La formazione ambienti confinati 2025 è oggi uno dei temi più centrali per la sicurezza nei luoghi di lavoro a rischio elevato. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo Accordo Stato Regioni del 17 aprile 2025, tutte le imprese italiane che impiegano personale in spazi confinati o sospetti di inquinamento sono tenute ad adeguarsi a criteri formativi più rigorosi e uniformi, così da garantire competenze adeguate e prevenire incidenti.
- Cosa si intende per ambiente confinato: definizione
- La formazione secondo l’Accordo Stato Regioni del 17 aprile 2025
- Requisiti dei docenti e aggiornamento quinquennale
- Validità della formazione pregressa e obblighi aziendali
- Un investimento in sicurezza e responsabilità
- Strumenti per l’approfondimento
- Articoli sulla Sicurezza sul Lavoro a cura dell’autrice
Questa riforma, che aggiorna e potenzia il DPR 177/2011, risponde alla necessità di migliorare la preparazione degli operatori e di armonizzare gli standard formativi su tutto il territorio nazionale, evitando differenze che in passato hanno comportato gravi conseguenze sul piano della sicurezza.
Cosa si intende per ambiente confinato: definizione
Un ambiente confinato è uno spazio chiuso o parzialmente chiuso, non pensato per ospitare persone in modo continuativo, ma che può essere temporaneamente occupato per attività come manutenzioni, ispezioni, pulizie o interventi tecnici. Tra i più comuni troviamo: silos, cisterne, condotte, pozzi, vasche di trattamento e gallerie.
Questi luoghi sono caratterizzati da accesso difficoltoso, ventilazione naturale insufficiente e potenziali pericoli per la salute, come atmosfere esplosive, presenza di gas tossici, carenza di ossigeno o sostanze infiammabili. Proprio per la complessità dei rischi, l’accesso è consentito solo a personale adeguatamente formato e dotato dei corretti dispositivi di protezione individuale (DPI).
La formazione secondo l’Accordo Stato Regioni del 17 aprile 2025
Il nuovo Accordo Stato Regioni sicurezza lavoro definisce in modo puntuale i contenuti e le modalità della formazione spazi confinati. Il percorso formativo ha una durata minima di 12 ore e si divide in un modulo teorico-giuridico e un modulo pratico.
- La parte teorica affronta la normativa vigente, i ruoli e le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti (datore di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori), e analizza i rischi tipici degli ambienti confinati. Particolare attenzione viene data ai casi di infortunio realmente avvenuti, così da tradurre la legge in scenari concreti e immediatamente comprensibili.
- La parte pratica, che deve svolgersi esclusivamente in presenza, prevede esercitazioni operative in strutture attrezzate che simulano situazioni reali di emergenza. Qui i partecipanti imparano a utilizzare autorespiratori, rilevatori multigas, sistemi di recupero, imbracature e tecniche di movimentazione in spazi angusti. L’addestramento esperienziale non serve solo ad acquisire manualità, ma allena anche la capacità di agire sotto pressione e coordinarsi con il team in situazioni critiche. Il legislatore ha volutamente escluso modalità a distanza come e-learning o videoconferenza, poiché in questi contesti la formazione pratica è considerata insostituibile e direttamente correlata alla possibilità di salvare vite.