Pagamenti PA: i ritardi contestati dalla Banca d’Italia

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Il 27 ottobre 2015, Banca d’Italia ha diffuso un documento (Occasional Paper) sulla questione di ritardi di pagamento delle Amministrazioni Pubbliche italiane. Ance riporta il documento, commentandolo.






Lo studio conferma quanto evidenziato dall’Ance in numerosi occasioni nell’ambito dei rapporti semestrali sulla situazione dei ritardi di pagamenti in Italia e nei lavori pubblici nonché nel ruolo di Rapporteur alla Commissione Europea: il problema dei ritardi di pagamento rimane un problema irrisolto in Italia, nonostante le numerose misure adottate dai Governi nel corso degli ultimi 2 anni.
Anche l’analisi dettagliata del fenomeno, realizzata da Banca d’Italia, testimonia una situazione sostanzialmente analoga a quella illustrata dall’Ance. Per l’atro, il rapporto di Banca d’Italia cita i rapporti predisposti dall’Ance in due occasioni.
Il rapporto stima in circa 70 miliardi di euro l’importo dei ritardi di pagamento in Italia a fine 2014. Di questi, secondo Banca d’Italia, 9 miliardi sono relativi a spese in conto capitale. La stima Ance, aggiornata a luglio 2015, di 8 miliardi di euro di crediti vantati dalle imprese del settore delle costruzioni, risulta quindi perfettamente in linea con quella pubblicata da Banca d’Italia.

Secondo Banca d’Italia, questo livello di ritardi di pagamento delle P.A. italiane, raggiunto a fine 2014, è ormai in linea con quello registrato all’inizio della crisi (fine 2008), dopo aver conosciuto picchi rilevanti nel periodo 2012-2013. Le misure adottate dai Governi negli ultimi anni hanno quindi permesso di porre fine ad un periodo di estrema emergenza senza tuttavia risolvere il problema storico-culturale dei ritardi di pagamento alle imprese in Italia (elemento più volte sottolineato anche dall’Ance negli ultimi mesi).
Per Banca d’Italia, i tempi di pagamento delle Amministrazioni Pubbliche possono essere stimati in 125 giorni a fine 2014, con un ritardo medio stimabile in 110 giorni.
Nelle costruzioni, Banca d’Italia indica tempi medi superiori alla media, senza tuttavia fornire dati precisi (NB: Secondo l’Ance, le imprese di costruzioni sono state pagate mediamente dopo 177 giorni nel primo semestre 2015).
Banca d’Italia indica inoltre che le imprese piccole (meno di 50 addetti) delle costruzioni sono le imprese del settore che soffrono maggiormente il problema dei ritardi di pagamento della P.A. mentre nell’industria e nei servizi, sono principalmente le grandi imprese ad essere colpite dal fenomeno. Dall’analisi di Banca d’Italia emerge quindi un problema molto diffuso che, nelle costruzioni, coinvolge con più intensità le PMI del territorio rispetto ad altri settori.
A livello territoriale, invece, le imprese che subiscono maggiormente il fenomeno sono quelle del Mezzogiorno.

Per risolvere il problema dei ritardi di pagamento, ovvero per ricondurre il fenomeno entro “livelli fisiologici”, Banca d’Italia indica la necessità di ulteriori misure di pagamento dei debiti pregressi per un importo pari a circa 50 miliardi di euro.
Banca d’Italia evoca inoltre un utilizzo obbligatorio della piattaforma di certificazione dei crediti P.A. per la gestione del ciclo passivo (quindi un utilizzo della piattaforma per tutte le fasi, dalla fatturazione al pagamento) nonché un eventuale intervento sostitutivo da parte dello Stato nei casi di inerzia da parte degli enti debitori. Si tratta di misure e proposte formulate dall’Ance già più di due anni fa ed in particolare nei rapporti al Vice Presidente della Commissione Europea predisposti a settembre 2013 e febbraio 2014.

In allegato è disponibile il rapporto di Banca d’Italia e l’ultimo Rapporto semestrale Ance sui ritardi di pagamento della PA.

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Redazione InSic

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