Le aggressioni e le molestie sul lavoro rappresentano un rischio professionale in crescita, come confermano INAIL, ISTAT ed EU-OSHA. Sanità, assistenza sociale, trasporti e istruzione sono i settori più colpiti. La Convenzione OIL 190 e la normativa italiana richiedono un approccio integrato di prevenzione, gestione e protezione per tutelare lavoratori e organizzazioni.
L’articolo presenta statistiche di accadimento, attività economiche più colpite, normativa di riferimento e possibili iniziative per affrontare e ridurre il fenomeno.
- Perché parlare di aggressioni e molestie sul lavoro oggi
- Definizioni: aggressione, violenza e molestie nei luoghi di lavoro
- La definizione internazionale: la Convenzione OIL n. 190
- Le definizioni europee e l’Accordo quadro del 2007
- Aggressioni e violenza sul lavoro: la prospettiva di EU-OSHA
- La dimensione del fenomeno: dati e tendenze
- I dati INAIL sulle aggressioni e le violenze sul lavoro
- Differenze di genere e fasce d’età
- Il quadro europeo
- Attività economiche e professioni più esposte
- Sanità e assistenza sociale: il settore più colpito
- Trasporti, commercio e pubblica amministrazione
- Il ruolo delle condizioni organizzative
- Il quadro normativo: dal diritto internazionale alla normativa italiana
- Convenzione OIL n. 190 e Raccomandazione n. 206
- Il recepimento europeo: Accordo quadro 2007 e normativa UE
- Il diritto italiano: salute e sicurezza, pari opportunità, responsabilità d’impresa
- Il nuovo Accordo Stato–Regioni 2025
- Strategie e iniziative per prevenire e ridurre il fenomeno
- Politiche aziendali chiare e codici di condotta
- Valutazione del rischio e misure tecniche/organizzative
- Formazione e sensibilizzazione di tutti i livelli
- Procedure di segnalazione e gestione dei casi
- Supporto alle vittime e ritorno al lavoro
- Cultura organizzativa, leadership e comunicazione
- Conclusioni: dall’emergenza al governo del rischio
- Bibliografia
- Strumenti e risorse per l’approfondimento
- Articoli sulla Sicurezza sul Lavoro a cura dell’autore
Perché parlare di aggressioni e molestie sul lavoro oggi
L’aggressione e la molestia nei luoghi di lavoro non sono più solo “casi isolati” o episodi eccezionali da cronaca. I dati più recenti di INAIL e ISTAT mostrano un fenomeno strutturale, che attraversa settori, territori e livelli professionali, con un impatto rilevante sulla salute psicofisica delle persone e sulla tenuta organizzativa delle imprese.
Nel 2023 in Italia sono stati registrati infortuni sul lavoro dovuti ad aggressioni e minacce, in crescita rispetto all’anno precedente. Il fenomeno colpisce in maniera particolare le donne e si concentra soprattutto in alcuni comparti, come sanità e assistenza sociale, trasporti, commercio e istruzione.
Nello stesso tempo, ISTAT stima che nel biennio 2022-2023 il 13,5% delle donne tra 15 e 70 anni che lavorano o hanno lavorato abbia subito nel corso della vita molestie sul lavoro a sfondo sessuale, a fronte del 2,4% degli uomini. Le più esposte risultano le fasce di età più giovani.
Parallelamente, a livello europeo, le ricerche coordinate da EU-OSHA indicano che tra il 5% e il 20% dei lavoratori europei sperimenta forme di violenza, bullismo o molestie sul lavoro, mentre circa il 40% dei manager dichiara preoccupazione per il fenomeno, ma solo il 25% ha procedure strutturate per affrontarlo.
Questi numeri, letti alla luce della Convenzione OIL n. 190/2019 sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro – ratificata dall’Italia con la legge 15 gennaio 2021, n. 4 – impongono un cambio di paradigma: non si tratta più di episodi da gestire “a valle”, ma di rischi professionali specifici da prevenire, valutare e governare all’interno dei sistemi di gestione della salute e sicurezza e, più in generale, della compliance aziendale.
Definizioni: aggressione, violenza e molestie nei luoghi di lavoro
La definizione internazionale: la Convenzione OIL n. 190
La Convenzione OIL n. 190 del 2019 introduce per la prima volta una definizione unitaria di “violenza e molestie” nel mondo del lavoro, intese come:
Un insieme di comportamenti e pratiche inaccettabili, o minacce di tali comportamenti e pratiche – che si verifichino una sola volta o ripetutamente – che hanno per oggetto, causano o sono suscettibili di causare danni fisici, psicologici, sessuali o economici.
Questa definizione è ampia e comprende:
- violenza fisica;
- violenza verbale;
- molestie psicologiche (ad esempio mobbing, intimidazioni, umiliazioni);
- molestie sessuali;
- violenza e molestie di genere;
- comportamenti vessatori anche non ripetuti ma di particolare gravità.
La convenzione insiste inoltre su un aspetto cruciale per la gestione del rischio: il “mondo del lavoro” non coincide con il solo luogo fisico dell’azienda, ma include tutte le situazioni che avvengono “in occasione di lavoro”: trasferte, spostamenti casa-lavoro, eventi formativi, momenti di aggregazione legati all’attività professionale, spazi virtuali.
Le definizioni europee e l’Accordo quadro del 2007
Già l’Accordo quadro europeo sulle molestie e la violenza sul luogo di lavoro del 26 aprile 2007, sottoscritto dalle parti sociali europee, definiva le molestie come: “comportamenti ripetuti, inaccettabili, che possono manifestarsi fisicamente, psicologicamente o verbalmente, in luoghi di lavoro o in connessione con il lavoro, che offrono offesa o ledono la dignità della persona”.
L’accordo è stato recepito in Italia con l’intesa interconfederale del 25 gennaio 2016 tra Patronati e Sindacati, che afferma l’inaccettabilità di qualsiasi forma di molestia o violenza nel lavoro e richiama le imprese ad adottare misure di prevenzione e procedure per la gestione dei casi.
Aggressioni e violenza sul lavoro: la prospettiva di EU-OSHA
EU-OSHA definisce la violenza sul lavoro come l’uso intenzionale di forza, minacciato o effettivo, contro una persona o un gruppo in circostanze correlate al lavoro, con conseguente, o potenziale, lesione fisica o psicologica.
I comportamenti possono comprendere:
- aggressioni fisiche, minacce, spintoni, colpi;
- insulti, urla, offese sistematiche;
- atti di bullismo e mobbing;
- stalking, violenza online, diffusione di contenuti offensivi via social o strumenti aziendali;
- isolamento deliberato del lavoratore, delegittimazione della sua professionalità, esclusione sistematica da riunioni o informazioni.
La dimensione del fenomeno: dati e tendenze
I dati INAIL sulle aggressioni e le violenze sul lavoro
Il periodico “Dati INAIL” e i dossier dedicati a molestie e violenze in occasione di lavoro delineano un fenomeno in crescita costante.
Alcuni dati chiave:

