Rogo di Prato: confermati cinque arresti

943 0
Omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro aggravata dal disastro; incendio colposo aggravato; omicidio colposo aggravato plurimo; favoreggiamento aggravato, a fini di profitto, della permanenza sul territorio dello Stato di clandestini: sono questi i reati ai quali dovranno rispondere tre imprenditori cinesi e due imprenditori pratesi arrestati il 20 marzo per il rogo scoppiato il primo dicembre scorso nel capannone dove si trovava la ditta di confezioni “Teresa moda”, in via Toscana al Macrolotto di Prato, in cui hanno perso la vita sette operai cinesi.

A emettere le cinque ordinanze di custodia cautelare è stato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Prato, Angela Fantechi, su richiesta del pubblico ministero, Lorenzo Gestri. Nessuna richiesta coercitiva è stata avanzata nei confronti dell’ulteriore indagata cinese, la titolare formale della ditta che – sulla base delle indagini fin qui svolte – è risultata essere un mero prestanome dei reali datori di lavoro (i tre connazionali arrestati).

Nel corso di una conferenza stampa, gli inquirenti hanno spiegato che gli elementi acquisiti finora si basano su diverse fonti di prova: sopralluoghi tecnici, sequestri, consulenze tecniche, oltre a numerose testimonianze di persone informate sui fatti e a una variegata attività di polizia giudiziaria. Le investigazioni hanno chiarito che le ditte succedute – dal 2008 fino alla data dell’incendio – nella conduzione del capannone sono state gestite sempre dagli stessi imprenditori e datori di lavoro. Ancora, i proprietari dell’immobile avevano piena consapevolezza degli abusi edilizi realizzati all’interno dei locali, nonché delle condizioni illecite – di uso promiscuo, industriale e abitativo – in cui questi locali si trovavano. Nonché, infine, della totale assenza delle minime condizioni di sicurezza richieste dalla normativa in materia di lavoro e antincendio.

Proprio al fine di assicurare continuità alla produzione, gli operai dimoravano all’interno dello stesso luogo di lavoro, alloggiati in soppalchi realizzati in legno e cartongesso dai datori di lavoro in totale violazione della legge e di ogni condizione di sicurezza in materia di infortuni e antincendio. Le indagini adesso proseguiranno per chiarire il ruolo di eventuali persone corree in merito ai fatti già emersi (e per fatti ad essi connessi), oltre che per responsabilità di natura amministrativa e tributaria.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell'ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore