DECRETO INFRASTRUTTURE convertito! dal Governo le agevolazioni per gli investimenti

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In Gazzetta ufficiale il Testo del DECRETO INFRASTRUTTURE convertito, decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121 (in GU – Serie generale – n. 217 del 10 settembre 2021), coordinato con la legge di conversione 9 novembre 2021, n. 156 (in Gazzetta Ufficiale del 9/11/21).

Il DECRETO INFRASTRUTTURE convertito: DL 121/2021

Anticipato nei contenuti dal Consiglio dei ministri di ieri 2 settembre 2021, il Decreto contiene ora 17 articoli (in vigore dal 10 novembre) e misure per:

  • migliorare i servizi di trasporto (art.1);
  • agevolare gli investimenti in infrastrutture stradali e idriche e impianti fissi (art.2);
  • per la funzionalità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (art.5), del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali (art.6).

Le novità del DECRETO INFRASTRUTTURE

Il provvedimento ha subito diverse modifiche nel passaggio parlamentare, finendo per trattare una varietà di argomenti, tra i quali segnaliamo:

  • misure in materia di circolazione stradale e Codice della Strada (vedi la sintesi offerta dal MIMS) (art. 1 e 1-bis, 1-ter):
  • il ritrovato ruolo della Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa) (art.6);
  • Incentivi all’acquisto di veicoli meno inquinanti (art.8);
  • Procedure di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e accesso ai servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni (art.10);
  • Disposizioni urgenti in materia di progettazione territoriale e investimenti (art.12) e perequazione infrastrutturale (art. 15);
  • Misure agevolative per i comuni (art.13);
  • Infrastrutture energetiche lineari (art.10 comma 7 bis) aggiunto al Decreto Semplificazioni convertito, DL 77/21 l’art. 48 bis (Interventi sulle infrastrutture energetiche lineari).

Investimenti nella sicurezza delle infrastrutture di trasporto

Il Decreto contiene misure per agevolare gli investimenti per la sicurezza

  • delle infrastrutture ferroviarie (accelerazione dell’attuazione del piano Piano nazionale di implementazione del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario, European Rail Traffic Management System – Ertms (con un fondo di 60 milioni di euro, per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026, per finanziare i costi di implementazione del sottosistema ERTMS di bordo dei veicoli) al quale il Pnrr dedica investimenti ingenti nell’ambito del potenziamento degli interventi per la digitalizzazione (art.3). Previsto anche il rinnovo o la ristrutturazione dei veicoli per potenziare il traffico senza ricorrere alla costruzione di nuove opere.
  • dei tratti stradali: il decreto rafforza poi il ruolo dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa) per migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema dei controlli sulle diverse infrastrutture di trasporto: all’Agenzia le funzioni esercitate dagli Uffici speciali trasporti a impianti fissi (USTIF) del Mims, con conseguente trasferimento di circa cento unità di personale (art.6)
  • e delle dighe: il decreto prevede la semplificazione delle operazioni di manutenzione delle grandi dighe e degli invasi, alle quali il Pnrr destina risorse consistenti (art.2).
  • Per il settore marittimo il decreto prevede: misure per rafforzare la sicurezza sulle navi e nelle operazioni in porto; l’inclusione dei Porti di Arbatax e di Gela nelle circoscrizioni di competenza delle rispettive Autorità di sistema portuale; la realizzazione di infrastrutture per aumentare la capacità di accosto dei traghetti nello Stretto di Messina nell’ambito del piano straordinario introdotto dal Governo per migliorare i servizi di trasbordo (tutto in art.4)

Ridefinisce anche la procedura da seguire nell’orientare le risorse finanziarie (4,6 miliardi) destinate a ridurre le disuguaglianze territoriali in termini di dotazione infrastrutturale.

Attuazione del PNRR: le misure del DECRETO INFRASTRUTTURE (art.10)

Riguardo all’attuazione del Pnrr, il decreto:

  • introduce misure per velocizzare la realizzazione delle opere previste attraverso norme di semplificazione per le amministrazioni titolari degli interventi.
  • istituisce il “Fondo concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale”, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, cui accedono tutti i Comuni e le Unioni di Comuni con popolazione complessiva inferiore a 30.000 abitanti per potenziare la progettualità locale, con una dotazione di 161.515.175 euro di cui 16.151.518 per il 2021 e 145.363.657 per il 2022. (art.12);
  • istituisce presso il MiMS, il “Centro per l’innovazione e la sostenibilità in materia di infrastrutture e mobilità” (Cismi) (art.5) nel quale opereranno 24 ricercatori e tecnologi. Il Cismi svolgerà attività di studio, di ricerca e di sviluppo nel settore della sostenibilità delle infrastrutture e della mobilità, dell’innovazione tecnologica, organizzativa e dei materiali, in coerenza con le trasformazioni che caratterizzano e caratterizzeranno in futuro i sistemi di trasporto e le infrastrutture.
  • potenzia le funzioni del Mims per gli interventi previsti dal Pnrr e adegua le retribuzioni dei dipendenti a quelle di altri Ministeri;
  • integra la composizione del Comitato speciale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici chiamato ad esprimere i pareri sui i progetti di fattibilità tecnica ed economica delle opere (art.5).

Infrastrutture nazionale: verso il censimento delle opere con il DECRETO INFRASTRUTTURE

Il decreto prevede un’attività di ricognizione e censimento da parte del Mims delle infrastrutture statali sanitarie, assistenziali, scolastiche, stradali e autostradali, ferroviarie, portuali, aeroportuali e idriche (art.15).Per altre infrastrutture la ricognizione verrà eseguita dagli enti territoriali e dagli altri soggetti pubblici e privati competenti.

Al termine di quest’attività, d’intesa con le Regioni e gli enti locali, si individueranno le priorità e le azioni necessarie per ridurre il divario infrastrutturale a valere sul fondo di 4,6 miliardi di euro da utilizzare tra il 2022 e tra il 2033 (l’art.15 riscrive i commi da 1 a1-sexies della legge 5 maggio 2009, n. 42 la Legge sul Federalismo fiscale)

Sud: ridurre il divario infrastrutturale

Un altro fronte sul quale interviene il Decreto è la carenza infrastrutturale del sud con un’offerta di sostegno alla capacità progettuale dei Comuni e delle Regioni meridionali (art.12 comma 4 e 6).

L’inserimento del Ministro per il Sud e la Coesione territoriale nella cabina di regia per l’edilizia scolastica garantirà un riparto di risorse più equo sul piano territoriale per la costruzione di scuole dell’infanzia e asili nido (art.12 punto 6).

Quanto alla progettazione territoriale, il DECRETO porta con sé una dotazione di 120 milioni di euro: consentiranno a 4600 Comuni italiani (tutti quelli sotto i 30mila abitanti nel Sud e nelle aree interne) di dotarsi di un “parco progetti” adeguato alle tante opportunità che ai Comuni stessi vengono offerte in questi anni, con il PNRR, con il FSC, con i fondi strutturali: è, al riguardo, prevista una premialità per i Comuni.

Ecobonus automotive (art.8)

Il DECRETO INFRASTRUTTURE all’art. 8 prevede che la conclusione della procedura informatica per confermare la prenotazione dell’ecobonus per le categorie M1, M1 speciali, N1 e L possa avvenire entro il 31 dicembre 2021, se l’inserimento è avvenuto tra il 1 gennaio 2021 e il 30 giugno 2021, ed entro il 30 giugno 2022, se l’inserimento avviene tra il 1 luglio 2021 e il 31 dicembre 2021.

Per garantire e ottimizzare l’utilizzo dei fondi destinati all’acquisto di veicoli meno inquinanti M1, compresi nella fascia di emissione 0-60 grammi di CO2, le risorse previste per l’Extrabonus vengono riallocate sul fondo ordinario dell’incentivo Ecobonus.

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Redazione InSic

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