Transizione ecologica

Il Piano per la Transizione Ecologica: tutto quello che devi sapere

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In Gazzetta la Delibera 8 marzo 2022 il COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA ha approvato il Piano per la transizione ecologica (PTE) previsto dal Codice Ambiente – Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 – all’articolo 57-bis comma 3 e 4 (art. introdotto dal DL 22/2021, il DL di riordino delle attribuzioni dei Ministeri fra cui il MITE, convertito con Legge 55/2021).

  • Durante i lavori di stesura si è deciso di procedere con l’attività degli otto gruppi di lavoro nella loro struttura e composizione e di istituire un gruppo di lavoro interministeriale sui sussidi ambientalmente dannosi.
  • Il PTE sarà oggetto di una prossima relazione annuale sullo stato di attuazione del PTE.
  • Vediamo di seguito cos’è il PTE, chi lo redige ovvero il CITE, chi vi partecipa a livello istituzionale ed il testo in pdf del Piano allegato alla Delibera (ma non pubblicato in Gazzetta).

Cos’è il Piano per la Transizione Ecologica (PTE)

Il Piano per la transizione ecologica (PTE) è lo strumento di collegamento tra le  politiche in materia di:

  • riduzione delle emissioni di gas climalteranti;
  • mobilità sostenibile;
  • contrasto del dissesto idrogeologico e del consumo del suolo;
  • mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici;
  • risorse idriche e relative infrastrutture;
  • qualità dell’aria;
  • economia circolare;
  • bioeconomia circolare e fiscalità ambientale, ivi compresi i sussidi ambientali e la finanza climatica e sostenibile.

Contenuto del PTE

Il PTE individua le azioni, le misure, le fonti di finanziamento, il relativo cronoprogramma, le Amministrazioni competenti all’attuazione delle singole misure.

Tempi di approvazione del PTE

La proposta di Piano (reperibile sul sito CIPESS) viene predisposta dal CITE con il parere della Conferenza unificata, (entro venti giorni), e il parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia, (entro trenta giorni), decorrenti dalla data di trasmissione.

Dopo l’approvazione definitiva del PTE del CITE, il Presidente del Consiglio dei ministri o un Ministro da lui delegato dovrà trasmettere alle Camere, entro il 31 maggio di ogni anno, una relazione annuale sullo stato di attuazione del PTE stesso, dando conto delle azioni, delle misure e delle fonti di finanziamento adottate.

Monitoraggio e controllo del PTE

Il CITE monitora l’attuazione del PTE, lo aggiorna in funzione degli obiettivi conseguiti e delle priorità indicate anche in sede europea e adotta le iniziative idonee a superare eventuali ostacoli e ritardi.

Viene supportato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri (supporto organizzativo) e dal Comitato tecnico di supporto del CITE (CTC), che istruisce le questioni all’ordine del giorno.

Piano per la transizione ecologica: il testo

Sul sito Programmazione-Economica del Governo è disponibile sia la Proposta che il testo del Piano (non pubblicato in Gazzetta).

Il Piano è consultabile alla pagina istituzionale del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Cos’è il Comitato Interministeriale per la transizione Ecologica CITE

L’art.57-bis del Codice ambiente (decreto legislativo n. 152/2006) introdotto con DL 22/2021 convertito con Legge 55/2021 istituisce il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE) con il compito di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione, ferme restando le competenze del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS).

Composizione del CITE

In base al comma 2 dell’art. 57-bis è presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, o, in sua vece, dal Ministro della transizione ecologica.

Ècomposto dai Ministri

  • della transizione ecologica
  • dell’economia e delle finanze
  • dello sviluppo economico, delle infrastrutture e della mobilità sostenibili
  • del lavoro e delle politiche sociali
  • delle politiche agricole alimentari e forestali.

Partecipano anche

  • gli altri Ministri o loro delegati aventi competenza nelle materie oggetto dei provvedimenti e delle tematiche poste all’ordine del giorno.
  • il Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome che negli ambiti in cui le funzioni statali di programmazione e attuazione degli investimenti previsti nel PNRR e nel Piano nazionale complementare al PNRR (PC-PNRR) richiedano il coordinamento con l’esercizio delle competenze costituzionalmente attribuite alle regioni, alle Province autonome di Trento e di Bolzano e agli enti locali, quando si tratta di materie nelle quali le regioni e le province autonome vantano uno specifico interesse.

Organi di supporto del CITE

Il CITE viene supportato da

  • La Presidenza del Consiglio dei Ministri (supporto tecnico e organizzativo)
  • Il Comitato tecnico di supporto del CITE (CTC), composto da due rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri, di cui uno nominato dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie, e da un rappresentante per ciascuno dei Ministeri competenti, designati dai rispettivi Ministri, con il compito di istruire le questioni all’ordine del giorno del CITE (art. 2 del DL 77 convertito con L.108/2021).

Funzionamento del CITE

Il CITE ha un regolamento interno (approvato con DPCM), che ne disciplina il funzionamento: le sue deliberazioni vengono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Compiti del CITE

In base al comma 3 e 4 dell’art. 57-bis del Codice, il CITE deve approvare il Piano per la transizione ecologica (PTE) per il coordinamento delle politiche ambientali sopra riportate.

CITE: aggiornamento e monitoraggio del PTE

Inoltre, il CITE monitora l’attuazione del PTE, lo aggiorna in funzione degli obiettivi conseguiti e delle priorità indicate anche in sede europea e adotta le iniziative idonee a superare eventuali ostacoli e ritardi

CITE e attuazione del PNRR

Il CITE (art. 2 del DL 77 convertito con L.108/2021) svolge funzioni di indirizzo, impulso e coordinamento tecnico per l’attuazione degli interventi del PNRR, nelle materie di competenza, tenendo informata la Cabina di regia per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che ha la facoltà di partecipare attraverso un delegato.

Allegati

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Antonio Mazzuca

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