Sistemi di accumulo di energia

Situazione energetica nazionale: i dati 2022

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Nel 2022 la domanda primaria di energia è diminuita del 4,5% attestandosi a 149.175 migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio (ktep), a fronte di un fabbisogno dell’anno precedente pari a 156.179 ktep.

La disponibilità energetica nazionale resta divisa per il 30% fra gas naturale e petrolio, solo il 18,5% da rinnovabili che però trovano ampia diffusione in tutti i settori (elettrico, termico, trasporti) con ridacute occupazionali positive. Aumentano le importazioni di energia dall’estero. L’efficienza energetica invece vede un incremento del risparmio energetico realizzato attraverso i Certificati Bianchi.

A livello di consumo si registra una crescita del termoelettrico non rinnovabile (+ 7,9) nel 2022. In calo il consumo energetico delle famiglie italiane, ma la spesa sostenuta per il suo acquisto è aumentata del +49,9%.

Il MASE riporta i dati riferiti all’anno 2022 della Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale.

Al suo interno anche monografie di approfondimento dedicate a “Le imprese “energivore” in Italia” e “Le principali misure di sostegno alla crisi energetica adottate in Italia”.

Energia: i dati 2022

In base alla Relazione Annuale, la disponibilità energetica lorda nel corso del 2022 è così composta:

  • 37,6% dal gas naturale
  • 35,7% da petrolio e prodotti petroliferi
  • 18,5% da rinnovabili
  • 5% da combustibili solidi
  • 2,5% da energia elettrica
  • 0,8% da rifiuti.

Importazioni nette di energia

GAS trasporto e distribuzione

La quota di importazioni nette rispetto alla disponibilità energetica lorda è aumentata dal 73,5% del 2021 al 79,7% del 2022, confermando la dipendenza del nostro Paese da fonti di approvvigionamento estere, salvo il gas naturale.

In particolare, le importazioni di

  • petrolio e prodotti petroliferi (+4.731 ktep, +10,5%)
  •  combustibili solidi (+2.235 ktep, +41,6%),
  •  gas naturale (-2.847 ktep, -4,9%).

Produzione nazionale 2022

Per la produzione nazionale si è registrata una riduzione di 2.923 ktep, pari all’8,0% della produzione dell’anno precedente, attribuibile soprattutto alla contrazione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili (-2.140 ktep, -7,7%), causata dal crollo dell’idroelettrico per fenomeni climatici avversi, ed alla minore produzione di petrolio e prodotti petroliferi (-703 ktep, -13,4%).

Consumo energetico 2022

Confermato il calo del consumo finale energetico, diminuito complessivamente del 3,7% rispetto all’anno precedente attestandosi a 109.307 ktep, a fronte di un consumo dell’anno precedente pari a 113.504 ktep. Tale diminuzione si è manifestata prevalentemente nel settore residenziale (-3.359 ktep, -10,3%), nell’industria (-2.024 ktep, -7,8%), nei servizi (-488 ktep, -2,9%), mentre si è registrato un incremento dei consumi nei trasporti (+1.844 ktep, +5,3%).

Quali sono i settori di maggiore consumo di energia nel 2022?

Energia geotermica

I consumi finali sono stati realizzati per

  • 33,6% nei trasporti
  • 26,8% nel residenziale
  • 21,8% nell’industria
  • 14,8% nei servizi
  • 3% nei restanti settori.

Per quanto riguarda le fonti i consumi finali sono stati soddisfatti principalmente dal petrolio e dai prodotti petroliferi (36,8%), dal gas naturale (27,2%) e dall’energia elettrica (22,7%).

Consumo di energia elettrica nel 2022

Nel 2022, il consumo di energia elettrica, pari a 24.864 ktep, così diviso:

  • per l’86,4% dalla produzione nazionale (pari a 273,9 TWh (-1,2% rispetto al 2021)
  • per il restante 13,6% dalle importazioni nette dall’estero, per un ammontare di 43,0 TWh, in crescita dello 0,5% rispetto all’anno precedente.

In base ai dati, il termoelettrico non rinnovabile ha una crescita del 7,9% rispetto al 2021, e ha rappresentato circa il 64,8% del totale dell’energia prodotta. Al minimo storico la produzione idroelettrica che è scesa del 36,6%, attestandosi a 30,1 TWh.

Il 2022 è stato invece l’anno in cui il fotovoltaico ha raggiunto il suo record storico, con 28 TWh di produzione.

Fonti rinnovabili: diffusione nel 2022

Le fonti rinnovabili di energia hanno trovato ampia diffusione in tutti i settori (elettrico, termico, trasporti). La quota dei consumi energetici complessivi coperta da rinnovabili è stimata intorno al 19%, gli investimenti in nuovi impianti sono in aumento arrivando a valori di circa 4 miliardi di euro, con ricadute occupazionali che si attestano a 23.000 Unità di Lavoro per le FER elettriche e a 35.000 per le FER termiche.

Efficienza energetica nel 2022

Case Green_edilizia verde_efficienza

Per il 2022 il MASE registra una riduzione dei consumi finali di 2,5 Mtep e un incremento del risparmio energetico realizzato attraverso i Certificati Bianchi di 0,174 Mtep (+41,4%). Le misure di detrazione fiscale per l’efficientamento energetico degli edifici hanno consentito un nuovo risparmio pari 0,868 Mtep di energia finale. Gli investimenti in efficienza energetica si attestano su 8,5 miliardi di euro mentre le ricadute occupazionali superano le 100 mila Unità di Lavoro.

Trasporti e consumo di energia

I consumi finali di energia nel settore dei trasporti hanno registrato un aumento del 5,3% rispetto all’anno precedente; questo andamento è legato all’incremento dei prodotti petroliferi (+6,5%) a fronte di una contrazione delle altre fonti, causato principalmente dall’aumento dei prezzi di gas ed elettricità. L’incidenza delle fonti energetiche rinnovabili sui consumi del settore dei trasporti è stata pari al 5,2%.

Consumo di energia per le famiglie

Nel 2022 le famiglie italiane hanno consumato 47.925 Ktep di energia, il 2,7% in meno rispetto all’anno precedente, mentre la spesa sostenuta per il suo acquisto è aumentata del +49,9%, a fronte di un incremento dei costi all’ingrosso dell’energia pari al 165% per il gas naturale e al 142% per l’elettricità. L’incremento della spesa energetica delle famiglie per quanto significativo è stato mitigato grazie ad una serie di interventi normativi, in parte straordinari, con cui si è proceduto ad annullare gli oneri di sistema per il settore elettrico e gas, a ridurre le imposte (nel particolare le aliquote iva per il gas naturale e le accise nei carburanti) e potenziare i bonus sociali luce e gas.

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