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Camera dei Deputati

Ricostituita la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti: le funzioni e l’attività

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È stata ricostituita la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari già operante dalla XIII legislatura (ma nella XVIII legislatura, la ricostituzione è stata disposta dalla legge 7 agosto 2018, n. 100).

La Commissione vedrà attribuite le precedenti funzioni e competenze, nonché nuovi compiti.

  • Di cosa si occuperà? com’è composta e quali attività svolge? Quali nuove funzioni, in particolare sono state assegnate nell’attuale Legislatura?

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari: le funzioni

In base al Testo di Legge che ne prevede la ricostituzione, alla Commissione vengono riassegnate le funzioni già previste nella scorsa legislatura:

  • svolgere indagini atte a fare luce sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e dei rifiuti di imballaggio, sulle organizzazioni in esse coinvolte o ad esse comunque collegate, sui loro assetti societari e sul ruolo svolto dalla criminalità organizzata;
  • individuare le connessioni tra le attività illecite nel settore dei rifiuti e altre attività economiche;
  • individuare le specifiche attività illecite connesse al traffico transfrontaliero dei rifiuti;
  • verificare l’eventuale sussistenza di comportamenti illeciti nell’ambito della pubblica amministrazione centrale e periferica e dei soggetti pubblici o privati operanti nella gestione del ciclo dei rifiuti, anche in riferimento alla destinazione e all’utilizzo dei fondi previsti dal PNRR;
  • verificare l’eventuale sussistenza di attività illecite relative ai siti inquinati e alle attività di bonifica, nonché alla gestione dei rifiuti radioattivi;
  • verificare l’eventuale sussistenza di attività illecite nella gestione del servizio idrico integrato;
  • verificare la corretta attuazione della normativa vigente in materia ambientale;
  • verificare l’eventuale sussistenza di attività illecite relative alla gestione e allo smaltimento dei materiali contenenti amianto;
  • indagare sulle attività illecite legate al fenomeno degli incendi e su altre condotte illecite riguardanti gli impianti di deposito, trattamento e smaltimento dei rifiuti ovvero i siti abusivi di discarica;
  • compiere, a fini conoscitivi, sopralluoghi o visite presso gli impianti che adottano procedimenti innovativi in campo ambientale, ivi compresi la riparazione e il riciclo ovvero adottano tecnologie e procedimenti sperimentali che presentano interessanti prospettive di sviluppo e applicazione, in attuazione dei principi della transizione ecologica e dell’economia circolare, al fine di prevenire gli illeciti ambientali. Tale lettera è stata integrata, in sede referente, al fine di precisare la possibilità, per la Commissione, di approfondire le tematiche relative all’end of waste (cessazione della qualifica di rifiuto).

Commissione parlamentare rifiuti: le nuove competenze

Alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari sono attribuite nuove competenze non previste nella scorsa legislatura:

  • indagare sull’esistenza di eventuali illeciti connessi allo smaltimento degli impianti per la produzione di energia rinnovabile, cosiddetti «rifiuti emergenti», con particolare riferimento al fine-vita dei pannelli solari fotovoltaici, delle pale eoliche, delle batterie, nonché di ogni altro materiale o dispositivo utilizzato nelle infrastrutture per la produzione di energia da fonte rinnovabile. Esclusi gli  illeciti connessi alla produzione e alla diffusione degli impianti di energia rinnovabile;
  • indagare sull’esistenza di attività illecite nel settore agricolo e agroalimentare, comprese quelle connesse a forme di criminalità organizzata, commesse anche attraverso sofisticazioni e contraffazione di prodotti enogastronomici, anche ai fini dell’aggiornamento e del potenziamento della normativa in materia di reati agroalimentari, a tutela della salute umana, del lavoro e dell’ambiente nonché del contrasto al traffico illecito di prodotti «made in Italy». Vi rientrano anche gli illeciti commessi attraverso la contraffazione di etichettature e di marchi di tutela, compreso il loro traffico transfrontaliero;
  • analizzare le cause dell’abbandono sul suolo e nell’ambiente di prodotti monouso, anche in plastica, verificare l’attuazione data alle disposizioni che recano le misure sanzionatorie applicabili a tale condotta e proporre iniziative per la promozione dell’uso di prodotti riutilizzabili o rinnovabili, al fine di evitare il ricorso a prodotti monouso. In sede referente il testo base è stato ulteriormente modificato nel senso di precisare che le iniziative di promozione citate devono riguardare non solo i prodotti riutilizzabili o rinnovabili ma anche quelli compostabili;
  • indagare sulle attività illecite legate al fenomeno delle zoomafie, nonché verificare la corretta applicazione del Titolo IX-bis del codice penale. Tale lettera è stata introdotta durante l’esame in sede referente.
  • riferire alle Camere e procedere alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria per gli illeciti relativi all’uccisione e al maltrattamento di animali, a spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli animali, all’organizzazione di combattimenti o competizioni non autorizzate tra animali che possono metterne in pericolo l’integrità fisica.

Come è composta la Commissione di Inchiesta sui rifiuti?

La Commissione è composta da 18 senatori e 18 deputati, nominati dai Presidenti della Camera di appartenenza (anche tenendo conto della specificità dei compiti assegnati alla Commissione) in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari, comunque assicurando la presenza di almeno un deputato per ciascun gruppo esistente alla Camera e di almeno un senatore per ciascun gruppo esistente al Senato;

  • elegge il proprio  Ufficio di Presidenza (presidente, due vicepresidenti e due segretari);
  • viene rinnovata dopo il primo biennio (con possibilità di conferma dei componenti).

Come lavora la Commissione di inchiesta sulle attività illecite dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari: le funzioni

  • L’art. 4 del Testo di ricostituzione della Commissione, in linea con le previsioni del passato, disciplina  l’acquisizione di atti e documenti da parte della Commissione e il regime di segretezza.
  • L’art. 5 dispone  in merito all’obbligo del segreto e all’applicazione, nei casi di violazione, dell’art. 326 codice penale (Rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio).
  • l’art. 6 disciplina la pubblicità delle sedute, la costituzione di comitati e (al comma 4) le risorse umane e strumentali per l’espletamento delle funzioni della Commissione.

La disciplina dell’attività e del funzionamento della Commissione rimanda a un apposito regolamento interno. Viene previsto (al comma 4) che la Commissione si avvale dell’opera di magistrati ordinari collocati fuori ruolo e di tutte le collaborazioni, che ritenga necessarie, di soggetti interni ed esterni alle amministrazioni pubbliche.

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali 2018- Legge 100 del 7 agosto 2018 – la Costituzione

Istituita con Legge 7 agosto 2018, n. 100 la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, che opererà per tutta la XVIII legislatura.
30 i membri fra deputati e senatori, ha potere di svolgere indagini atte a fare luce sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, acquisire testimonianze e atti documentali ed è soggetta all’obbligo di Segreto.
Vediamo la sua composizione, i suoi compiti e gli obblighi che la caratterizzeranno.

Composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali

Ne fanno parte quindici senatori e da quindici deputati, nominati rispettivamente dal Presidente del Senato della Repubblica e dal Presidente della Camera dei deputati; viene rinnovata dopo il primo biennio dalla sua costituzione e i suoi componenti possono essere confermati (si veda nel dettaglio, l’art.2).

Il suo funzionamento interno (si legge all’art. 6 della Legge n.100/2018) è disciplinato da un regolamento interno approvato dalla Commissione stessa prima dell’inizio dei lavori: possibile lo svolgimento dei diversi compiti attraverso uno o più comitati e avvalendosi di agenti e di ufficiali di polizia giudiziaria, nonché di magistrati collocati fuori ruolo o di interni ed esterni all’amministrazione dello Stato autorizzati, fruendo anche di personale, locali e strumenti operativi messi a disposizione dai Presidenti delle Camere, d’intesa tra loro.

Compiti della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali

La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali dovrà svolgere indagini atte a fare luce sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, individuare le connessioni tra le attività illecite nel settore dei rifiuti e altre attività economiche e verificare l’eventuale sussistenza di comportamenti illeciti nell’ambito della pubblica amministrazione; inoltre dovrà verificare l’eventuale sussistenza di attività illecite relative ai siti inquinati e alle attività di bonifica compresa la gestione dei rifiuti radioattivi, oltre a verificare la sussistenza di attività illecite nella gestione del servizio idrico integrato e nella gestione e smaltimento dei materiali contenenti amianto (si veda nel dettaglio l’art.1 della Legge n.100/2018).

Fra le ulteriori competenze, le indagini legate al fenomeno degli incendi in impianti di deposito, trattamento e smaltimento dei rifiuti o siti abusivi di discarica.
La Commissione ha potere di indagine e limiti analoghi a quelli dell’Autorità giudiziaria e riferisce alle Camere annualmente con singole relazioni o con relazioni generali.

Attività della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali

Quanto alle Testimonianze (art.3 della Legge n.100/2018) da rendere alla Commissione, la Legge richiama la disciplina del codice penale (artt. da 366 a 372). L’acquisizione di atti e documenti è regolata all’art.4 della Legge che permette l’ottenimento di copie di atti e documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso, e richiede la garanzia del regime di segretezza fino a quando gli atti e i documenti siano coperti da segreto. L’art.4 regola anche i rapporti con l’autorità giudiziaria la quale può ritardare la trasmissione degli atti richiesti dalla Commissione, con decreto motivato solo per ragioni di natura istruttoria. Sul Segreto di Stato vige la legge 3 agosto 2007, n. 124.

Possibile per la Commissione stabilire quali atti e documenti non devono essere divulgati, anche in relazione ad esigenze attinenti ad altre istruttorie o inchieste in corso.
Si torna poi con l’art. 5 della Legge all’obbligo del segreto cui sono tenuti i componenti la Commissione, il personale addetto alla stessa e ogni altra persona che collabora con la Commissione o compie o concorre a compiere atti di inchiesta: la violazione del segreto è punita ai sensi dell’articolo 326 del codice penale e le pene di cui al primo comma per chi diffonda in tutto o in parte, anche per riassunto o informazione, atti o documenti del procedimento di inchiesta dei quali sia stata vietata la divulgazione.

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Redazione InSic

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