Sharenting

Il Garante Privacy personali lancia l’allarme sul “sharenting”: ecco cosa sapere

12 0

Il Garante per la protezione dei dati personali dedica una pagina informativa allo Sharenting ed invita a riflettere prima di condividere online foto e video dei figli. Tutela dell’identità digitale e accortezze pratiche al centro della campagna.

Che cos’è lo sharenting

Con il termine sharenting si indica il fenomeno della condivisione online costante da parte dei genitori di contenuti che riguardano i propri figli o figlie (foto, video, ecografie
Il neologismo – nato negli Stati Uniti – deriva dalle parole inglesi share (condividere) e parenting (genitorialità).
Pubblicare sui social o inviare nelle chat immagini dei propri figli è un gesto spesso dettato dalla gioia. Tuttavia, l’Autorità richiama l’attenzione sui possibili rischi legati a un’esposizione eccessiva o non consapevole.

Sharenting: i rischi secondo il Garante

Lo sharenting è da tempo all’attenzione del Garante. In particolare per i rischi concernenti l’identità digitale del minore e quindi la corretta formazione della sua personalità.
La diffusione non condivisa di immagini può inoltre generare tensioni nel rapporto genitori-figli. Ad esempio quando il minore non è d’accordo con l’immagine online che gli è stata costruita.

Riflettere è importante: postare foto o video della vita dei minori – magari accompagnati da nome, età o luogo dello scatto – contribuisce a definire la loro reputazione online.
Ciò che viene pubblicato o condiviso rischia di non essere più nel nostro controllo: può essere catturato, riutilizzato da terzi per scopi impropri o attività illecite, e spesso contiene più informazioni di quanto si pensi (ad esempio geolocalizzazione).

I consigli pratici da seguire

Se si decide di pubblicare immagini dei figli, l’Autorità consiglia almeno alcune accortezze:

  • Rendere irriconoscibile il viso del minore, ad esempio attraverso programmi di grafica che “pixellano” i volti (anche gratuiti online).
  • Coprire i volti semplicemente con una “faccina” emoticon.
  • Limitare le impostazioni di visibilità delle immagini sui social network solo alle persone che si conoscono o si ritengono affidabili. Non condividere senza consenso nel caso di invio su piattaforme di messaggistica.
  • Evitare la creazione di un account social dedicato al minore.
  • Leggere e comprendere le informative sulla privacy dei social network su cui si caricano fotografie, video, ecc.

Perché questa pagina informativa è importante

La nuova pagina informativa del Garante offre una guida rivolta ai genitori per limitare la diffusione online di contenuti che riguardano i figli.
In contemporanea è stata lanciata la campagna istituzionale con claim “LA SUA PRIVACY VALE MOLTO PIÙ DI UN LIKE”, che invita i genitori a riflettere prima di fare clic su “pubblica”.
È una chiamata all’uso consapevole dei social, al rispetto della privacy minorile e alla tutela del diritto a una “identità digitale” libera da sovra-esposizione.

La campagna informativa del Garante

Guarda il video e ascolta lo spot radiofonico sul sito del Garante

Consulta anche i seguenti articoli

Tutela dei minori: l’attività della Polizia Postale

Consulta il volume di EPC Editore

Aggiornati con i corsi INFORMA

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell'ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore