Rumore ambientale: la Commissione aggiorna i metodi comuni di determinazione

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In GUUE del 1 luglio la Direttiva 2015/996 del 19 maggio che sostituisce l’Allegato II della direttiva 2002/49 aggiornando i metodi comuni per la determinazione del rumore generato dalle principali sorgenti: veicoli stradali, su rotaia e relative infrastrutture, aeromobili, attrezzature utilizzate all’aperto, attrezzature industriali e macchinari mobili


La Commissione UE con Direttiva 2015/996 del 19 maggio fissa metodi comuni per la determinazione del rumore, a norma della direttiva 2002/49/CE (del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 giugno 2002 relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale), che gli Stati Membri sono tenuti ad utilizzare a partire dal 31 dicembre 2018.
L’Allegato della Direttiva 2015/996 sostituisce pertanto l’Allegato II della direttiva 2002/49/CE (METODI DI DETERMINAZIONE DEGLI EFFETTI NOCIVI) per adeguarlo al progresso tecnico.

Il Contesto normativo
La direttiva 2002/49/CE mira ad evitare, prevenire o ridurre, secondo le rispettive priorità, gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell’esposizione al rumore ambientale generato (art. 1) dalle principali sorgenti, in particolare veicoli stradali e su rotaia e relative infrastrutture, aeromobili, attrezzature utilizzate all’aperto e attrezzature industriali, e macchinari mobili

Agli Stati spetta definire la Mappatura acustica, che viene realizzata sulla base di metodi di determinazione comuni. Sulla base della Mappatura gli Stati definiscono poi i Piani d’azione allo scopo di evitare e ridurre il rumore ambientale laddove necessario, in particolare, quando i livelli di esposizione possono avere effetti nocivi per la salute umana, nonché di conservare la qualità acustica dell’ambiente quando questa è buona.
Finora gli Stati membri utilizzavano i descrittori acustici (Lden e Lnight) di cui all’allegato I della direttiva 2002/49 per l’elaborazione e la revisione della mappatura acustica strategica tali valori vengono stabiliti secondo i metodi di determinazione definiti nell’allegato II della Direttiva 2002/49/CE, che andava aggiornato al progresso tecnico.
Quanto alle Mappe acustiche strategiche, esse sono elaborate avvalendosi dei Metodi comuni di determinazione (dell’allegato II) se tali metodi sono stati adottati dagli Stati membri, ma gli Stati membri possono usare anche altri metodi per elaborare le misure volte ad affrontare le priorità individuate utilizzando i metodi comuni, nonché per valutare altre misure nazionali volte a prevenire e ridurre il rumore ambientale.

Nel 2008 la Commissione ha avviato lo sviluppo del quadro metodologico comune per la determinazione del rumore nell’ambito del progetto «Metodi comuni per la valutazione del rumore nell’UE» («CNOSSOS-EU») sotto la guida del Centro comune di ricerca (JRC)e i risultati sono stati poi pubblicati in una relazione di riferimento relativa a CNOSSOS-EU del JRC: “Metodi comuni la valutazione del rumore in Europa (CNOSSOS-EU) – relazione di riferimento del JRC, EUR 25379 EN”. (Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, 2012 – ISBN 978-92-79-25281-5).

Ora con la Direttiva 2015/996 la Commissione fissa i metodi di determinazione comuni (da adottare entro il 31 dicembre 2018) e fino a tale data possono continuare a utilizzare i metodi di determinazione esistenti che hanno precedentemente adottato a livello nazionale.
I metodi di determinazione comuni, scrive la Commissione, devono anche essere utilizzati ai fini di altri atti legislativi dell’UE, laddove tali atti facciano riferimento all’allegato II della direttiva 2002/49/CE.

Riferimenti normativi:
Direttiva (UE) 2015/996 della Commissione, del 19 maggio 2015,che stabilisce metodi comuni per la determinazione del rumore a norma della direttiva 2002/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (Testo rilevante ai fini del SEE)
(GU L 168 del 1.7.2015)

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Redazione InSic

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