Focus speciale sulla figura del RLS: dai progetti di valorizzazione, formazione e informazione avviati negli anni al rilancio della funzione di Rappresentanza; annunciato anche un imminente accordo fra Sindacati e Confindustria in materia di Pariteticità nel settore industriale.
Sicurezza partecipata: criticità di un coinvolgimento necessario
L’evento, aperto dall’Avvocato Lorenzo Fantini e moderato da Francesco Naviglio (Segretario Generale AiFOS), ha permesso di evidenziare le criticità nel coinvolgimento delle tre figure della prevenzione nei contesti aziendali italiani, e al contempo ha rimarcato l’importanza di un coinvolgimento più attivo delle tre figure nella più ampia cornice regolatoria disegnata Testo Unico di Sicurezza.
Diversi gli interventi succedutisi, tutti raccolti nel Quaderno della sicurezza Aifos diffuso durante la Giornata: Mario Gallo, (Professore a contratto di Diritto del lavoro nell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale) ha spiegato la genesi del Modello Prevenzionale collaborativo introdotto nel D.Lgs. n.626/94 e potenziato con il D.Lgs. n.81/2008 che ha reso le tre figure strategiche nei contesti aziendali: la loro collaborazione è inoltre essenziale nei casi di decentramento produttivo all’estero e per la gestione dei lavoratori operanti all’estero, come sottolineato in chiusura.
La figura del RLS e la sua valorizzazione
Ghita Braccaletti e Vanessa Manni (INAIL) hanno fatto il punto sui diversi progetti di ricerca e valorizzazione della figura del RLS condotti da INAIL negli anni: dal Progetto INSULA (2010) a IMPACT-RLS (2017), nato per mappare le buone pratiche connesse al ruolo del RLS. Tre poi i progetti segnalati da INAIL fra i 14 promossi e dedicati alla formazione, informazione e scambio fra RLS: il Progetto “Prevenzione 2020“, “Arles” ed il “Kit di informazione per RLS di aziende ospedaliere“.
L’associazione ANMA (Associazione nazionale Medici competenti) per bocca del suo presidente Umberto Candura ha spiegato in che modo è possibile e doveroso integrare il medico competente nell’organizzazione aziendale nel più ampio e articolato dovere di collaborazione con il Datore di lavoro e le altre figure della sicurezza, ai fini dell’effettuazione della valutazione dei rischi, disegnato nel Testo Unico di Sicurezza, e anche alla luce di una recentissima Sentenza (n.38402/2018) che ne ha ribadito la necessità.
Infine, Lucia Maria Stella Vurro, (RSPP Università degli Studi di Bari Aldo Moro) e Luigi Edoardo Renna, (RLS Università degli Studi di Bari Aldo Moro) hanno portato all’attenzione della platea un progetto di collaborazione e coinvolgimento fra RSPP e RLS presso l’Università del capoluogo pugliese partendo dalla loro diretta esperienza nella vita e sul lavoro.
RLS, informazione sul Web Pariteticità: verso un accordo con Confindustria
Cinzia Frascheri, (Responsabile nazionale CISL salute e sicurezza sul lavoro) ha rimarcato l’importanza strategica di progetti come IMPACT RLS e dei nuovi in vista, accennando alla prossima realizzazione di un “Portale della Sicurezza per RLS” (con area a loro dedicata e chat di scambio), aperto comunque a tutte le figure della Prevenzione, realizzato in collaborazione con INAIL e supportato da un Comitato Scientifico che certifichi la validità delle informazioni contenute (a fronte della scarsa attendibilità delle notizie in materia di sicurezza diffuse sul web).
Frascheri annuncia poi la firma, fra pochi giorni, di uno storico accordo Inter-Confederale con Confindustria sul tema della Pariteticità, che coinvolge e introduce la figura del RLS e del RLST in tutte le attività lavorative con funzione maggiormente rappresentativa nel comparto industriale medio-grande e medio-picciolo di Confindustria. Un traguardo che si affianca a medesimi accordi raggiunti nel settore edile ed in CONFAPI.
Fra le altre novità, il recentissimo accordo CISL del 13 novembre 2018 per il settore fieristico in cui si è cercato di introdurre il RLSP (RLS di sito produttivo) analogamente a quanto fatto per il settore metalmeccanico dove è stato elaborato anche un percorso formativo ad hoc per questa figura.
Violenze sul lavoro e Molestie, i temi emergenti anche fra gli uomini
La Responsabile CISL ha poi segnalato altre iniziative diffuse sul territorio, e promosse da CISL, in particolare sul versante delle Molestie sul lavoro (i 22 sportelli di primo ascolto, 70 accordi sul territorio) e anche di Violenza fisica sul lavoro, fenomeno crescente anche a partire dalle minacce alla persona nei settori della Scuola e dei Trasporti, al punto di spingere all’apertura di 20 sportelli per le segnalazioni di eventi “sentinella” che dovrebbero poi portare all’attivazione degli RLS e dei RLST.
Più in generale Frascheri segnala una emergente crescita dei fenomeni connessi con la Violenza sul lavoro: si fa riferimento al diffondersi di casi di minacce, ricatti, violenze fisiche e soprattutto psicologiche nei luoghi di lavoro (a discapito del fenomeno del Mobbing, in calo) che coinvolgono anche gli uomini, sempre più spesso vittime, non più silenziose, di soprusi spesso gerarchici. E sempre su questo argomento Frascheri ricorda che il Codice delle pari Opportunità (all’art.26) ha inserito la Discriminazione fra gli elementi della valutazione del rischio e più non solo all’interno della valutazione del rischio stress lavoro-correlato.
I dati del rapporto Aifos sulle relazioni fra RLS e RSPP
I dati del rapporto Aifos sono stati esposti da Rocco Vitale, Presidente AiFOS: hanno riguardato un campione di 300 soggetti fra RSPP e RLS, 80 domande sui rapporti che li legano anche con la Dirigenza e con le altre figure del Sistema Prevenzione, e su diverse tematiche sulle quali si innesta la collaborazione, in particolare la Formazione in materia di sicurezza sul lavoro.
Spicca il dato sull’uso dell’e-learning per la formazione in azienda: poco diffuso (4% del campione) fra i lavoratori e maggiormente per gli RSPP (15%). La Formazione viene avvertita come necessaria all’assolvimento di un obbligo normativo nel 17% del campione di RLS intervistati e del 21% degli RSPP intervistati, un dato in diminuzione rispetto al 2009 dove tale opinione era condivisa dal 41% degli intervistati). Sul piano relazionale, dati non esaltanti: solo il 38% degli intervistati RSPP ammette di informare “qualche volta” il RLS, contro il 29,6% degli RLS. Il 26,8% degli RLS ammette poi di non consultare “mai” il RSPP. Il confronto con il Medico competente avviene “tutte le volte che viene in azienda” per il 65% degli RSPP intervistati e “Solo in occasione della visita periodica” per il 37% dei RLS intervistati.
Solo il 37% dei RLSS dice poi di avere contatti con il Sindacato fuori azienda, il 30% degli intervistati ritiene di avere rapporti “scarsi” con i preposti contro il 45% degli RSPP che dichiarano di averli “spesso”. Più in generale, anche da un confronto con i dati infortunistici INAIL, emerge secondo Vitale che il maggior numero di infortuni avviene nelle PMI dove il ruolo del RLS è più formale che sostanziale e non nelle grandi aziende dove invece, il RLS è maggiormente strutturato.
Un dato che sottolinea, qualora mai ce ne fosse bisogno, l’importanza fondamentale di questa figura di Rappresentanza dei lavoratori nei processi gestionali della safety, che viene chiamata sempre più a collaborare attivamente a quel modello prevenzionale collaborativo in azienda, introdotto nel D.Lgs. n.626/94 e maggiormente enfatizzato nel Testo Unico di Sicurezza.
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