Riqualificazione energetica e riuso urbano: Nomisma fotografa il trend italiano

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Secondo l’indagine svolta da Nomisma, che quest’anno presenterà all’interno della manifestazione Saie un focus dedicato al Ri-uso degli edifici, si consolida il trend ascendente di domanda di interventi di ristrutturazione da parte delle famiglie italiane. Tra gli interventi più richiesti figurano la sostituzione degli infissi e della caldaia mentre la domanda per pannelli termici e fotovoltaici rimane più circoscritta.


La crisi strutturale del mercato immobiliare ha infatti portato ad un sempre più crescente interesse per ilri-uso e la riqualificazione del patrimonio pubblico e privato italiano. In particolare, la definizione “ri-uso” ricomprende al suo interno sia i processi di efficientamento energetico del patrimonio residenziale privato che la riqualificazione di interi quartieri, la ristrutturazione delle singole unità abitative ed il recupero di aree dismesse.

Edifici residenziali e non
Nomisma ha cercato tracciare una panoramica del parco immobiliare nazionale utilizzando i dati ufficiali del censimento ISTAT del 2010 e quelli degli ultimi rilevamenti condotti da altri organismi (ENEA, ANCE, CRESME, ecc.). In base alla lettura congiunta di questi dati si stima che in Italia ci sono circa 13,6 milioni di fabbricati di cui più dell’87% ad uso residenziale mentre vi sono ancora circa 700.000 edifici che risultano non utilizzati, per recupero edilizio o per le loro precarie condizioni di sicurezza.
Quindi, stando ai rilievi effettuatati nel 2013 gli edifici a destinazione d’uso residenziale in Italia sono 12,2 milioni con oltre 31 milioni di abitazioni. Di questi però oltre il 60% ha più di 45 anni e quindi non rispetta i parametri stabiliti con l’introduzione della legge 376 del 1976 ( la prima legge italiana dedicata al risparmio energetico).

L’ENEA in base ai suoi dati ha ipotizzato che nei prossimi anni si potrebbero ottenere significative riduzioni di consumi di energia sia per gli edifici residenziali che per quelli non residenziali qualora, nel periodo 2014-2020, fossero realizzati tutti gli interventi di efficientamento energetico che hanno un rapporto costo beneficio favorevole e che non sono stati già eseguiti.
La realizzazione quindi di interventi di natura sia globale che parziale su diverse tipologie di edificio potrebbero portare nel 2020 ad un risparmio potenziale complessivo di circa 49.000 GWh/anno di energia finale, equivalenti a 3,71 Mtep/anno. Questo risultato è però realizzabile solo nel caso in cui gli interventi di riqualificazione fossero eseguiti su una superficie di oltre 170 milioni di mq l’anno con un investimento stimato di 13,6 miliardi di euro l’anno per interventi globali e di 10,5 miliardi per quelli parziali.
Sempre in base ai dati ENEA la realizzazione di interventi in edifici con determinate destinazioni d’uso (uffici, scuole, alberghi, banche e centri commerciali) ,per una superficie riqualificata annualmente di circa 16 milioni di metri quadri porterebbero ad un risparmio complessivo di energia finale di circa 1,5 Mtep/anno, con degli investimenti che si stimano in 17,5 miliardi di euro l’anno.

Interventi agevolati
Attualmente il peso degli interventi agevolati rispetto al totale dell’attività di rinnovo del parco edilizio, è di circa il 26% per l’edilizia residenziale e del 18% per il settore civile. Le richiesta di detrazioni fiscali per gli interventi di risparmio energetico sono infatti in continua crescita, basti pensare che tra il 2007 ed il 2012 sono state oltre un milione e mezzo le richieste ricevute per la loro realizzazione.
Questo tipo di interventi sono infatti fondamentali per garantire il raggiungimento degli obiettivi europei di risparmio energetico e rilancio delle fonti energetiche rinnovabili e che sono parte integrante della strategia energetica dell’Unione Europea.
In particolare, il recepimento della Direttiva sull’Efficienza Energetica (DLgs. n.102/2014) e il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica del 2014 (PAEE 2014) hanno stabilito che l’Italia dovrà raggiungere per il 2020 una riduzione dei consumi di energia primaria di ben 20 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) l’anno, pari a 15,5 Mtep di energia finale.

Per approfondire è possibile consultare di il Comunicato stampa integrale rilasciato da Nomisma in allegato

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Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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