione delle politiche attive, nonché al coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Il Comitato rappresenta dunque il fulcro della governance nazionale in materia di prevenzione e vigilanza per favorire un approccio unitario sul territorio.
Coerenza con il quadro europeo e nazionale
La Strategia 2026-2030 si inserisce nel Quadro strategico dell’Unione europea 2021-2027 in materia di salute e sicurezza sul lavoro e opera in sinergia con il Piano Nazionale della Prevenzione 2026-2031.
L’obiettivo è garantire coerenza, sinergia e continuità tra le azioni dei diversi livelli istituzionali e degli enti coinvolti, superando frammentazioni e sovrapposizioni.
Vision Zero e riduzione di infortuni e decessi
Nel comunicato ufficiale, il Ministro della Salute ha sottolineato come la Strategia sia il risultato di una collaborazione strutturata tra Ministeri, Regioni, INAIL, Ispettorato nazionale del lavoro e parti sociali.
L’obiettivo principale è ridurre drasticamente infortuni e decessi, adottando l’approccio Vision Zero, che promuove le «7 regole d’oro dell’AISS, per una quota d’incidenti pari a zero e il lavoro che non va a scapito della salute».
I cinque assi strategici della Strategia 2026-2030
La Strategia nazionale si fonda su cinque assi strategici, che delineano le priorità di intervento per il periodo 2026-2030:
- affrontare i cambiamenti del mondo del lavoro;
- rafforzare la resilienza del sistema istituzionale;
- potenziare le tutele per la salute e la sicurezza;
- supportare le micro, piccole e medie imprese (MPMI);
- diffondere la cultura della prevenzione, a partire dai percorsi scolastici.
Gli assi elencati rappresentano il quadro di riferimento per la programmazione delle future politiche di prevenzione e vigilanza.
Prossimi passaggi: Conferenza Stato-Regioni e attuazione territoriale
L’approvazione della Strategia non costituisce un punto di arrivo, ma l’avvio di un percorso strutturale.
Il documento sarà ora trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni per il recepimento formale e la declinazione degli indirizzi a livello territoriale.
Il Comitato ex art. 5 continuerà a svolgere un ruolo centrale nel monitoraggio dell’attuazione, coordinando le azioni tra i diversi livelli istituzionali e orientando le politiche nazionali in materia di prevenzione e vigilanza.
Fonte: Comunicato numero 48 del Ministero della Salute – del 16 dicembre 2025
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