RACCONTI AUTOBIOGRAFICI DI UN CONSULENTE – Il gatto e la mosca

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Carlo Bisio, Psicologo delle Organizzazioni e Graduate Member del IOSH, ha raccolto alcuni racconti autobiografici tratti dalla propria attività consulenziale e di formazione nell’e-book, edito da EPC: “Sicurezza, formazione e altre vicissitudini” che affronta temi di interesse professionale per chi si occupa di sicurezza e salute sul lavoro.

Continuiamo con la selezione di questi racconti nelle prossime settimane, confidando nel loro essere spunti di riflessioni utili per quanti operano nel mondo della sicurezza, in particolare consulenti e formatori in sicurezza sul lavoro
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Il gatto e la mosca

Periodo: 2017 (53 anni)

Avevo appena preso una pastiglia per il mal di testa, ricevendo l’ennesima conferma che la funzione principale del foglietto illustrativo dei farmaci è quella di ammucchiarsi in fondo alla scatola quando cerchi di rimettere dentro il blister, rompendo in tal modo i coglioni.

Raggiunto il divano, guardai il gatto dare la caccia alla mosca, vicino alla lampada. Ormai da diversi minuti si stava dedicando a quell’attività, senza esito apparente, al punto che mi chiedevo se per lui fosse una cosa seria o un gioco. Secondo me se avesse voluto l’avrebbe presa in un attimo.

Quante volte in natura è importante il gioco, il divertimento che nasce da un’attività, e quante volte invece sono altri gli obiettivi, legati alla sopravvivenza. Senza studi in ergonomia l’animale aveva perfettamente colto la necessità di concepire un’attività che unisse benessere e prestazione. Ero fiero di lui.

Ma nei panni della povera mosca non mi sarei divertito allo stesso modo. Il rischio è sempre presente nella vita; in certi momenti è molto evidente. Chissà come mai si era cacciata in quel guaio. Probabilmente non aveva valutato adeguatamente il rischio, altrimenti avrebbe messo in atto misure adeguate a prevenire una tale situazione. Ma si sa, ciascuno riesce a ragionare in base alla propria struttura cerebrale e alle proprie esperienze; i neuroni di una mosca non sono poi così numerosi; e i conseguenti apprendimenti dall’esperienza sono limitati. Il DNA del gatto o di un altro mammifero è decisamente migliore per questo tipo di cose.

Rassicurato da questa riflessione (in quanto mammifero) mi risuonavano nella mente le parole “ciascuno riesce a ragionare in base alla propria struttura cerebrale e alle proprie esperienze”, e mi tornavano alla mente molte persone che avevo incontrato nei vari luoghi di lavoro in molti anni, sicuramente mammiferi, ma con un’innegabile propensione al rischio. E mi chiedevo se allo stesso istante qualcuno non stesse forse pensando di me la stessa cosa.

Riformulai il mio dubbio in questo modo: la mia struttura cerebrale e le mie esperienze, da quali rischi mi proteggono meglio, e rispetto a quali rischi mi lasciano più vulnerabile?

La cosa si stava complicando un po’ troppo, meno male che era ora di pranzo. Nel frattempo, anche il gatto aveva ormai preso la mosca.

George, il gatto, è sempre stato un fulgido esempio per le prassi di risk management. E pensare che non ha mai letto la ISO 31000.

Quando vede una situazione incerta, spende il tempo necessario a osservare, spesso ad annusare; in posizione pronta all’azione. Questa è la fase della cosiddetta analisi del rischio.

Dopodiché decide se deve agire, in che modo e in che tempi, oppure se deve ritirarsi perché la situazione è troppo rischiosa oppure il rapporto fra costi e benefici è sfavorevole. È la fase di valutazione e definizione delle modalità di trattamento del rischio.

Non l’ho mai visto sbagliare. Eppure, secondo me non ha certezze, ma una grande capacità di gestire al meglio l’incertezza.

Il risk management è appunto quello, la capacità di gestire gli effetti dell’incertezza. Io che la ISO 31000 l’ho letta, studiata e talvolta insegnata, faccio più fatica di lui.

Quindi mi sforzerò di imitare George nel fronteggiare i rischi. La maggior fatica rispetto a lui dipende dal fatto che non ho le vibrisse, la coda, che non vedo altrettanto bene al buio e da altri miei limiti, ma troverò il modo di compensare tali mancanze con le facoltà dell’intelletto.

Forse dovremmo imparare di più dagli animali, non solo nel campo della gestione del rischio. L’affetto che può dare un gatto, ad esempio, è senza eguali.

Lì il rischio è quello di coinvolgersi troppo. Come quella volta che mi resi conto che avevo appena detto al mio gatto: «Cosa dici al tuo papà… eh? … cosa dici piccolo?» accarezzandolo e facendo pure la voce da pirla mentre egli faceva le fusa. Allora capii che stavo oltrepassando ogni limite, e decisi che dovevo dare una svolta alla mia relazione con l’animale.

Sicurezza, formazione e altre vicissitudini – Racconti autobiografici di un consulente – il volume EPC

L’E-book “Sicurezza, formazione e altre vicissitudini” di C. Bisio, edito da EPC Editore (novembre 2021) propone temi di interesse professionale per chi si occupa di sicurezza e salute sul lavoro, attraverso racconti autobiografici. 

Sicurezza, formazione e altre vicissitudini.

Questo libro propone temi di interesse professionale per chi si occupa di sicurezza e salute sul lavoro, attraverso racconti autobiografici.

Di cosa tratta il Volume “Sicurezza, formazione e altre vicissitudini” di C.Bisio?

Il percorso che i racconti tracciano nel loro insieme parte dall’ergonomia cognitiva, prosegue su aspetti che riguardano cultura, identità e significati, poi affronta l’ambito della formazione, la costruzione di affidabilità e sicurezza, il contributo umano alla sicurezza, per chiudere esplorando alcuni aspetti riguardanti violenze e aspetti sociali.
L’autore presenta episodi o periodi della propria vita in modo spesso leggero e a tratti divertente e autoironico, mettendoli in relazione con significati più profondi.

Il libro ha quindi diversi livelli di lettura.

Dove poter scaricare il Volume “Sicurezza, formazione e altre vicissitudini” di C.Bisio?

Il prodotto può essere visualizzato:

Scopri il Volume o acquistalo sulle pagine di EPC Editore!

Si occupa di sicurezza e salute sul lavoro. È Psicologo delle Organizzazioni, ha conseguito un Master di II livello in Ergonomia e il Diploma Internazionale NEBOSH in sicurezza. È Graduate Member del IOSH. Ha collaborato con diversi atenei come docente a contratto, ed è autore di numerose pubblicazioni.

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Carlo Bisio

Si occupa di sicurezza e salute sul lavoro. È Psicologo delle Organizzazioni, ha conseguito un Master di II livello in Ergonomia e il Diploma Internazionale NEBOSH in sicurezza. È Graduate Member del IOSH. Ha collaborato con diversi atenei come docente a contratto, ed è autore di numerose pubblicazioni. Scopri tutte le pubblicazioni di C.Bisio per EPC Editore