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Censimento amianto: UNI 11903: 2023 e requisiti degli addetti – INTERVISTA a Stefano Massera

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In vigore dal 21 aprile 2023 la nuova norma UNI 11903:2023 che definisce le caratteristiche dei soggetti che si occupano del censimento dell’amianto negli edifici, nelle macchine e negli impianti. La norma è frutto del lavoro congiunto di UNI ed i professionisti della Consulenza tecnica salute e sicurezza (Ctss) dell’Inail, che ha coordinato il gruppo tecnico di lavoro insieme ai ricercatori del Dipartimento innovazioni tecnologiche (Dit).

  • La UNI 11903:2023 definisce nel dettaglio i compiti a cui sono chiamati i soggetti che provvedono al censimento, le attività coinvolte e le conoscenze e le abilità che devono essere possedute per poter eseguire la procedura correttamente, ai sensi della norma Uni 11870:2022 nella quale sono state poste le basi per l’attuazione in sicurezza delle attività di censimento dell’amianto, colmando alcune aree grigie normative e cercando di dare risposte ad alcuni vuoti normativi (vedi la nostra intervista a Stefano Massera).
  • Ne parliamo ancora con Stefano Massera, Direttore tecnico Istituto Informa che ha seguito da vicino i lavori di entrambe le norme UNI. Nell’intervista facciamo il punto sui nuovi requisiti richiesti, sulla formazione da impartire agli addetti e sullo stato d’attuazione del censimento e della rimozione dell’amianto in Italia.

UNI 11903:2023 I requisiti degli addetti al censimento amianto

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Cosa rappresenta questa UNI per gli addetti al settore? Secondo INAIL la adeguata formazione degli operatori è prodromica allo svolgimento in sicurezza di altre attività: che cosa significa concretamente.

I requisiti dell’addetto al censimento amianto non erano definiti, quindi UNI in questo caso procede nel solco della L 4/2013 sulle professioni non regolamentate. Si definiscono i requisiti dell’addetto al censimento dei materiali contenenti amianto.

L’esistenza di una simile norma rende applicabile il percorso di certificazione delle competenze in accordo alla UNI CEI EN ISO/IEC 17024 da parte degli organismi accreditati sotto l’egida di Accredia. La possibilità di certificare i requisiti di soggetti che effettuano attività così sensibili per la sicurezza sul lavoro contribuisce a garantire solidità e tenuta all’intero sistema della prevenzione.

Che tipo di requisiti dovranno avere gli addetti al censimento?

Le competenze definite nella norma sono diretta conseguenza di quanto definito nella UNI 11870. L’addetto in questione dovrà avere competenze documentate ed esperienza sul riconoscimento dei materiali contenenti amianto, sulle tecniche analitiche per la loro individuazione, sulle misure di sicurezza da pianificare e adottare delle delicate attività di censimento; dovrà inoltre conoscere gli indici di degrado che si adottano per classificare i materiali contenenti amianto oltre che, evidentemente, il complesso corpo normativo applicabile a questa materia.

La formazione dell’addetto al censimento amianto

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Quale percorso formativo bisognerà allestire per costoro e chi certificherà le competenze acquisite? Sarà un percorso differenziato per le diverse attività di censimento previste?

Una delle novità più importanti rispetto ai percorsi formativi che si tengono per attività che hanno a che fare con l’amianto, e la necessità di avere competenze specifiche in termini di salute sicurezza sul lavoro. Nella pianificazione ed esecuzione di un censimento quello dell’amianto non è, infatti, l’unico rischio al quale si va incontro.

Quali competenze di salute e sicurezza andranno sviluppate?

Il percorso formativo classico con gli elementi della precedente domanda si sposta quindi con le specifiche competenze relative alla valutazione del rischio e delle interferenze. Nei percorsi tipici di questa tipologia di norme, quindi, occorrerà dimostrare un apprendimento formale e non formale che copra i requisiti di conoscenza, abilità e competenza sul fattore di rischio amianto e su quelli inerenti alla pianificazione di un censimento.

UNI 11870 e UNI 11903: i censimento amianto, cosa cambia e a che punto siamo?

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Rispetto alla UNI 11870 “si chiude il cerchio” per lo svolgimento in sicurezza delle attività di censimento o sono previste altre norme tecniche di dettaglio?

Certamente le due norme vanno lette insieme. Relativamente ai censimenti l’argomento è chiuso anche se è possibile pensare a un ulteriore e distinta normazione relativa alle fibre artificiali vetrose. Dal punto di vista delle norme che regolano la gestione in generale di questi materiali ci sono ancora aspetti importanti da approfondire e sappiamo per certo che presto da UNI arriveranno ulteriori utili strumenti.

A che punto siamo con le attività di censimento in sicurezza dell’amianto? Quali sproni potrebbero venire dalle Istituzioni?

È molto difficile fornire un dato numerico. Diversi elementi diretti e indiretti ci fanno pensare che ci sia ancora moltissimo lavoro da fare sui censimenti amianto. Basti pensare che la quasi totalità degli edifici privati sfuggono, per ora, agli obblighi di censimento in applicazione della normativa vigente. Sappiamo che i grandi gestori di patrimoni immobiliari hanno messo in atto attività diffuse di censimento e valutazione del rischio ma sappiamo anche di altrettante lacune ancora da colmare.

Quanti sono gli immobili che contengono amianto in Italia?

In uno studio di qualche tempo fa sistemavano in oltre 10 milioni di unità immobiliari italiane che ancora contengono residui di materiali contenenti amianto.

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E allora, come possiamo risolvere il problema?

Le istituzioni possono agire con sgravi fiscali, incentivi e con una capillare campagna informativa. Il contributo della vigilanza è importante ma per affrontare un tema così vasto serve anche una sensibilizzazione degli attori interessati e un sostegno economico.

Ringraziamo Stefano Massera per la disponibilità a rispondere alle nostre domande

Chi è Stefano Massera?

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Geologo, igienista industriale, si occupa dal 1992 di igiene e sicurezza sul lavoro e di ambiente. Consulente e supervisore di aziende nazionali e multinazionali oltre che professionista della Consulenza Tecnica della Direzione Generale dell’INAIL. Membro di numerose commissioni tecniche e consulente in contenziosi giudiziari su infortuni e malattie professionali, è membro di commissioni UNI e uno degli estensori del titolo IV del D.Lgs. 81/08.

Autore di vari articoli e libri di sicurezza sul lavoro per EPC Editore e Direttore tecnico di Istituto Informa

Istituto Informa – formazione e consulenza per la Sicurezza sul lavoro

Daniela Marmigi fa parte della Divisione Consulenze di Istituto informa, fra i leader nella formazione certificata in salute e sicurezza sul lavoro.
Per avere maggiori dettagli ed una consulenza sulle novità e sui nuovi adempimenti previsti dal Decreto Lavoro 20203, scrivere alla Divisione Consulenze di Istituto informaconsulenze@istitutoinforma.it

Del Team fanno parte Stefano Massera, Direttore tecnico di Istituto Informa e Chiara Visconti, consulente HSE, formatrice e Facilitatrice LEGO SERIOUS PLAY.

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Antonio Mazzuca

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