Sicurezza: ruolo della formazione e del manager: le riflessioni di Ayming

841 0
Iscriviti ora alla newsletter di InSic!
informativa sulla privacy

Quando invii il modulo, controlla la tua posta in arrivo per confermare l'iscrizione (verifica anche nello spam)


Oggi su InSic l’articolo “Salute e sicurezza sul lavoro, il ruolo della formazione” a firma di Yannick Jarlaud, Direttore Commerciale e Marketing Ayming, HR performance Business Line e di Giuditta Villa, Director Southern Europe HR performance di Ayming.
Ayming è un gruppo internazionale di consulenza, attivo in 14 paesi e nato dalla fusione tra Alma Consulting Group e Lowendalmasaï, due leader nella consulenza per il miglioramento delle performance aziendali.

Nell’articolo si parte da una piccola ricognizione della legislazione vigente in materia di sicurezza sul lavoro e del modo con cui si guarda alla sicurezza in azienda per poi concentrarsi sul ruolo chiave del Manager anche in materia di formazione.
“Un conto è la formazione, un conto è la sua attuazione: il solo modo per trasformare sicurezza e salute sul lavoro in comportamenti virtuosi attuati ogni giorno è dotare l’azienda di una puntuale organizzazione. Se a non far seguire le regole base per evitare gli incidenti sul lavoro sono i manager, tutto il teorema cade” affermano le due firme del pezzo, il Direttore Commerciale e Marketing Ayming, HR performance Business Line, Yannick Jarlaud e Giuditta Villa, Director Southern Europe HR performance di Ayming.

“La responsabilità di avviare la trasformazione appartiene in primo luogo al top management, che deve fornire un modello attivo e tangibile di rinnovamento dei comportamenti. L’obiettivo della salute e sicurezza al lavoro si fonda sull’assimilazione di comportamenti consapevoli ed efficaci, aumentando il tasso di benessere: oggi, è questa la sfida primaria per il management di ogni azienda”.
E relativamente all’applicazione delle regole di sicurezza, “Se le regole scritte – per esempio ben applicate nei Paesi del Nord – rimangono lettera morta in quelli del Sud Europa, è necessario porre in essere strategie che si dedichino alla formazione sia dei manager sia dei lavoratori, in modo che questi ultimi siano responsabilizzati e prendano coscienza del proprio ruolo e dei comportamenti virtuosi che allontanano il rischio di incidente. Le giovani generazioni sono già allineate e più attente al tema, e considerano più “naturale” sottostare alle regole di protezione e sicurezza; un lavoro più puntuale deve essere invece svolto con gli operatori adulti o che si avviano a fine carriera”.

Infine i due autori riportano un dato tecnico: nel 2015, l’Inail avrebbe registrato 637 mila denunce di infortunio. “Il numero è in diminuzione rispetto al passato (-4% rispetto al 2014 e -22% rispetto al 2011). Le denunce di malattia sono invece state circa 59 mila (1.500 in più rispetto al 2014), con un aumento di circa il 24% rispetto al 2011. Il percorso verso la protezione dei lavoratori è avviato, ma certamente non giunto al termine”.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell'ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore