Audizione CNI Camera Deputati proposte riforma Testo Unico Edilizia DPR 380/01

Riordino della normativa edilizia: osservazioni e proposte del CNI

435 0

Lo scorso 30 settembre, si è tenuta un’audizione della Rete delle Professioni Tecniche presso la VIII Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. L’incontro si è focalizzato sull’esame delle proposte di legge recanti delega al Governo per l’aggiornamento, il riordino e il coordinamento dell’intera disciplina legislativa in materia edilizia.

L’iniziativa si inserisce nel dibattito in corso per semplificare la normativa edilizia e renderla più efficace per i professionisti del settore e per il Paese. Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), presente all’incontro, ha fornito indicazioni e proposte in merito.

DPR 380/01: perché il Testo Unico Edilizia è obsoleto?

Il Presidente del CNI, Angelo Domenico Perrini, ha rimarcato in apertura del suo intervento, come il Consiglio nazionale sia in prima linea per la riforma del DPR 380 che risale al 2001 e presenta una serie di importanti criticità: “il Dpr è stato promulgato prima dell’uscita delle nuove Norme tecniche sulle costruzioni che risalgono al 2008 (poi aggiornate nel 2018), per cui non sono stati recepiti i principi generali, i criteri di progettazione, di pianificazione, di organizzazione e di gestione delle norme strutturali, così come derivate dalle norme tecniche. Nel testo vigente ci sono delle criticità relativamente alle procedure, alla fissazione dei contenuti minimi del progetto strutturale, che sono poi aggravate dalla complessità dell’iter autorizzativo. L’utilizzo di diverse piattaforme per il deposito digitalizzato delle pratiche risulta un aggravio per i professionisti. Una ulteriore criticità è quella relativa alla definizione degli interventi, in base alla loro rilevanza, che non sono unificati a livello nazionale, con una disomogeneità applicativa delle procedure di deposito e collaudo. C’è poi la mancanza di chiarezza sulle competenze e sul ruolo svolto dagli attori coinvolti, con classificazione diversa dei profili di responsabilità”.

Le proposte CNI per il nuovo Testo Unico Edilizia

Il Presidente del CNI ha quindi indicato le direzioni su cui è opportuno intervenire per superare le criticità del DPR 380/2001, concentrandosi in particolare su:

  • maggiore puntualizzazione nella definizione dell’accertamento di conformità delle norme strutturali.
  • abrogazione di tutte le norme pregresse, in modo da avere, per così dire, un’unica “cassetta degli attrezzi”.
  • definire competenze e responsabilità delle varie figure professionali e delle imprese coinvolte nel processo.
  • semplificazione delle pratiche strutturali, la digitalizzazione unificata con modelli procedurali standard.
  • snellimento delle procedure con l’abolizione dell’autorizzazione preventiva.
  • classificazione degli interventi indispensabili sulla base della loro maggiore o minore rilevanza: vanno ben definite le varianti in corso d’opera, evidenziando chiaramente la differenza tra sostanziali e non sostanziali, col deposito delle varianti sostanziali prima dell’inizio della realizzazione delle opere, mentre per quelle non sostanziali il deposito può avvenire anche alla fine dei lavori.

Fascicolo digitale del fabbricato e Sportello unico comunale

Relativamente all’opera di prevenzione, il problema principale, secondo il Presidente CNI, è poi la scarsa conoscenza del nostro patrimonio edilizio. In proposito, il fascicolo digitale del fabbricato permetterebbe di avere tutte le informazioni disponibili sugli immobili, con immediata consultazione. Uno strumento in grado individuare e pianificare gli interventi di manutenzione e di gestione che consentirebbe, con un continuo aggiornamento, di monitorare il livello di sicurezza e di affidabilità delle costruzioni nell’intero ciclo di vita.

Ulteriore proposta CNI è “quella di costituire uno sportello unico comunale, quale strumento affidatario del procedimento, l’unico punto di accesso per i cittadini ed enti di riferimento per il rilascio di pareri ed autorizzazioni. Occorre, inoltre, istituire l’anagrafe digitale delle costruzioni per le opere pubbliche e private, indispensabile per la gestione e il controllo del territorio”.

Responsabilità dei professionisti: CNI chiede chiarezza sui limiti temporali

In merito alla responsabilità dei soggetti professionali coinvolti, il Presidente Perrini ha poi richiesto di determinare con chiarezza “la durata temporale del periodo in cui è ascrivibile al professionista la responsabilità sulla corretta realizzazione dell’opera, definendo il momento di inizio e quello di prescrizione, fermo restando il principio della responsabilità individuale”.

Il contesto di riferimento

È entrato nel vivo, alla Camera dei Deputati, l’iter per la riforma del settore edilizio con l’esame della proposta di legge A.C. 2332. Questo provvedimento delega il Governo ad adottare un nuovo Testo Unico in materia edilizia (TUE). L’obiettivo primario è riordinare, aggiornare e semplificare l’intera disciplina legislativa vigente in materia di costruzioni.

  • Vuoi rimanere aggiornato sugli sviluppi di questo provvedimento e sulle sue implicazioni? Ulteriori approfondimenti saranno disponibili a breve su InSic.
    Registrati a InSic per non perdere la newsletter settimanale di aggiornamento: la registrazione è gratuita e richiede solo pochi istanti.

Strumenti e risorse per l’approfondimento

Arricchisci le tue conoscenze in materia con i prodotti di EPC Editore e i corsi di formazione dell’Istituto Informa:

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell'ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore