Operatrice sul lavoro esposta a rischio di aggressioni e molestie, concetto di sicurezza e prevenzione.

Molestie, aggressioni e violenze negli ambienti di lavoro: un fenomeno in crescita

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Le aggressioni e le molestie sul lavoro rappresentano un rischio professionale in crescita, come confermano INAIL, ISTAT ed EU-OSHA. Sanità, assistenza sociale, trasporti e istruzione sono i settori più colpiti. La Convenzione OIL 190 e la normativa italiana richiedono un approccio integrato di prevenzione, gestione e protezione per tutelare lavoratori e organizzazioni.

L’articolo presenta statistiche di accadimento, attività economiche più colpite, normativa di riferimento e possibili iniziative per affrontare e ridurre il fenomeno.

  1. Perché parlare di aggressioni e molestie sul lavoro oggi
  2. Definizioni: aggressione, violenza e molestie nei luoghi di lavoro
    • La definizione internazionale: la Convenzione OIL n. 190
    • Le definizioni europee e l’Accordo quadro del 2007
    • Aggressioni e violenza sul lavoro: la prospettiva di EU-OSHA
  3. La dimensione del fenomeno: dati e tendenze
    • I dati INAIL sulle aggressioni e le violenze sul lavoro
    • Differenze di genere e fasce d’età
    • Il quadro europeo
  4. Attività economiche e professioni più esposte
    • Sanità e assistenza sociale: il settore più colpito
    • Trasporti, commercio e pubblica amministrazione
    • Il ruolo delle condizioni organizzative
  5. Il quadro normativo: dal diritto internazionale alla normativa italiana
    • Convenzione OIL n. 190 e Raccomandazione n. 206
    • Il recepimento europeo: Accordo quadro 2007 e normativa UE
    • Il diritto italiano: salute e sicurezza, pari opportunità, responsabilità d’impresa
    • Il nuovo Accordo Stato–Regioni 2025
  6. Strategie e iniziative per prevenire e ridurre il fenomeno
    • Politiche aziendali chiare e codici di condotta
    • Valutazione del rischio e misure tecniche/organizzative
    • Formazione e sensibilizzazione di tutti i livelli
    • Procedure di segnalazione e gestione dei casi
    • Supporto alle vittime e ritorno al lavoro
    • Cultura organizzativa, leadership e comunicazione
  7. Conclusioni: dall’emergenza al governo del rischio
  8. Bibliografia
  9. Strumenti e risorse per l’approfondimento
  10. Articoli sulla Sicurezza sul Lavoro a cura dell’autore

Perché parlare di aggressioni e molestie sul lavoro oggi

L’aggressione e la molestia nei luoghi di lavoro non sono più solo “casi isolati” o episodi eccezionali da cronaca. I dati più recenti di INAIL e ISTAT mostrano un fenomeno strutturale, che attraversa settori, territori e livelli professionali, con un impatto rilevante sulla salute psicofisica delle persone e sulla tenuta organizzativa delle imprese.

Nel 2023 in Italia sono stati registrati infortuni sul lavoro dovuti ad aggressioni e minacce, in crescita rispetto all’anno precedente. Il fenomeno colpisce in maniera particolare le donne e si concentra soprattutto in alcuni comparti, come sanità e assistenza sociale, trasporti, commercio e istruzione.

Nello stesso tempo, ISTAT stima che nel biennio 2022-2023 il 13,5% delle donne tra 15 e 70 anni che lavorano o hanno lavorato abbia subito nel corso della vita molestie sul lavoro a sfondo sessuale, a fronte del 2,4% degli uomini. Le più esposte risultano le fasce di età più giovani.

Parallelamente, a livello europeo, le ricerche coordinate da EU-OSHA indicano che tra il 5% e il 20% dei lavoratori europei sperimenta forme di violenza, bullismo o molestie sul lavoro, mentre circa il 40% dei manager dichiara preoccupazione per il fenomeno, ma solo il 25% ha procedure strutturate per affrontarlo.

Questi numeri, letti alla luce della Convenzione OIL n. 190/2019 sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro – ratificata dall’Italia con la legge 15 gennaio 2021, n. 4 – impongono un cambio di paradigma: non si tratta più di episodi da gestire “a valle”, ma di rischi professionali specifici da prevenire, valutare e governare all’interno dei sistemi di gestione della salute e sicurezza e, più in generale, della compliance aziendale.

Definizioni: aggressione, violenza e molestie nei luoghi di lavoro

La definizione internazionale: la Convenzione OIL n. 190

La Convenzione OIL n. 190 del 2019 introduce per la prima volta una definizione unitaria di “violenza e molestie” nel mondo del lavoro, intese come:

Un insieme di comportamenti e pratiche inaccettabili, o minacce di tali comportamenti e pratiche – che si verifichino una sola volta o ripetutamente – che hanno per oggetto, causano o sono suscettibili di causare danni fisici, psicologici, sessuali o economici.

Questa definizione è ampia e comprende:

  • violenza fisica;
  • violenza verbale;
  • molestie psicologiche (ad esempio mobbing, intimidazioni, umiliazioni);
  • molestie sessuali;
  • violenza e molestie di genere;
  • comportamenti vessatori anche non ripetuti ma di particolare gravità.

La convenzione insiste inoltre su un aspetto cruciale per la gestione del rischio: il “mondo del lavoro” non coincide con il solo luogo fisico dell’azienda, ma include tutte le situazioni che avvengono “in occasione di lavoro”: trasferte, spostamenti casa-lavoro, eventi formativi, momenti di aggregazione legati all’attività professionale, spazi virtuali.

Le definizioni europee e l’Accordo quadro del 2007

Già l’Accordo quadro europeo sulle molestie e la violenza sul luogo di lavoro del 26 aprile 2007, sottoscritto dalle parti sociali europee, definiva le molestie come: “comportamenti ripetuti, inaccettabili, che possono manifestarsi fisicamente, psicologicamente o verbalmente, in luoghi di lavoro o in connessione con il lavoro, che offrono offesa o ledono la dignità della persona”.

L’accordo è stato recepito in Italia con l’intesa interconfederale del 25 gennaio 2016 tra Patronati e Sindacati, che afferma l’inaccettabilità di qualsiasi forma di molestia o violenza nel lavoro e richiama le imprese ad adottare misure di prevenzione e procedure per la gestione dei casi.

Aggressioni e violenza sul lavoro: la prospettiva di EU-OSHA

EU-OSHA definisce la violenza sul lavoro come l’uso intenzionale di forza, minacciato o effettivo, contro una persona o un gruppo in circostanze correlate al lavoro, con conseguente, o potenziale, lesione fisica o psicologica.

I comportamenti possono comprendere:

  • aggressioni fisiche, minacce, spintoni, colpi;
  • insulti, urla, offese sistematiche;
  • atti di bullismo e mobbing;
  • stalking, violenza online, diffusione di contenuti offensivi via social o strumenti aziendali;
  • isolamento deliberato del lavoratore, delegittimazione della sua professionalità, esclusione sistematica da riunioni o informazioni.

La dimensione del fenomeno: dati e tendenze

I dati INAIL sulle aggressioni e le violenze sul lavoro

Il periodico “Dati INAIL” e i dossier dedicati a molestie e violenze in occasione di lavoro delineano un fenomeno in crescita costante.

Alcuni dati chiave:

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Alessandro Foti

Vicepresidente di AIAS – Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza, Chairman dell’organo tecnico UNI “Governance delle organizzazioni”. Esperto in Compliance e HSE. Psicologo e psicodiagnosta.