lavoratori europei esposti ai rischi climatici, psicosociali e digitali secondo OSH Pulse 2025

Salute e sicurezza sul lavoro: i dati OSH Pulse 2025 su clima, digitalizzazione e benessere mentale

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L’indagine OSH Pulse 2025 di EU-OSHA fotografa i rischi derivanti da cambiamenti climatici, digitalizzazione e dimensione psicosociale dell’ambiente di lavoro. Un terzo dei lavoratori europei teme gli effetti dei rischi ambientali sulla propria salute e sicurezza sul lavoro.

Lavoratori e rischi climatici: dati allarmanti dall’indagine OSH Pulse

Secondo l’indagine OSH Pulse 2025 dell’EU-Osha, un lavoratore europeo su tre è esposto a rischi legati ai cambiamenti climatici, come calore estremo, scarsa qualità dell’aria ed eventi meteorologici intensi.

Il 20% dichiara di lavorare in condizioni di caldo eccessivo e il 19% di respirare aria di scarsa qualità. Nei settori outdoor – agricoltura, silvicoltura, pesca, edilizia ed energia – i dati raggiungono picchi preoccupanti. Quasi un lavoratore su dieci ha riportato sintomi collegati al caldo (colpo di calore, vertigini, crampi). Inoltre, più di uno su dieci è esposto a radiazioni solari intense durante il lavoro, un noto fattore di rischio di cancro.

Le differenze geografiche sono nette: i Paesi dell’Europa meridionale risultano più esposti per frequenza di ondate di calore e degrado ambientale. Pur avendo oltre la metà dei datori di lavoro introdotto misure preventive – zone di riposo in ombra o orari flessibili – queste azioni restano ancora troppo disomogenee. È quindi evidente la necessità di una pianificazione e investimenti orientati alla resilienza ai cambiamenti climatici in tutti i settori.

Emerge inoltre un crescente senso di eco-ansia, legato alla paura delle conseguenze dei cambiamenti ambientali sulla salute e sulla stabilità lavorativa.

Fonte: Eu-Osha | https://osha.europa.eu/it/tools-and-publications/infographics/osh-pulse-2025-climate-change-work

Stress, salute mentale: il peso dei rischi psicosociali

La ricerca evidenzia anche il forte impatto dei rischi psicosociali. Il 44% dei lavoratori europei dichiara di essere sottoposto a forti pressioni lavorative – in termini di rispetto delle scadenze – o a sovraccarico, con punte del 50% nel settore sanitario. In questo comparto in particolare, la mancanza di riconoscimento professionale e la carenza di personale aggravano la situazione.

Un altro dato rilevante riguarda la salute mentale: quasi la metà dei lavoratori ritiene che parlare dei propri problemi psicologici possa pregiudicare la propria carriera.

Anche la possibilità di ricevere sostegno non è uniforme: il 66% dei dipendenti di grandi aziende ha accesso a informazioni e formazione sullo stress e il benessere, rispetto ad appena il 42% di quelli delle microimprese e i paesi dell’Europa settentrionale e occidentale offrono in genere un sostegno migliore e approcci più proattivi.

Fonte: Eu-Osha | https://osha.europa.eu/it/tools-and-publications/infographics/osh-pulse-2025-mental-health-work
  • Eu-Osha ha recentemente pubblicato il rapporto “Mental health in agriculture: preventing and managing psychosocial risks for farmers and farm workers” che analizza l’impatto dell’esposizione ai rischi psicosociali per agricoltori e lavoratori agricoli. Scopri di più nell’articolo di approfondimento di InSic.

Digitalizzazione del lavoro: opportunità e nuove criticità

La trasformazione digitale è ormai realtà per il 90% dei lavoratori europei. Un terzo utilizza strumenti avanzati come intelligenza artificiale, dispositivi indossabili e robot. Tuttavia, il 25% afferma che le tecnologie digitali vengono utilizzate per monitorare il lavoro e le modalità di svolgimento dell’attività e il 27% riceve incarichi direttamente da sistemi automatici.

Questi aspetti, pur migliorando l’efficienza, generano nuove forme di stress, riducono l’autonomia decisionale e possono alimentare un senso di isolamento professionale. EU-OSHA sottolinea l’importanza di trasparenza, dialogo sociale e inclusione dei lavoratori nelle scelte tecnologiche.

Fonte: Eu-Osha | https://osha.europa.eu/it/tools-and-publications/infographics/osh-pulse-2025-digitalisation-work

La dichiarazione del direttore EU-OSHA

William Cockburn, direttore esecutivo EU-OSHA, ha dichiarato:

«Quasi tre lavoratori su dieci soffrono di stress, depressione o ansia ascrivibili al proprio posto di lavoro. Circa un terzo teme che i cambiamenti climatici possano pregiudicare la propria sicurezza e salute. Dall’adattamento dei luoghi di lavoro agli effetti fisici dei cambiamenti climatici fino al contrasto della stigmatizzazione in materia di salute mentale e a garanzie relative a un’adozione degli strumenti digitali improntata a principi etici, la tutela della sicurezza, della salute e della dignità dei lavoratori europei deve rimanere una priorità assoluta. Soprattutto in un momento in cui stiamo vivendo la duplice transizione innescata dai cambiamenti climatici e digitali».

  1. Cos’è OSH Pulse 2025?

    L’indagine OSH Pulse 2025 esamina una serie di impatti che i rischi psicosociali, i cambiamenti climatici e l’uso delle tecnologie digitali sul posto di lavoro generano sulla salute mentale dei lavoratori.
    Condotta telefonicamente nell’aprile 2025, l’indagine comprende le risposte di oltre 28 000 lavoratori dipendenti in tutti gli Stati membri dell’UE, oltre a Islanda, Norvegia – e per la prima volta – Svizzera.  
    L’indagine del 2025 raccoglie informazioni sui lavoratori e sulle principali caratteristiche del loro lavoro. Si concentra sui rischi psicosociali e fisici derivanti dall’uso delle tecnologie digitali e dai cambiamenti climatici, sul loro impatto sulla sicurezza e la salute sul lavoro (SSL) e sulle misure attuate sul posto di lavoro per prevenire tali rischi.

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