La costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina è una delle grandi opere più complesse e discusse in Italia. Un progetto che richiede piani di sicurezza accurati, il rispetto della normativa di sicurezza nei cantieri e un sistema di vigilanza straordinario per tutelare lavoratori e ambiente. In questo articolo approfondiamo il ruolo dei PSC, le sfide specifiche del cantiere, l’attività di sorveglianza del SASGO e il controllo analogo sulla società Stretto di Messina S.p.A..
- La sicurezza sul lavoro nelle grandi opere: normativa di riferimento e D.Lgs. 81/08
- Pianificazione e Coordinamento
- Piani di Sicurezza e Coordinamento (PSC) di un cantiere ordinario
- Le complessità del PSC per il Ponte sullo Stretto
- Le sfide del Ponte sullo Stretto: rischi, logistica e ambienti complessi
- Il ruolo del SASGO: alta sorveglianza per trasparenza e legalità
- Controllo analogo e vigilanza sulla società Stretto di Messina S.p.A.
- Cos’è il “Controllo Analogo”?
- Composizione e funzioni del Comitato
- Strumenti per l’approfondimento
La sicurezza sul lavoro nelle grandi opere: normativa di riferimento e D.Lgs. 81/08
La sicurezza nei luoghi di lavoro per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina è un argomento di fondamentale importanza, considerando le dimensioni e la complessità dell’opera.
In Italia, la normativa di riferimento per la sicurezza nei cantieri è il D.Lgs. 81/2008, il cosiddetto Testo Unico sulla Sicurezza, che stabilisce una serie di obblighi e responsabilità per tutti i soggetti coinvolti.
Tuttavia, per le “grandi opere” come il Ponte, vengono spesso applicate Linee Guida specifiche e protocolli aggiuntivi per garantire un livello di sicurezza ancora più elevato, gestire la complessità dei cantieri, l’elevato numero di lavoratori e imprese, e i rischi specifici legati a lavori di tale portata.
Pianificazione e Coordinamento
Il progetto del Ponte, per sua natura, richiede una pianificazione della sicurezza estremamente dettagliata fin dalle prime fasi. Saranno nominati Coordinatori per la Sicurezza in fase di Progettazione (CSP) e Coordinatori per la Sicurezza in fase di Esecuzione (CSE), figure cruciali per la gestione e il monitoraggio costante delle attività di cantiere. Il loro ruolo è quello di elaborare e far rispettare i Piani di Sicurezza e Coordinamento (PSC).
I Piani di Sicurezza e Coordinamento (PSC) per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina sono documenti essenziali che definiscono e regolamentano tutte le misure di sicurezza per un cantiere di tale portata. Questi piani sono obbligatori per legge in Italia (D.Lgs. 81/08) quando in un cantiere operano più imprese.
Piani di Sicurezza e Coordinamento (PSC) di un cantiere ordinario
I contenuti minimi del PSC e l’indicazione della stima dei costi della sicurezza sono definiti nell’allegato XV del D.Lgs. n. 81/2008.
Il PSC è specifico per ogni singolo cantiere temporaneo o mobile e di concreta fattibilità; i suoi contenuti sono il risultato di scelte progettuali ed organizzative, per evitare di incorrere in errori o dimenticanze. Il PSC contiene almeno i seguenti elementi:
- l’identificazione e la descrizione dell’opera, esplicitata con:
- l’indirizzo del cantiere
- la descrizione del contesto in cui è collocata l’area di cantiere
- una descrizione sintetica dell’opera, con particolare riferimento alle scelte progettuali, architettoniche, strutturali e tecnologiche
- l’individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza, esplicitata con l’indicazione dei nominativi del responsabile dei lavori, del coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e, qualora già nominato, del coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione ed a cura dello stesso coordinatore per l’esecuzione con l’indicazione, prima dell’inizio dei singoli lavori, dei nominativi dei datori di lavoro delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi
- una relazione concernente l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi concreti, con riferimento all’area ed alla organizzazione del cantiere, alle lavorazioni ed alle loro interferenze
- le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive, in riferimento:
- all’area di cantiere
- all’organizzazione del cantiere
- alle lavorazioni
- le prescrizioni operative, le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale, in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni
- le misure di coordinamento relative all’uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi, come scelta di pianificazione lavori finalizzata alla sicurezza, di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva
- le modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonché della reciproca informazione, fra i datori di lavoro e tra questi ed i lavoratori autonomi
- l’organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, nel caso in cui il servizio di gestione delle emergenze è di tipo comune; il PSC contiene anche i riferimenti telefonici delle strutture previste sul territorio al servizio del pronto soccorso e della prevenzione incendi
- la durata prevista delle lavorazioni, delle fasi di lavoro e, quando la complessità dell’opera lo richieda, delle sottofasi di lavoro, che costituiscono il cronoprogramma dei lavori, nonché l’entità presunta del cantiere espressa in uomini‐ giorno
- la stima dei costi della sicurezza.
Il coordinatore per la progettazione indica nel PSC, ove la particolarità delle lavorazioni lo richieda, il tipo di procedure complementari e di dettaglio al PSC stesso e connesse alle scelte autonome dell’impresa esecutrice, da esplicitare nel POS.
Il PSC è corredato da tavole esplicative di progetto, relative agli aspetti della sicurezza, comprendenti almeno una planimetria e, ove la particolarità dell’opera lo richieda, un profilo altimetrico e una breve descrizione delle caratteristiche idrogeologiche del terreno o il rinvio a specifica relazione se già redatta.
Le complessità del PSC per il Ponte sullo Stretto
Il PSC per il Ponte è un documento di estrema complessità e dettaglio, data la natura monumentale dell’opera. Deve affrontare sfide e rischi unici, molto diversi da quelli di un cantiere ordinario.