Disturbi muscolo-scheletrici: da report Eu-OSHA alla prossima Campagna europea

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L’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ha pubblicato un report sui disturbi muscolo-scheletrici lavoro correlati. Si tratta di una relazione di sintesi che integra i risultati dell’Unione Europea con dati nazionali raccolti in 10 relazioni nazionali sull’argomento prodotte da Danimarca, Germania, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Austria, Finlandia e Svezia.
La relazione fa parte di un progetto molto più ampio «MSDs facts and figures overview: prevalence, costs and demographics of MSDs in Europe» (Panoramica dei fatti e delle cifre sui DMS: diffusione, costi e dati demografici relativi ai DMS in Europa), destinato a sostenere i responsabili politici a livello di UE e nazionale tramite l’offerta di un quadro accurato della diffusione e dei costi dei DMS in Europa e la raccolta di dati esistenti derivati da una serie di fonti statistiche ufficiali pertinenti e affidabili. Il documento è scaricabile sul sito dell’Agenzia Europea.
Ma perché i DMS – Disturbi muscolo-scheletrici sono così importanti e quale peso hanno nella vita delle imprese chiamate ad affrontarli?

In questo articolo:
DMS – Disturbi muscoloscheletrici protagonisti della Campagna EU-OSHA Ambienti di lavoro sani e sicuri 2020-2022
DMS – Disturbi muscoloschletrici lavoro correlati: entro il 2020 la priorità tra le malattie nocive non trasmissibili
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DMS – Disturbi muscolo-scheletrici protagonisti della Campagna EU-OSHA Ambienti di lavoro sani e sicuri 2020-2022

In Europa i disturbi muscolo-scheletrici(DMS) continuano a essere il problema di salute lavoro-correlato più ricorrente e saranno oggetto della prossima Campagna EU-OSHA Ambienti di lavoro sani e sicuri 2020-2022, dedicata proprio alla loro prevenzione: verrà offerta una panoramica esaustiva le cause di tale problema persistente, mirando a divulgare informazioni di alta qualità, a promuovere un approccio integrato alla gestione del problema e a proporre strumenti e soluzioni pratiche che siano utili sul luogo di lavoro.
Scrive Eu-OSHA che i DMS rappresentano uno dei disturbi più comuni legati al lavoro e affliggono milioni di lavoratori europei per un costo quantificato in miliardi di euro a carico dei datori di lavoro. La lotta ai DMS non solo contribuisce a migliorare la vita dei lavoratori, ma è anche una scelta molto sensata per le imprese. Gli effetti negativi connessi alla postura, a movimenti ripetitivi o a posizioni troppo faticose o dolorose nonché la movimentazione o il sollevamento di pesi eccessivi sono tutti fattori di rischio molto comuni che possono essere causa di DMS. Considerando la diffusione dei DMS lavoro-correlati, è chiaro che deve essere fatto di più per sensibilizzare alla relativa prevenzione.

DMS – Disturbi muscoloscheletrici: entro il 2020 la priorità tra le malattie nocive non trasmissibili

I disturbi muscolo scheletrici (DMS) rappresentano uno dei più importanti problemi sanitari sotto il profilo dei costi, sia economici che sociali. Assenze per malattie, cure, limitazioni della capacità professionale, dell’idoneità lavorativa e invalidità rappresentano il risvolto di uno dei più importanti problemi sanitari nella popolazione in generale e particolarmente in alcune categorie lavorative. Il progetto Fit For Work (FFW 2017) evidenzia come entro il 2020, i DMS avranno la priorità tra le malattie nocive non trasmissibili per il loro impatto significativo sulla morbilità, co-morbilità, perdita di produttività, disuguaglianze sanitarie ed esclusione sociale.
Nello specifico si stima che il 21,3% di disabilità in tutto il mondo sia dovuta a patologie muscolo-scheletriche e che la principale singola causa di disabilità sia il lowback pain, che negli Stati Uniti determina una media di 28,6 giorni di assenza per malattia/100 lavoratori. Il National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH) pone tali patologie al secondo posto nella lista dei dieci problemi di salute più rilevanti nei luoghi di lavoro e stima che gli indennizzi per patologie professionali del rachide assorbano il 33% dei costi totali di indennizzo.

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