New Fire Technology presenta i sistemi di protezione attiva per camere anecoiche

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Realizzare impianti automatici di spegnimento a protezione delle camere anecoiche ha da sempre rappresentato una sfida sia per progettisti che installatori.

Un ambiente privo di interferenze elettromagnetiche o di riverberazione che richiede particolari accortezze nelle fasi di montaggio.

Ne parla sulla Rivista Antincendio Nino Frisina, CEO & Founder di New Fire Technology

Cosa sono le camere anecoiche

La definizione “tecnica” di camera anecoica è ambiente di laboratorio strutturato in modo da ridurre il più possibile la riflessione di segnali sulle pareti.

Il termine deriva dal greco e significa infatti “privo di eco”.

Si tratta di un luogo utilizzato per studi e misure di precisione in ambiti che richiedono, in un ambiente chiuso, condizioni simulate di spazio aperto di dimensione infinita, come conseguenza dell’assenza di riflessioni, interferenze elettromagnetiche o di riverberazione.

Descrizione della camera anecoica protetta  

Il progetto ha riguardato la protezione antincendio di una camera elettromagneticamente anecoica di medie dimensioni, 70 m2 di superficie per una altezza di circa 6 m, utilizzata per test di laboratorio in ambito militare.

La camera è interamente rivestita con materiali di forma piramidale secondo specifiche sagome appuntite (cuneiformi), molto sporgenti, poste una vicina all’altra.

La scelta dell’impianto di spegnimento

Tenuti conto della particolare destinazione d’uso e del valore delle sofisticate strumentazioni impiegate la soluzione impiantistica è ricaduta su un sistema automatico di spegnimento a gas inerte, in particolare su un sistema ad azoto (IG-100), progettato e installato secondo la UNI EN 15004-08:2018.

Si è ritenuto opportuno escludere i sistemi tradizionali ad acqua (sprinkler o water mist), per i danni che avrebbero potuto causare alle delicate apparecchiature elettroniche.

La realizzazione dell’impianto

Il sistema è stato dimensionato considerando la classe di rischio maggiore, “Classe A Rischio Elevato”, corrispondente ad una concentrazione minima di progetto pari al 45.2% (Rif. UNI EN 15004-8).

Uno dei principali problemi nei lavori sulle camere anecoiche è quello di non modificare la struttura della camera, inserendo componenti o dispositivi che possano fare “da antenna” e dunque amplificare i disturbi elettromagnetici, vanificando in parte la funzione della camera.

Nel caso in oggetto, si intuisce quanto problematico sia stato il montaggio delle tubazioni e degli ugelli erogatori del gas estinguente, che per ovvie ragioni richiedevano l’attraversamento delle pareti della camera.

Rimaneva il problema dell’attraversamento delle pareti per raggiungere gli erogatori.

Si sono impiegate specifiche “guide d’onda” circolari in ottone, all’interno delle quali è stata inserita la tubazione terminale fino all’ugello, anch’esso in ottone.

Un’altra problematica da affrontare e risolvere ha riguardato il sistema di rivelazione incendi e comando scarica.

Per evitare qualsiasi tipo di disturbo elettromagnetico, sono stati impiegati speciali filtri EMI, che riducono i rumori elettromagnetici attraverso la soppressione delle alte frequenze indesiderate.

Analisi e verifica di tenuta

A completamento dei lavori, come previsto nell’Annex E della UNI EN 15004:2018, è stata condotta la prova di tenuta, eseguendo il Door Fan Test.

Tale prova permette di verificare e misurare il flusso d’aria attraverso le aperture del locale che possono compromettere la tenuta e dunque l’estinzione finale.

La prova – dopo una serie di misurazioni della pressione e del flusso d’aria – ha stabilito che la tenuta del locale è conforme a garantire il tempo di permanenza di 10 min.

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Allegati

Responsabile Commerciale Divisione Periodici di EPC Editore

Clio Gargiulo

Responsabile Commerciale Divisione Periodici di EPC Editore