Fondo per il consumo del suolo

Fondo per il contrasto al consumo di suolo: cos’è, come funziona e quali interventi finanzia

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Nella Legge di bilancio 2023 (Manovra 2023) l’Articolo 1, ai commi 695 e 696 istituisce il Fondo per il contrasto al consumo di suolo: che cos’è e a cosa serve? Quali sono i suoi interventi e quali le risorse che avrà a disposizione?

Fondo per il contrasto al consumo di suolo. A cosa serve?

L’obiettivo principale è quello di individuare aree su cui avviare gli interventi e valutare le tipologie di opere necessarie perché si possa generare un effetto di rinaturalizzazione del suolo e di ripristino delle relative funzionalità. Per tale finalità è prevista la costituzione di un ‘Tavolo tecnico per il contrasto al consumo di suolo’ (…) composto da rappresentanti della DG USSRI (Direzione generale uso sostenibile del suolo e delle risorse idriche), in qualità di coordinatori, delle Autorità di bacino distrettuali e di ISPRA”.

Che cosa finanzia il Fondo per il contrasto al consumo di suolo

L’istituzione del Fondo è finalizzata a consentire la programmazione ed il finanziamento di interventi per la rinaturalizzazione di suoli degradati o in via di degrado in ambito urbano e periurbano.

Fondo per il contrasto al consumo di suolo: quali interventi finanzia

Nella relazione illustrativa alla Manovra 2023 si spiega che “Gli interventi programmati dovranno riguardare azioni di contrasto al consumo del suolo mediante la

  • rinaturalizzazione del territorio e il ripristino della naturalità dei suoli nelle aree urbane e periurbane che prevedano la riduzione dei deflussi,
  • l’incremento della capacità di ritenzione idrica o della permeabilità del suolo,
  • la realizzazione di infrastrutture verdi, il recupero delle acque meteoriche ai fini irrigui delle aree verdi,
  • il contrasto al degrado del suolo e alla desertificazione a scala locale, ambienti verdi di fruizione pubblica.

Le risorse a disposizione per il Fondo Suolo (Manovra 2023)

Nella Manovra 2023 i commi 695 e 696 istituiscono, nello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, il “Fondo per il contrasto al consumo di suolo” con l’assegnazione di uno stanziamento complessivo di 160 milioni di euro per gli anni 2023-2027, al fine di consentire la programmazione ed il finanziamento di interventi per la rinaturalizzazione di suoli degradati o in via di degrado in ambito urbano e periurbano (comma 695).

Lo stanziamento complessivo di 160 milioni di euro per gli anni dal 2023 al 2027 previsto al comma 695 è così articolato:

  • 10 milioni di euro nel 2023;
  • 20 milioni di euro nel 2024;
  • 30 milioni di euro nel 2025;
  • 50 milioni di euro in ciascuno degli anni 2026 e 2027.

Quali risorse per le Regioni?

Un successivo decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministro dell’economia e delle finanze, definirà i criteri per il riparto del fondo a favore delle regioni e delle province autonome, delle modalità di monitoraggio e delle modalità di revoca delle risorse assegnate (comma 696).

Consumo del suolo: normativa, a che punto siamo?

A livello normativo una Legge che riguardi da vicino il fenomeno del consumo del suolo è ancora in stallo al Parlamento: nel maggio scorso è stato presentato un disegno di legge quadro per la protezione e la gestione sostenibile del suolo (Atto Senato n. 2614), con l’obiettivo di garantire la tutela, il risanamento e la gestione sostenibile dei suoli, di assicurare la riduzione del degrado, la prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico e la lotta alla desertificazione, anche al fine di mitigare gli effetti del cambiamento climatico e di garantire la sicurezza.

ISPRA ha dedicato all’argomento il recente Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici“che riporta i Dati principali a livello regionale, provinciale e comunale e le Schede di dettaglio sui dati regionali.

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Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico

Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.

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Antonio Mazzuca

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